Un Gioco d’azzardo pubblico che si dovrà misurare a metri
In tantissime occasioni, ed ovviamente prima che tutti i discorsi recenti fossero polarizzati dall’articolo 15 della Legge Delega prodromo del riordino nazionale dell’intero settore dei giochi, si è parlato forzatamente dei vari distanziometri imposti alle attività ludiche ed alle fasce orarie di accensione per regolamentare l’accesso ai punti di gioco.
Entrambi strumenti messi in campo ormai da tempo dalle diverse Amministrazioni regionali o comunali (a loro dire) per cercare di salvaguardare i cittadini dall’incorrere nel gioco problematico od addirittura compulsivo: ma strumenti che secondo il parere di molti esperti in materia ludica non sono serviti più di tanto a contrastare la nascita del disturbo da gioco d’azzardo: anzi, taluni hanno persino aggiunto che sia il distanziometro che le fasce orarie di accensione degli stessi apparecchi avrebbero causato un maggior incentivo al gioco, invece che contrastarlo. E non è ovviamente il parere di chi scrive, ma come si è detto, di alcuni esperti.
Tecnici che hanno messo in campo ricerche e studi approfonditi considerando che le imposizioni studiate ed inserite nelle Leggi Regionali per contrastare le devianze discendenti dal gioco non hanno sortito l’effetto che desideravano raggiungere come obbiettivo finale.
Quando si parla di distanziometro, poi, il discorso forse risulta ancora più ampio in quanto non risulta essere quello strumento che si pone di traverso tra la voglia di gioco del giocatore e l’effettiva possibilità di trovare un punto di gioco congegnale.
Studiamo le abitudini dei Giocatori problematici
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Infatti, è risaputo che il giocatore problematico spesso preferisce intrattenersi con i propri giochi preferiti non vicino a casa, oppure vicino al posto di lavoro dove è maggiormente conosciuto: proprio per questo non è poi così tragico andare a cercare un punto diverso e più lontano dal consueto visto che in ogni caso la ricerca di un punto di gioco “alternativo” sembra essere già in atto nella mente del giocatore “a rischio”, “proprio per recarsi in un punto non usuale alla propria quotidianità, sia quella sociale che quella lavorativa.
Poi, per quanto riguarda le fasce orarie, non applicabili ad esempio ai migliori siti online legali ADM di gioco dove provare la briscola con soldi veri è sicuro e consentito, forse la cosa è ancora peggiore e quindi da valutare con ancora più attenzione ciò che rende più pericolosa questa normativa: infatti, “stringendo” gli orari di accensione degli apparecchi di gioco si rischia di spingere il giocatore a giocare di più e più in fretta.
Quindi con meno attenzione, ma con più “voglia di gioco” che è esattamente il contrario di ciò che si vorrebbe ottenere obbligando i punti ludici a tenere aperto soltanto in determinati orari.
Dunque, ora che si sono esaminati molto sommariamente i “contro” delle norme imposte dalle Leggi Regionali “capestro” ci si vuole domandare perché si fanno questi discorsi e proprio adesso che l’attenzione dovrebbe essere convogliata tutta verso l’articolo 15 della Legge Delega che dovrebbe prevedere od annunciare l’arrivo del riordino nazionale del settore ludico. Soltanto perché queste riflessioni sui due strumenti studiati e messi in campo per contrastare il gioco problematico sono argomento di discussione in quel di Jesolo.
Un parere che potrebbe cambiare le cose
Il Comune di quella realtà infatti richiede ad AS.TRO, associazione che rappresenta gli operatori del gioco lecito aderente a Confindustria, il parere relativo alla proposta di aggiornamento e di modifica al regolamento comunale in materia di giochi risalente al 2018.
Il parere richiesto prevede o mette in conto la condivisione di un progetto di regolamentazione focalizzato sulla prevenzione efficace nei confronti del disturbo collegato al gioco: magari a mezzo di misure come la formazione del personale addetto ai punti di gioco, l’informazione alla popolazione ed agli utenti frequentatori del settore e l’utilizzo di nuove tecnologie per “frenare la voglia di gioco” visto che oggi è possibile usufruirne ed applicarle appunto per contrastare il gioco problematico.
Tutti impegni di un certo livello che possano tutelare sia il giocatore in primis, ma nel contempo anche l’economia del settore e l’occupazione che segue le tante piccole e medie imprese che vivono sul territorio e che possono consentire parecchio lavoro ai propri dipendenti.
Non dimenticando assolutamente mai che la presenza del gioco pubblico, e quindi legale, è l’unica arma a difesa della legalità sul territorio e che contrasta l’illegalità che purtroppo continua ad estendersi ovunque da nord a sud del Paese nonostante l’impegno profuso dalle Forze dell’Ordine e dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli che si impegna “in prima persona” per monitorare il territorio ed allontanare i punti illeciti che “sembrano nascere come funghi” ed anche con una tranquillità che non dovrebbe esserci.
Dobbiamo avere certezza delle sanzioni
Purtroppo, le sanzioni che vengono imposte non sono sufficienti come deterrente per evitare che “chiuso un punto illegale se ne apre immediatamente un altro da un altra parte”: e questo sembra voler sfidare senza interruzione alcuna la legalità che viene rappresentata dal gioco pubblico. Il gioco legale appartiene ad una materia alquanto delicata e complessa, oltre tutto anche poco conosciuta sotto il profilo tecnico e proprio per questo diventa fondamentale conoscerne le problematiche.
Cosa che può avvenire soltanto attraverso un confronto tra territorio ed Istituzioni per trovare la strada migliore e la strategia più funzionale per tutelare la salute dei suoi cittadini, ma anche per salvaguardare tutto ciò che gli addetti ai lavori hanno investito nelle proprie imprese e nel business del gioco che oggi più che mai è diventato un affare piuttosto difficile da gestire.
Serve la collaborazione di tutti
Quindi, proprio per rispondere alla richiesta di collaborazione e di un parere specifico proposti dal Comune di Jesolo ad AS.TRO, quest’ultima si è esposta in modo negativo circa lo “spezzatino delle fasce orarie” dichiarando come si è detto all’inizio l’effetto contrario che le stesse riuscirebbero a provocare per contrastare il gioco problematico, mentre sarebbe senza dubbio più positivo studiare e mettere in atto campagne di informazione dettagliate e mirate in modo che chi intende avvicinarsi al gioco lo faccia conoscendone i pregi, ma anche i punti bui che questo mondo a volte può nascondere. Di certo conoscendone la cultura si eviterebbero i possibili rischi che la mancanza di consapevolezza su cosa si approccia può indiscutibilmente nascondere.
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Il Gioco è vietato ai minori di 18 anni e può causare dipendenza patologica Gioca Responsabilmente |
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Vanessa Maggi Giornalista |
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Vanessa Maggi è la nostra Giornalista di punta che coordina e scrive per la redazione di Casinoonlineaams.com. Spinta da una grande passione per il mondo dei giochi su internet, ricerca sempre notizie legate al mondo ludico per farti stare informato su tutto quel che riguarda questo mondo. La sua passione per questo lavoro è davvero invidiabile. La contraddistingue una grande tenacia nella ricerca della verità. |
Gioco Responsabile e Sicuro