Tanti sacrifici per arrivare finalmente ad un Gioco sano
Oggi, in queste righe, si vorrebbe affrontare un argomento intorno al quale si continua a “circumnavigare” ma che, prima o poi, deve uscire da questa spirale inutile e confrontarsi con termini, concetti, demonizzazioni che decisamente hanno stancato. Insieme negativo che deve essere messo definitivamente sotto la lente di ingrandimento perché altrimenti non si uscirà più da un preconcetto atavico e da una percezione “avversa” che, purtroppo, il gioco d’azzardo porta con sé ed ormai da troppo tempo.
Sarà un discorso che sicuramente farà “digrignare” i denti di tanti, ed anche i nostri, che non vorremmo mai esprimerci con parole “contrarie al settore”: ma dopo tutto ciò che si sta cercando di fare per arrivare ad avere un gioco “sociale” senza raggiungere risultati tangibili e soddisfacenti, serve forzare la mano e fare qualcosa di più.
Secondo chi scrive, la cosa importante da sottolineare è che il gioco globalmente è sano e porta divertimento: ma non è detto che essere sano non possa portare conseguenze difficili per la salute di corpo e mente.
Giocare sempre con moderazione
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Cose che la stessa industria, nel suo complesso, deve e vuole ammettere, ma senza averne paura. In fondo, per mettere in campo un paradosso facilmente gestibile, si potrebbe dire che quando l’orefice espone i suoi gioielli in vetrina non si giustifica il ladro ad andare a rapinare il negozio.
Quindi, se lo Stato a mezzo dei suoi concessionari (che tra l’altro devono eseguire quello che le concessioni ed i bandi impongono) mette il gioco a disposizione dei cittadini, di certo non li obbliga “a giocare tutto il giorno ed a perdere il proprio salario ed i propri affetti”.
Sì, va bene, si è detto che questo è un paradosso: però, è esattamente da questo che servirebbe partire, altrimenti si continuerà a girare attorno alle demonizzazioni che non termineranno mai ed il gioco sarà costretto a portare (sempre da solo) un fardello decisamente troppo pesante che, invece, dovrebbe condividere con lo Stato, essendone il suo rappresentante. Così, a questo punto, servirebbe proseguire con un altro paradosso.
Facciamo di più per rendere sicuro il settore dei Giochi
Il gioco pubblico è legale, ma legale non è sinonimo di sicuro. É sinonimo di tutelato. E tutto quello che vi gravita attorno cosa potrebbe rappresentare e cosa comporta? Ora, dopo questi interrogativi e la loro esposizione, servirebbe essere una filiera onesta e riconoscere che tante sale giochi legali, ma collocate in punti periferici dove sono circondate da malaffare e dalla delinquenza che in periferia viaggia disgraziatamente con maggiore velocità, producono certamente introiti interessanti.
Certo affari redditizi, ma estremamente pericolosi perché al gioco d’azzardo si possono “abbinare altri interessi” come quello dell’usura, per indicarne uno a caso. Quindi, seguendo questo “percorso” bisognerebbe che l’industria ludica, ma sempre e comunque in sinergia con lo Stato, rinunci ad avere guadagni appetibili dalla criminalità ed anche che il gioco non venga spinto con così tanto “coinvolgimento” che a lungo andare potrebbe risultare dannoso per la salute.
Così facendo, assai probabilmente, gli addetti ai lavori riuscirebbero ad accrescere la propria credibilità come comparto legale e sano che deve porsi innanzi tutto come baluardo della legalità e contrastare l’illegalità ed anche il gioco patologico. Sicuramente obbiettivo difficile da raggiungere sopratutto adesso quando la demonizzazione del settore ludico sembra non avere mai fine ma, sopratutto, quando ha raggiunto apici senza precedenti forse anche per colpa di una certa politica.
Infatti, è quasi diventato uno sport nazionale “andare addosso” ai punti di gioco anche se non si comprende appieno come possa continuare ad esserci una guerra “istituzionale” contro un comparto che produce tantissima occupazione, risorse per il Paese, genera professioni nuove ed in netta espansione.
Tutto ciò invece che essere demonizzato andrebbe tutelato: ma per fare ciò l’intero sistema gioco deve “forzatamente cambiare” con l’assoluto beneplacito del Governo centrale.
Il Governo deve saper anche offrire
Stato e Governo che non devono sempre e soltanto “pretendere” dai propri concessionari e rappresentanti del gioco pubblico, anche per quanto riguarda la loro spropositata tassazione: servirebbe altresì fare un consistente passo indietro per “rientrare” in una più normale e proporzionata presenza dell’offerta di gioco sul territorio che oggi si è comunque ridotta in conseguenza ad una certa “pulizia pratica delle apparecchiature” che è stata eseguita e laddove gli apparecchi di gioco sono senz’altro molto meno di tanti anni fa.
Però, non è certo abbastanza e non ci si riferisce soltanto alle cosiddette “macchinette mangiasoldi” (in Italia ci sono anche tanti casino online che danno la possibilità di recuperare le perdite grazie ad un bonus specifico), che siano slot o vlt: sono troppi i concorsi ed i giochi a premi che sono stati studiati, presenti e disponibili per i cittadini che vogliono rincorrere la Fortuna.
E per dare forma a questo cambiamento, e per mantenere questo obbiettivo, serve ricominciare quasi tutto da capo, tornando a qualche decina di anni indietro e rivisitare tutto il settore.
Occorre subito una normativa aggiornata
Prima di tutto, servirebbe decisamente una nuova e più aggiornata normativa e poi, a cascata, tutto ciò che gli addetti ai lavori, in qualunque grado della filiera si trovino, dovrebbero fare per rendere il gioco il più “sano” possibile. É chiaro che in questo “piano” andrebbero coinvolti tutti i protagonisti del gioco, partendo però dalle stesse Istituzioni che non possono continuare a sostenere che nel comparto ludico va tutto bene perché non è così: negando l’evidenza non si fa altro che procrastinare le scelte e le decisioni che invece andrebbero intraprese nell’immediato, se non è già troppo tardi per l’intero sistema gioco che richiede da tempo attenzione, solerzia, chiarezza e disponibilità.
Ciò che si richiede alla politica ed al Governo è attenzione estrema per quanto riguarda l’illegalità che a volte si infiltra nel gioco legale: è ovvio che l’industria del settore quando ne viene a conoscenza ha il compito di segnalarlo alle Autorità di riferimento.
Ma sono accessi malavitosi difficili da riconoscere e laddove nascano anche i minimi sospetti di collusione con mondi che non sono legali, l’industria del gioco deve “mostrare i denti” e rafforzare la propria presenza legale sul territorio.
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Il Gioco è vietato ai minori di 18 anni e può causare dipendenza patologica Gioca Responsabilmente |
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Vanessa Maggi Giornalista |
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Vanessa Maggi è la nostra Giornalista di punta che coordina e scrive per la redazione di Casinoonlineaams.com. Spinta da una grande passione per il mondo dei giochi su internet, ricerca sempre notizie legate al mondo ludico per farti stare informato su tutto quel che riguarda questo mondo. La sua passione per questo lavoro è davvero invidiabile. La contraddistingue una grande tenacia nella ricerca della verità. |
Gioco Responsabile e Sicuro