Sosteniamo con forza la tutela al divieto del gioco minorile

Quest’anno la Festa delle Donne dell’8 marzo, anche se chi scrive è piuttosto “allergico” a questo tipo di ricorrenze, avrebbe dovuto essere festeggiata forse con più “ardore” in funzione della presenza di Giorgia Meloni quale Presidente del Consiglio, nomina che dovrebbe essere vista dalla compagine femminile del nostro sociale come obbiettivo ed insegnamento per le tante Donne che “intendono arrivare” a qualcosa di positivo anche se estremamente impegnativo e rassicurante da dover raggiungere.

Questa immagine di Giorgia Meloni dalla quale dipende il futuro del nostro Paese, i continui viaggi che svolge da una parte all’altra del Pianeta sono un bel obbiettivo che le donne in carriera dovrebbero tenere ben presente e servire da sprone per chiunque voglia “arrivare” ad una carica importante in qualche Azienda di primaria importanza portando come proprio bagaglio la grande caparbietà e creatività che ogni persona ha racchiusa nella propria personalità.

Dunque, posta questa immagine che dovrebbe anche inorgoglire tutta la parte femminile del nostro sociale, si vuole ritornare “con i piedi sulla terra” ed affrontare il ruolo delle donne anche nel mondo dei giochi che recentemente ha iniziato un suo percorso “personale” per acquisire nelle proprie fila figure femminili nella dirigenza di alcuni colossi del gioco, nelle organizzazioni che vi gravitano attorno, sino a scendere nel normalissimo ruolo di imprenditrici o di lavoratrici nel mondo ludico.

Certo è che il gioco è un sistema in prevalenza vissuto e gestito dai maschi, ma mano a mano che il tempo passa si vedono Donne manager alla guida di qualcosa di estremamente rappresentativo.

Cerchiamo di eliminare tutte le barriere inutili

Che sia nel comparto dei giochi autorizzati dallo Stato e presenti anche nei migliori casino online legali ADM, nelle organizzazioni che seguono le imprese od in altre situazioni poco importa: ciò che potrebbe allietarci è che le barriere che sino a poco tempo fa quasi impedivano alle Donne di entrare negli organi dirigenziali si sono abbassate e la presenza delle manager Donna cominciano ad essere sempre più “normali” seppur discusse.

Sperando che davvero il mondo del lavoro possa far considerare un effettivo riconoscimento del ruolo della Donna al suo interno: a sostegno di questo obbiettivo ed a conferma di quanto sia già presente nell’attuale mondo lavorativo “ci piace” leggere di una intervista effettuata a Valentina Picca Bianchi, Presidente nazionale Donne imprenditrici FIPE Confcommercio nella quale si coglie in alcuni punti come sta cambiando il ruolo della Donna anche nel mondo del gioco che è il comparto che più ci affascina, ma nel quale la “lotta lavorativa” è senza dubbio coriacea trattandosi di un mondo prettamente maschile, seppur oggi qualche variazione si possa chiaramente vedere.

Quindi a prescindere dai festeggiamenti che si possono considerare ben poca cosa e quasi un inutile stereotipo, la Giornata Internazionale dei diritti della donna dovrebbe ritrovare il proprio senso: prendere coscienza ed agire per il progresso della condizione femminile in ogni ambito.

E qui si potrebbe aprire la parentesi del rispetto della donna nella famiglia laddove troppe notizie di violenza di genere fanno quasi parte della quotidianità, ed anche in quello pubblico dove ancora “c’è davvero tanto da fare”.

Forse si riesce a vedere la luce in fondo al tunnel

Infatti, è inutile sottolineare che l’uguaglianza di genere nel mondo del lavoro è davvero ancora purtroppo lontana anche se finalmente si riesce ad intravedere qualche particolare attenzione sopratutto per quanto riguarda il livello femminile imprenditoriale, ma anche per quanto riguarda il risvolto culturale e sociale.

“Ci piace” pensare davvero, ascoltando alcune parole di Valentina Picca Bianchi, che “è un buon tempo” per constatare sviluppi in questo senso: la parità tra uomo e donna, le pari opportunità, sembrano rientrare tra gli obbiettivi che si intendono raggiungere anche se il nostro Paese è piuttosto indietro nella classifica per parità di genere: l’Italia, infatti, è al 63° posto nel mondo ed al 14° in Europa ed anche se sono soltanto numeri siamo effettivamente alquanto lontani dall’ottimale.

É un divario che si può colmare soltanto aprendo le possibilità e le opportunità per le Donne e si può affermare senza dubbio che si sta camminando verso questo obbiettivo sopratutto con l’istituzionalizzazione del Piano strategico nazionale per la parità di genere che ha permesso lo stanziamento di risorse per oltre 5 milioni di euro in favore della evoluzione delle Donne.

I passi da gigante del genere femminile

Quello che certamente manca è un modello serio di Donna manager da parte di grandi aziende che sia applicabile anche dell’imprenditoria medio piccola: solo con questa “distribuzione” si riuscirà ad avere la consapevolezza che questo “modello” diventi in effetti diffuso: e questo potrebbe interessare senza dubbio il mondo del gioco che a parte i grandi colossi è composto per la sua stragrande maggioranza da imprese medio piccole nelle quali il ruolo delle Donne potrebbe davvero fare passi da gigante. Nel mondo del gioco, poi, la componente Donna è importante per quanto riguarda la sensibilità nel rapporto con le criticità dell’offerta dei giochi che consentono vincite in danaro.

Infatti, le donne sono più sensibili e responsabili nel far rispettare il divieto assoluto del gioco minorile o nello sfruttare la possibilità di contatto umano e di comprensione. Questo nei pubblici esercizi che propongono giochi come servizio aggiuntivo è un’occasione sempre presente ed andrebbe incentivata la presenza femminile e questa insita sensibilità.

Non tutti i Giochi vengono per nuocere

E non solo: gli esercizi pubblici dove si offrono apparecchiature da intrattenimento, anche se sono soltanto un accessorio, producono vincite in danaro. Ciò favorisce la frequentazione dei bar e dei locali di ristorazione producendo ricavi aggiuntivi ai gestori, permettendo sopratutto ai piccoli esercizi di far quadrare i conti, anche se le restrizioni normative, a volte eccessive, sono indirizzate a queste specifiche forme di gioco.

E proprio per questo sarebbe necessario affiancare in questi esercizi personale special modo femminile che con la sensibilità e la percezione del pericolo insite nelle donne potrebbe davvero fare tanto per essere di supporto a quei giocatori, magari inesperti, che si avvicinano al gioco con poca consapevolezza: sarebbe un ruolo che, se ben formato, avrebbe una collocazione lavorativa decisamente “importante”.

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