Settore del Gioco d’azzardo legale: tra storia ed antichi ricordi
Le notizie (ma anche i tanti ricordi degli anni passati) rincorrono il mondo dei giochi e si susseguono, così come le riflessioni sul suo riordino, il suo futuro ma anche quelle che si riferiscono alla “baraonda” che ne ha rappresentato il passato: infatti, negli anni si è transitati dalla “gioia” di aver legalizzato un gioco avvincente e che subito ha coinvolto tante persone diventando un “fenomeno sociale”, alla successiva demonizzazione dello stesso laddove si è creata una baraonda totale ed un trambusto commerciale che ancora oggi frequenta l’intero mondo ludico in tutte le sue variegate rappresentazioni.
Spesso si richiamano i primordi del gioco quando era illegale e gestito dalla criminalità organizzata ed al successivo passaggio alla legalità deciso dallo Stato in un momento -si parla di più di 22 anni fa- in cui le persone non erano adeguatamente preparate ad un gioco d’azzardo che attirava parecchio, ma che metteva anche a rischio il danaro “messo in gioco”: e forse era proprio quell’adrenalina che si sprigionava nel gioco che ne ha decretato il tanto successo.
I nostri pensieri vanno alle prime Scommesse Sportive
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Quando si parla di gioco d’azzardo non si può fare a meno di pensare alle scommesse sopratutto sportive laddove lo Stato non ha mai inventato nulla di nuovo, ma ha soltanto regolamentato il segmento: tanti anni fa fu SNAI, nato come Sindacato Nazionale Agenzie Ippiche che nel 1994 realizzava il primo totalizzatore nazionale sulle scommesse ippiche poi ceduto a SOGEI. E qui parlando di quegli anni si parla “quasi di preistoria” se si vuole fare un raffronto con la velocità con la quale oggi il gioco si evolve…
Ma è dal 2000-2001 che tutti i giochi hanno avuto una loro “esplosione”, puntando a canalizzare tutto ciò che gravitava nel nostro Paese ed a mettere in sicurezza i sistemi di accettazione delle scommesse sportive.
Tutto poi si è svolto con la normativa in essere in quei periodi che ha consentito che il “fenomeno gioco scivolasse tra le mani” e diventasse quasi ingestibile, arrivando a proporre troppa offerta sul territorio che veniva gestita dalle Leggi Regionali in materia sino allo “scontro” quasi fisico con il Decreto Dignità.
Portatore sano del famoso divieto totalitario della pubblicità ai giochi ed alle scommesse che avrebbe dovuto mettere un freno e far smettere il proliferare del fenomeno che non incontrava più i favori dell’opinione pubblica come accaduto all’inizio, sopratutto perché la stessa veniva fomentata ad andarvi contro per merito del “forte impegno” di certi media che “sparavano a zero” contro il mondo ludico ed i suoi operatori.
Il settore del Gioco era molto appetibile
Serve ricordare che in quegli anni tante persone che avevano creduto nel business del gioco di Stato, ed avevano investito in quel settore, hanno ricavato utili di una certa entità: compresi i contratti che andavano ad intercorrere tra le società di gioco e quelle di calcio che operavano in stretta sinergia e con rapporti di reciproco interesse che producevano senz’altro un cospicuo risultato economico soddisfacente per entrambi i protagonisti.
Cosa che con il Decreto Dignità è terminata gettando nello sconforto quelle stesse aziende che per anni avevano usufruito di guadagni concreti e sostanziosi.
Già in quel periodo, però, si era passati dalla liberalizzazione del gioco ed all’euforia che ciò aveva portato nei suoi frequentatori, alla demonizzazione totale del settore che veniva accusato di essere “il padre di tutti i mali e la piaga del secolo” sopratutto ad opera di un movimento politico che allora non disdegnava di schierarsi contro chiunque parlasse di gioco, di scommesse, di gratta&vinci etc. etc.
Al giorno d’oggi il settore dei Giochi è ancora visto male
Oggi, siamo ancora nella fase demonizzante, ma qualcuno sta facendo passi indietro anche considerato l’impegno che il settore sta mettendo in campo per avvicinarsi al sociale nel miglior modo possibile ed offrendo un gioco sicuro, tutelato e sempre divertente poiché questo è il suo scopo: intrattenere le persone che lo ricercano cercando di offrire loro leggerezza e serenità, intrattenimento e divertimento. Inutile anche sottolineare che questo “sbalestramento” di sentimenti che è passato dalla legalizzazione alla demonizzazione non ha potuto far del bene all’intera industria del gioco che oggi deve combattere duramente per restare a galla nuotando in un mare magnum di norme.
Oltre tutto, normativa che sembra studiata apposta per osteggiare il percorso delle attività di gioco, special modo quelle terrestri, e sicuramente non per agevolare la loro presenza commerciale sull’intero territorio seppure questa sia stata di certo ritenuta indispensabile per rappresentare la legalità da nord a sud dello Stivale.
Il percorso ad ostacoli che il Gioco deve affrontare
E proprio per fronteggiare questa “altalena di sensazioni” ci si deve anche domandare se per caso negli anni è stato fatto qualcosa di sbagliato che ha costretto il gioco ad affrontare un percorso “ad ostacoli”: e così si ritorna sempre al discorso iniziale, quando la crescita dello sport aveva portato ad un grande “sdoganamento” delle scommesse e dei giochi e quando l’utente che faceva una scommessa veniva visto bonariamente, in modo positivo e non come accadeva successivamente dove chi si avvicinava al gioco subiva una specie di demonizzazione assurda guidata da una “finta morale” degna del periodo della Santa “Inquisizione”.
E sempre con il trascorrere degli anni, anche vista l’esplosione di questa voglia di gioco che sembrava irrefrenabile, il parere dell’opinione pubblica “è stato fatto cambiare” e questa crescita così veloce del fenomeno ha fatto sì che il tutto potesse mutare in negatività, riuscendo a richiamare l’attenzione del Parlamento e gli interventi Regionali conseguenti che hanno contribuito a creare notevoli danni all’economia degli stessi territori: ma questo si è compreso soltanto a posteriori…
Il settore dei Giochi ha sempre ricevuto attacchi da piu parti
Molti politici e molti schieramenti hanno palesemente fatto strada cavalcando una battaglia senza fine nei confronti del gioco ed attaccandolo con ogni arma possibile e così si ritorna al titolo di queste righe: prima il gioco si sdogana e poi lo si demonizza.
Ciò accade anche in questo momento dove il settore sta dimostrando la sua utilità sociale in svariati modi ed interventi: senza dimenticare il suo apporto e la sua utilità nei confronti dell’occupazione, visto il considerevole numero di lavoratori che riesce ad occupare nelle sue tante attività sia di produzione che commerciali.
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Il Gioco è vietato ai minori di 18 anni e può causare dipendenza patologica Gioca Responsabilmente |
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Vanessa Maggi Giornalista |
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Vanessa Maggi è la nostra Giornalista di punta che coordina e scrive per la redazione di Casinoonlineaams.com. Spinta da una grande passione per il mondo dei giochi su internet, ricerca sempre notizie legate al mondo ludico per farti stare informato su tutto quel che riguarda questo mondo. La sua passione per questo lavoro è davvero invidiabile. La contraddistingue una grande tenacia nella ricerca della verità. |
Gioco Responsabile e Sicuro