Riordino del Gioco: Inizia davvero il conto alla rovescia?
Molto probabilmente il mondo del gioco non si capacita ancora oggi di essere di fronte davvero al “conto alla rovescia” per arrivare al riordino nazionale dell’intero settore: infatti, in questi giorni nel comparto non si parla altro che del decreto attuativo del riordino e della tanta apprensione che “ci gira attorno” insieme alle tante aspettative.
Gli operatori e le associazioni di categoria non sanno trattenere il loro “batticuore” ed anche la tensione che provoca tale “momento epico del settore” atteso da tantissimi anni e che pare proprio sia arrivato alla sua realizzazione.
Sicuramente il testo del riordino è particolarmente atteso: ormai tutta l’industria del gioco spera in una riorganizzazione della normativa mirata prima di tutto alla sostenibilità obbiettivo, inutile nasconderlo, che l’intero sistema-gioco ricerca da tempo.
Ciò spazzerebbe via, senza alcun dubbio, tutta l’incertezza che gira attorno ai giochi e darebbe finalmente una sorta di via libera agli investitori che per anni sono rimasti bloccati nelle loro operazioni.
Troppe restrizioni che danno poco spazio al Gioco
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Sia per le ristrettezze normative imposte alle varie attività ludiche, ma anche in conseguenza del divieto proibizionistico e totalitario della pubblicità ai giochi ed alle scommesse che ha fatto “precipitare” il gioco nell’interesse dei mercati internazionali che prima di quel famigerato Decreto Dignità vedevano in questo nostro mondo ludico molto “spazio” per i propri investimenti.
Così, in tanti aspettano il riordino con una certa agitazione e forse anche lo Stato deve fare bene i suoi passi per questo intervento istituzionale visto che le risorse ludiche sono prese da tutti gli Esecutivi “con la massima serietà” visto che gli stessi hanno da anni “pescato in questo pozzo senza fine” ovviamente senza alcuna remora.
E forse oggi può essere arrivato anche il momento di “restituire” qualcosa al gioco ed ai suoi operatori: quella dignità e quel rispetto che con un buon riordino potrebbero stazionare nelle sue Riserve di Stato facendo acquisire loro quel ruolo importante di settore (quasi) indispensabile per l’economia globale del Paese.
Il settore dei Giochi ha bisogno di riforme
Se ciò si realizzasse davvero si potrebbe esclamare: “Sogno o son desto”? E rispecchierebbe lo stato d’animo del settore in questo momento di riforme per il Paese nel quale si spera proprio possa inserirsi anche quella del gioco pubblico: oggi pare proprio che il settore viva quasi un sogno che non si avverava mai e che ora invece pare poter ridestare l’attenzione dell’Esecutivo ed anche quella dei suoi addetti ai lavori che a volte ancora non se ne capacitano.
Forse anche gli Enti Locali e le Regioni sarebbero contenti visto che a volte con una normativa così raffazzonata e suddivisa non riescono più a gestire le proprie realtà che stanno subendo dei grossi passi indietro a livello economico proprio perché il comparto del gioco d’azzardo legale in alcuni territori è quasi estromesso come confermano alcune pronunce dei TAR ed addirittura del Consiglio di Stato.
Se il riordino nazionale ludico metterà un punto fermo sui territori è evidente che procurerà serenità anche alle Amministrazioni locali che a volte si trovano disorientate.
Infatti, queste normative così restrittive a volte comportano come conseguenza le tante richieste degli operatori del gioco che si rivolgono ai vari TAR per vedere acclarato il proprio diritto di esistere, cosa che le Leggi Regionali “capestro” a volte davvero impediscono…
Tutti alla finestra per vedere cosa succede
Dunque, la pace in tanti animi dipende da questo riordino così come delineato dalla Legge Delega: ora si vedrà se ciò potrà succedere o succederà davvero a breve termine: nel frattempo e per fortuna alcuni territorio hanno allargato le proprie “maglie normative” (ma tante invece meno) proprio in attesa del futuribile riordino che si spera darà “del filo da torcere” proprio a tali normative che dovranno essere applicate in modo diverso e meno stringente.
Nel frattempo e con così tanta carne al fuoco che attende la comparsa del riordino per potersi “abbrustolire in modo adeguato”, si vocifera sempre dei nuovi bandi di gara e sopratutto di quello che riguarderebbe le concessioni online, intervento che così tanto sta facendo parlare di sé ancor prima di comparire davvero.
La gara per tali concessioni online “concederebbe” allo Stato un “profondo respiro e tante risorse” che andrebbero a rimpinguare quelle davvero risicate per affrontare la Manovra in corso: ma nonostante questa considerazione che il gioco potrebbe valutare positivamente, anche se sembra parecchio distante dal suo proprio pensiero visto le cifre esose richieste per il rilascio delle concessioni online, pare proprio che, purtroppo, si ripeta una vecchia e ben consolidata abitudine.
Troppo spesso si ricorre al mondo dei Giochi
Quando lo Stato ha necessità di risorse senza se e senza ma va a cadere sempre lì, nel mondo dei giochi e sempre per tentare di “toppare” quei buchi che con costanza si presentano nei conti di bilancio statali. Ma oggi davvero le risorse per la Manovra hanno una criticità che traspare da ogni discorso che viene fatto dal Premier quando viene interrogato sugli sviluppi della Manovra: e neppure il ricorso al gioco potrebbe fare qualcosa di sostanziale.
Il Governo pensa con le concessioni di recuperare circa un miliardo di euro: ma così facendo ed avendo senza dubbio applicato tariffe per l’acquisto piuttosto impegnative per le piccole e medie imprese, andrebbe ad eliminare parecchie imprese che non potrebbero sobbarcarsi importi di un certo impegno finanziario che potrà essere assorbito soltanto dai grossi Gruppi di gioco (le famigerate lobby di buona memoria?) che sono certi dei loro futuri incassi che potrebbero giustificare un impegno così pregnante per una concessione.
Tutti si aspettano passi in avanti
Purtroppo, però, tutti questi discorsi dovranno essere spostati quando il percorso del riordino del gioco continuerà: dunque, si dovranno aspettare i suoi prossimi passi e sopratutto conoscere quali altri dettagli il Governo avrà preso in considerazione per la riforma del gioco pubblico.
É ovvio che nel riordino si dovrà concentrare il pensiero sul contrasto al gioco problematico ed anche sulla tutela dei minori: e l’industria del gioco dovrà trovarsi pronta per un confronto che sarà prezioso sia in questa fase politica che nel processo di riforma.
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Il Gioco è vietato ai minori di 18 anni e può causare dipendenza patologica Gioca Responsabilmente |
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Vanessa Maggi Giornalista |
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Vanessa Maggi è la nostra Giornalista di punta che coordina e scrive per la redazione di Casinoonlineaams.com. Spinta da una grande passione per il mondo dei giochi su internet, ricerca sempre notizie legate al mondo ludico per farti stare informato su tutto quel che riguarda questo mondo. La sua passione per questo lavoro è davvero invidiabile. La contraddistingue una grande tenacia nella ricerca della verità. |
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