Repetita Iuvant: possibile che siano in arrivo nuove tasse per il Gioco?
C’era una volta un momento storico, e neppure tanto lontano, in cui qualunque fosse la necessità che doveva affrontare un qualsivoglia Governo in carica, come per incanto si concretizzava l’idea di “attingere” al pozzo senza fondo degli introiti provenienti dal gioco pubblico: cosa che con l’attuale Esecutivo non si era ancora presentata e che senz’altro non aveva neppure sfiorato il pensiero degli attuali sostenitori di Giorgia Meloni considerato che proprio il suo Esecutivo si era accollato l’onere di riordinare l’intero settore dei giochi a livello nazionale.
Da qui l’impossibilità di pensare che si volesse gravare il sistema-gioco di una tassa ulteriore: anche perché, come spesso si ripete, l’italico gioco nella sua realtà economico-finanziaria, è quello più tassato a livello europeo, ragione per la quale sembrava quasi doveroso “lasciarlo finalmente in pace” visto che dal settore ludico si era già attinto per anni ed anche in modo piuttosto cospicuo.
Ma tant’è: purtroppo, le voci di questa operazione ricominciano a circolare a mezzo delle consuete voci di corridoio.
Sfruttare il Gioco per aiutare altri settori economici del Paese
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Infatti, in questo periodo si è cominciato “velatamente” a pensare di dare sostegno ad altri settori ricavando “qualcosa” dalle scommesse che sono un comparto già complicato di suo e non così ricco come si potrebbe immaginare.
Però, sinceramente, non ci si aspettava questo colpo basso da parte dell’attuale Governo proprio perché quest’ultimo si sta impegnando con forte caparbietà per ristrutturare il mondo dei giochi dal quale sembra assurdo pensare di attingere ancora una volta, imponendo tasse ulteriori o prelevando una parte di introiti dello stesso gioco a favore di altri settori notoriamente più ricchi di quello del gioco d’azzardo: e senza fare nomi e cognomi naturalmente si sta parlando del calcio!
Dunque, bisognerebbe rendersi conto che non è ancora passato di moda l’uso scontato di questo “bancomat ludico” sempre pronto all’uso che rimane la cosiddetta prima scelta della politica per fronteggiare qualsiasi esigenza si presenti all’attenzione del Governo che prende spunto dagli introiti del mondo ludico per “sanare le ferite altrui”.
E chissà perché tale abitudine si è ripresentata come fosse una scadenza improrogabile anche se in tempi recenti appena trascorsi accadeva così spesso che quasi quasi il mondo del gioco non si opponeva più a tale contorto atteggiamento poiché era diventato davvero quasi una consuetudine ineluttabile.
Una pratica discutibile ma comunque attuata spesso
Anzi, sembrava essere diventato un atteggiamento talmente usuale da non essere più giudicabile anche se il gioco pubblico risulta oltre che il più tassato d’Europa, come già detto, anche il settore con la tassazione media più alta in assoluta tra quei settori che compongono l’economia nazionale… e non sono gli addetti ai lavori che rilasciano questi dati, bensì studi accurati effettuati da organizzazioni di ricerca ben riconosciute!
Ricerche accurate che continuavano a sottolineare quanto l’uso di questa “particolare pratica” fosse senza dubbio atipica quanto pericolosa proprio per la situazione economica che oggi il settore si porta sulle spalle che non è sicuramente la migliore.
Come si diceva tempi addietro anche oggi si ripete che guardando con attenzione lo scenario del gioco pubblico con i dati economici che caratterizzano questo comparto qualsiasi politico che si rispetti non potrebbe proporre dei rincari sul settore ludico.
Spazi per assorbire ulteriori rincari e non rovinare e compromettere il mercato non esistono: e se ciò accadesse “davvero salterebbe il Banco” con tutte le conseguenze relative che spiazzerebbero l’intera industria del gioco, l’occupazione ed ovviamente le risorse che vengono destinate alle casse erariali.
Troppe tasse possono minare il fragile equilibrio del Mondo-Gioco
Ma sopratutto eventuali ulteriori aumenti destinati al settore lo farebbero uscire da quell’equilibrio che consente di mantenere l’offerta del gioco di Stato in concorrenza con quella illecita, andando così a rimpinguare le casse dell’illegalità che viene gestita da una compagine compatta di organizzazioni criminali.
Quindi, prima di studiare un ulteriore intervento relativo ad un aumento della tassazione ludica, e di conseguenza anche ai siti di gioco disponibili per dispositivi mobile, bisognerebbe pensarci non una ma mille volte.
Special modo poiché è fuor di dubbio che sia compito dello Stato tutelare l’industria del gioco, le sue imprese, i suoi lavoratori, i suoi operatori come lo stesso Stato ha l’obbligo di fare con tutti gli altri settori che sostengono l’economia del Paese: quindi, perché non dovrebbe difendere il sistema-gioco “con la lancia in resta” e trovare alternative qualora si dovesse presentare la decisione di sostenere qualche settore in defaillance?
Ed è esattamente questo che stupisce: perché si tira in ballo sempre il gioco per ricavarne proventi a suo discapito e da destinare ad altri mondi special modo quello del calcio e dello sport in generale.
Lo sport cerca risorse proprio dal settore ludico italiano
E per non essere considerati “ritrosi” ci si riferisce alla discussione parlamentare che riguarda la riforma dello sport laddove si pensa che ancora una volta si possa “risalire” al gioco pubblico per trovare una “stampella” alla quale appoggiarsi per sostenere le società sportive calcistiche che non navigano in buone acque. E con questo di certo non si vuole intendere che lo sport non abbia necessità di fondi.
Anzi, si è certi che lo sport debba essere aiutato in ogni modo, in particolar modo quello che riguarda i dilettanti che sono allo sbando e movimento nel quale dovrebbero trovare spazio i futuri giovani talenti destinati a rinforzare le squadre della prima divisione nella quale mancano proprio quei giovani giocatori che dovrebbero fornire “le basi” per la Nazionale Azzurra.
Spremere il settore dei Giochi non è la panacea a tutti i mali
Ma non si può neppure pensare che il settore del gioco pubblico sia la panacea per tutti i mali: una sorta di rimedio universale buono per tutti i mali oppure da considerarsi, come pensavano i Greci ed i Latini, un’erba miracolosa cui venivano attribuite virtù magiche che risolvevano ogni problema: ma non è questo il gioco pubblico, non può essere questo.
Anzi è lo stesso comparto ludico che avrebbe necessità di essere sostenuto, e non certo gravato da tassazioni e nei modi in cui si propongono sistematicamente. A questo punto si intende parlare dell’imposizione fiscale in aumento sulle scommesse sportive che risultano già ampiamente vessate e che sono al limite della sostenibilità.
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Il Gioco è vietato ai minori di 18 anni e può causare dipendenza patologica Gioca Responsabilmente |
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Vanessa Maggi Giornalista |
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Vanessa Maggi è la nostra Giornalista di punta che coordina e scrive per la redazione di Casinoonlineaams.com. Spinta da una grande passione per il mondo dei giochi su internet, ricerca sempre notizie legate al mondo ludico per farti stare informato su tutto quel che riguarda questo mondo. La sua passione per questo lavoro è davvero invidiabile. La contraddistingue una grande tenacia nella ricerca della verità. |
Gioco Responsabile e Sicuro