Regione Lazio e rapporto con il Gioco: Un disastro
In questi ultimi giorni ci si è trovati a disquisire diverse scelte che alcuni Giudici hanno effettuato nei confronti del mondo dei giochi e ci si è trovati, finalmente, a constatare che in linea generale i Magistrati chiamati a decidere su diatribe tra operatori ludici ed Autorità sono maggiormente propensi a dare ragione agli addetti ai lavori del gioco in modo particolare quando si parla di distanziometro (anzi “espulsiometro”), di luoghi sensibili e di rispetto della Carta Costituzionale.
Si è parlato, infatti, di ciò che è accaduto in Trentino ed in Emilia Romagna territori di certo non favorevoli sin qui al mondo dei giochi: ma oggi si vuole parlare della Regione Lazio da sempre realtà che vive un rapporto decisamente conflittuale con tutto il gioco pubblico e di una decisione “discutibile” (ma forse soltanto per chi scrive) emessa in quel territorio e che potrebbe anche far riflettere e portare la stessa pronuncia davanti al Consiglio di Stato ormai abituato negli ultimi mesi ad essere chiamato in causa su “questioni di gioco”.
Ed ecco su cosa si vorrebbe scrivere in queste righe relativamente ad una pronuncia del TAR del Lazio che respinge il ricorso del gestore di una tabaccheria, già autorizzato peraltro alla raccolta di giocate per il Lotto ed il SuperEnalotto ed anche per la vendita di tagliandi per le lotterie istantanee, che aveva richiesto l’apertura di un corner per la raccolta di scommesse, respinta dalla Questura a causa della vicinanza dello stesso esercizio con una scuola materna.
Regna grande confusione per tutti
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Ma prima di addentrarci nelle righe della discussione di questo ricorso si vorrebbe premettere un’informazione iniziale: lo stesso TAR del Lazio, sezione seconda con pronuncia della fine del 2022, aveva dichiarato che “una scuola dell’infanzia non può considerarsi un luogo sensibile per il gioco” precisando ulteriormente che le “scuole dell’infanzia sono istituti di formazione e non già di istruzione” poiché “concorrono all’educazione ed allo sviluppo affettivo promuovendone le potenzialità di relazione, creatività ed apprendimento e ad assicurare un’effettiva eguaglianza delle opportunità educative”.
Alla luce di questa premessa sulla quale forse ci si è dilungati un po’ troppo,“ci piace” ritornare alla pronuncia attuale del medesimo TAR del Lazio ed alla “storia del ricorso” che lo riguarda attualmente e che ha sollevato qualche nostra perplessità circa la diversa applicazione della normativa relativa alla destinazione dei cosiddetti “luoghi sensibili”.
Il gestore di una tabaccheria che come specificato era già in possesso dell’autorizzazione “a trattare una parte del gioco” voleva ampliare con un corner per la raccolta delle scommesse il proprio ambito lavorativo, costituito dall’attuale attività di tabaccheria con l’offerta di alcuni prodotti ludici: autorizzazione che invece è stata negata dalla Questura che aveva appunto già autorizzato l’acquisizione della raccolta di altro tipo di gioco. Il TAR del Lazio, in questo caso, non ha valutato rilevante questa prima acquisizione già in capo al gestore della stessa tabaccheria e neppure che l’attività principale dell’esercente fosse proprio quella già in suo possesso e neppure, infine, che per la raccolta delle scommesse sia prevista l’intermediazione di un operatore.
Attenzione alle derive pericolose
Secondo i Giudici l’attività di raccolta del cosiddetto corner di scommesse comporta in sé stesso “ il rischio di abuso e di dipendenza e ciò a prescindere dalla località di esercizio o dall’intermediazione umana” (virgolettato indispensabile per comprendere bene l’indirizzo degli stessi Giudici).
Quindi, secondo il TAR risultava giusta la decisione della Questura di respingere l’istanza per l’apertura di un angolo dedicato alle scommesse sportive all’interno dei locali, giustificando tale provvedimento perfettamente in linea con la presenza di una scuola materna nelle vicinanze della tabaccheria: scuola materna ricadente, secondo questa Sezione del TAR, nelle “aree sensibili” previste nella Legge Regionale ed area che vieta la presenza di un punto di gioco a distanza inferiore ai 500 metri.
In virtù della citata Legge, i Giudici amministrativi con la decisione di respingere il ricorso precisano che l’ampia e dettagliata formulazione della normativa regionale consenta di ricomprendere anche un “corner sportivo”, seppur inteso come una frazione della tabaccheria adibito a ricevitoria, in una sala scommesse.
Quindi, il cosiddetto corner sportivo è da ricomprendersi nell’ambito di quelle attività soggette all’obbligo del rispetto delle distanze dai cosiddetti luoghi sensibili anche a livello comunale: per questo si invita ad interpretare la norma di cui all’art.6 del Regolamento Sale da gioco e giochi leciti di Roma Capitale del 2017 che si riferisce in modo dettagliato alle “agenzie per la raccolta di scommesse” che si può applicare, quindi, al caso preso in esame dal TAR a seguito del ricorso presentato dal gestore di una tabaccheria nonostante in questa ultima sia autorizzata la vendita di altri tipi di gioco, come specificato più sopra.
Promuovere sempre un Gioco responsabile
Quando nella normativa regionale si parla di “corner sportivo” si fa riferimento al fatto che la sua esistenza comporti il rischio derivante dall’abuso del gioco d’azzardo, mentre la normativa richiamata ha il compito di contrastarne la dipendenza e di promuovere la consapevolezza dei rischi legati al gioco, sebbene si parli di gioco legale al fine di tutelare le fasce di soggetti maggiormente vulnerabili.
I Giudici sottolineano che la normativa regionale è stata impostata per ridurre i rischi collegati al gioco con la conseguenza che l’ubicazione dei terminali destinati alla raccolta delle scommesse all’interno dei locali del ricorrente sono irrilevanti al fine dell’obbligo di rispetto delle distanze minime dai cosiddetti luoghi sensibili che non risultano rispettati.
Sicuramente, balza agli occhi anche del più profano dei lettori il fatto che in quella tabaccheria siano già sottoposte offerte di altro tipo di gioco, come già specificato: dunque, ci si interroga che differenza ci possa mai essere tra gli altri tipi di gioco ed il corner per la raccolta di scommesse allorché il rischio di incorrere nel gioco problematico può essere corso anche giocando al Lotto, al SuperEnalotto oppure alle lotterie istantanee come ad esempio i gratta e vinci.
Ma ciò non è il parere di questa Sezione del TAR del Lazio che ritiene che soltanto le scommesse debbano sottostare al “distanziometro dei 500 metri” imposto dalla Legge Regionale di Roma Capitale, mentre gli altri giochi ne risultano esenti.
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Il Gioco è vietato ai minori di 18 anni e può causare dipendenza patologica Gioca Responsabilmente |
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Vanessa Maggi Giornalista |
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Vanessa Maggi è la nostra Giornalista di punta che coordina e scrive per la redazione di Casinoonlineaams.com. Spinta da una grande passione per il mondo dei giochi su internet, ricerca sempre notizie legate al mondo ludico per farti stare informato su tutto quel che riguarda questo mondo. La sua passione per questo lavoro è davvero invidiabile. La contraddistingue una grande tenacia nella ricerca della verità. |
Gioco Responsabile e Sicuro