Per ristrutturare il Gioco terrestre si deve conoscerlo a fondo
Se si continuerà a tenere conto e parlare delle distanze dai cosiddetti luoghi sensibili, delle fasce orarie di accensione delle apparecchiature da intrattenimento e di altre limitazioni e restrizioni, ci si troverà purtroppo a confrontarci con un riordino del gioco terrestre alquanto “ristretto”: ma sopratutto basato su fondamenta obsolete e sicuramente non basato su colonne solide che porterebbero, qualora messe in campo, ad una vera e propria rivoluzione, riorganizzazione e ristrutturazione dell’intero comparto per arrivare così finalmente al rinnovo delle concessioni che usufruiscono di proroghe da tempo ormai memorabile.
Ecco spiegato il motivo per il quale recentemente continua ad esserci una ricerca quasi affannosa del perché il gioco risulta essere un fenomeno così radicato che porta anche ad un’analisi accurata dell’intera industria del gioco: studi attuali che si rapportano ad un mondo dei giochi che non rispecchia la “sua realtà”, ma soltanto quella che le Istituzioni hanno voluto “far passare” e mettere a disposizione dell’opinione pubblica.
E con questo pensiero decisamente “ottocentesco” il massimo al quale si può aspirare è un “tentativo” di riordino e non un vero e proprio “cambiamento normativo” adeguato ai tempi attuali, cosa che invece il settore ludico ha necessità di raggiungere… ed anche con una certa fretta.
Si poteva fare di piu per il settore del Gioco
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Infatti, tutto ciò che sinora è stato messo in atto nella gestione del gioco pubblico se può sembrare giusto a livello ideologico, oggi sembra del tutto “polveroso” e sicuramente non foriero di alcun cambiamento: e tutto ciò dovrebbe motivare chi di dovere ad intervenire in modo diverso, difficile e forse anche rischioso, ma comunque in modo innovativo perché il “gioco stesso è innovazione assoluta”.
Ma, sopratutto, metterebbe tutti di fronte ad una realtà ludica che il gioco cerca con tutte le sue forze di esprimere, ma alla quale viene in qualche modo impedito di esternarsi completamente. Ed è un blocco alla realtà che non può far bene al mondo ludico, alle sue imprese, agli operatori ed ovviamente neppure ai giocatori e neppure agli introiti delle casse erariali.
I dati sui quali bisognerebbe costruire il riordino nazionale dell’intero settore dei giochi dovrebbe basarsi sulla stima del gioco pubblico legale e quello che legale sicuramente non è, la cui consistenza peraltro si avvicina ai 20 miliardi di euro, cifra stimata e naturalmente presunta che non si può far finta di ignorare perché pesa e fa concorrenza sul mercato del nostro italico gioco pubblico… ed anche tanto!
Basterebbe solo quest’ultima riflessione per mettere in discussione molte posizioni che sono state prese da svariate parti a volte anche Istituzionali “contro il comparto legale del gioco”.
Ci sono ancora molte persone che odiano il comparto dei Giochi
E qui si parla, ovviamente, dei perenni detrattori delle sale da gioco terrestri sempre all’erta che però si “nutrono di dati e cifre alquanto raffazzonati” e che non fanno altro che riferirsi ad importi non precisi relativi alla raccolta di Stato facendo “sempre i soliti conti” sul giocato globale del Paese e non su quello che rimane una volta pagate le vincite che di fatto ritornano dunque ai giocatori: sinceramente, pare proprio che sia un conteggio “fatto apposta”.
Ma solo per fare la voce grossa sugli importi rilevanti che girano nel mondo dei giochi e per sostenere ad oltranza che il gioco pubblico sia da ritenere davvero eccessivamente diffuso.
Di fronte a queste cifre diventa comprensibile ed anche del tutto legittimo il punto di vista istituzionale che vorrebbe portare quella parte di raccolta del gioco illegale nella “parte giusta” e quindi quella legale del gioco pubblico: anche se ciò inevitabilmente potrebbe significare che la rete statale dovrebbe essere estesa ulteriormente cosa che cade in contrapposizione con i profili di tutela della salute della cittadinanza che si dice di voler difendere.
Ecco spiegato il perché quando si parla del settore ludico ci si riferisce inevitabilmente al termine “complesso e delicato” e che in conseguenza fa apparire la sua ristrutturazione alquanto difficoltosa e le discussioni che vi si riferiscono decisamente infinite. Risulterà altrettanto difficile affrontare l’industria del gioco e la sua rivoluzione occupandosi esclusivamente di ciò che del gioco si vede in superficie.
Sopratutto perché ciò lascia intendere un approccio del tutto miope e limitato della materia, tanto da risultare inefficace.
Il settore del Gioco online non arresta la sua corsa
Ed ecco che salta agli occhi che si potrebbero trovare altri spunti di interesse e di attenzione guardando entrambi i segmenti sia quello terrestre che quello online che è in crescita diventando quasi eccessivo e che potrebbe rappresentare, forse, un rischio piuttosto ingente per le poche possibilità di controllo che lo stesso comparto consente.
Chi opera da tempo nel comparto a distanza sa perfettamente che i “veri” giocatori d’azzardo che lo utilizzano frequentano da sempre i cosiddetti punto.com giocando su siti illegali in Italia perché più coinvolgenti e “appetitosi”.
E tutto ciò mentre nel nostro Paese vi è stata una levata di scudi quando il Legislatore parlava di rilascio di concessioni per il poker live proprio per tentare di “sistemare” ciò che stava avvenendo sul territori tra i vari circoli o in alcune vere e proprie bische: levata di scudi tale da costringere l’Autorità ad interrompere qualsiasi tentativo di regolamentazione.
E così lasciando in vita e quasi indisturbate le attività “border line” che possono essere raggiunte con pochi click: anche quei cripto casinò online con base in Russia od in qualche isola caraibica dove poter puntare il proprio danaro.
Alla fine il mondo ludico italiano rimane un settore davvero complicato
E l’aver esaminato questi punti cosa ci lascia? La realtà che il mondo dei giochi in Italia, ancor più che nel resto del mondo, risulta essere complesso e complicato che dovrebbe essere affrontato con una preparazione adeguata e meticolosa della materia.
A questo punto non si può che “augurare” che ben vengano studi ed indagini a profusione, auspicando che possano essere sempre più indirizzati ad approfondire “la realtà reale” di un settore importante e rappresentativo e che riesce ad essere interessante oltre che per l’economia del Paese anche per quanto riguarda l’occupazione considerato il numero di lavoratori che riesce a coinvolgere nelle proprie imprese: sopratutto perché si parla di lavoratori giovani interessati alla tecnologia ed a tutto ciò che l’innovazione porta con sé.
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Il Gioco è vietato ai minori di 18 anni e può causare dipendenza patologica Gioca Responsabilmente |
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Vanessa Maggi Giornalista |
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Vanessa Maggi è la nostra Giornalista di punta che coordina e scrive per la redazione di Casinoonlineaams.com. Spinta da una grande passione per il mondo dei giochi su internet, ricerca sempre notizie legate al mondo ludico per farti stare informato su tutto quel che riguarda questo mondo. La sua passione per questo lavoro è davvero invidiabile. La contraddistingue una grande tenacia nella ricerca della verità. |
Gioco Responsabile e Sicuro