Per un Gioco responsabile la priorità è guardare al futuro

Non esiste qualcuno che obbiettivamente possa affermare che il mondo dei giochi come settore, e tutta l’industria del gioco con le sue innumerevoli imprese non stiano mettendo in atto “l’impossibile” per arrivare ad avere un comparto sostenibile, responsabile, migliore: infatti, tutte le sue imprese si stanno attivando “in proprio”, ovviamente in attesa di arrivare al riordino del sistema-gioco, per cercare di mettere in campo le migliori strategie per arrivare a questo scopo tanto agognato.

Questo può anche significare dare uno sguardo (ma uno soltanto) agli errori commessi nel passato, se ve ne sono stati, ma tendenzialmente guardando sopratutto al futuro ed a tutto ciò che questo può offrire a mezzo della sua innovazione tecnologica ed alla responsabilità e consapevolezza che servirà mettere in ogni singolo punto di gioco per poter offrire al popolo infinito di giocatori un prodotto sempre più sicuro e che metta la salute dello stesso giocatore nelle sue priorità.

Certamente, le imprese ludiche per sopravvivere devono “guadagnare” anche per rientrare del tanto disagevole passato economico che l’onda lunga del periodo pandemico ha fatto sentire anche in modo forte, ma oggi se si vorrà avere un settore sostenibile servirà fare un passo indietro e prima dell’utile servirà mettere sulla bilancia delle priorità la salute della propria utenza.

Dobbiamo lottare contro il Gioco illegale

E questo per salvaguardarla a spada tratta dall’incedere sempre più “importante” dell’illegalità che riesce, comunque, a fare proseliti ingannando a volte quei giocatori inesperti che non riescono ancora oggi a distinguere il gioco legale da quello che di certo non lo è.

Come ormai è a conoscenza dei più, questa poca possibilità di riuscire a scegliere nel modo giusto tra legalità ed illegalità in parte è da attribuire al divieto della pubblicità al gioco ed alle scommesse che vieta tante cose per il gioco lecito, ma che “inavvertitamente” va ad aiutare il gioco illecito che tende la sua rete con astuzia e perizia, purtroppo.

Dunque, al mondo dei giochi servirà trovare il modo giusto per sfruttare le vecchie esperienze ed anche gli sbagli effettuati per cercare in futuro di trovare un equilibrio tra il proprio utile aziendale e la salvaguardia della salute dei giocatori inserendo magari nei propri prodotti qualche “strumento tecnologico” per aiutare lo stesso giocatore a comprendere quando “arriva l’ora di smettere di giocare” perché ciò che si sta facendo sta diventando “troppo rischioso” per sé stesso e per “le sue tasche”.

Il fatto poi di farsi riconoscere, il gioco, ed anche i siti di gambling che accettano Postepay, lo deve mettere in atto attraverso campagne di informazione molto mirate per far emergere come si deve fare in pratica per accorgersi che dove si sta giocando è un punto di gioco legale, autorizzato, sicuro e divertente.

Dare dei segnali per riconoscere il Gioco illegale

Servirà anche introdurre degli indicatori di pericolo che ricordano al giocatore quando potrebbe trovarsi nella condizione di avvicinarsi troppo al gioco problematico e questo va tenuto sotto il controllo più attento. E tutto questo per quanto riguarda l’utenza in generale.

Ma serve uno sguardo indietro, ma tanti passi in avanti, per cercare di snellire le procedure che le varie imprese legali devono affrontare per poter muoversi sul mercato.

Riuscire a ridurre la burocrazia superflua deve essere un obbiettivo da sottoporre al Governo che dovrà “collaborare” con le sue “Riserve di Stato” per rendere loro la vita burocratica meno opprimente ed impegnativa quanto a volte desolatamente inutile: e ciò dovrà essere un cammino che dovrebbe vedersi nell’intraprendere il riordino dell’intero settore dei giochi, compreso si spera anche ciò che riguarda l’amusement e l’omologazione dei suoi apparecchi che continua a rendere la vita difficile ai possessori, rischiando di mettere al bando tanti vecchi giochi di conoscenza dei diversamente giovani che si vedranno privare, se la normativa continua ad essere quella vigente, di prodotti tipo il calcetto che spariranno probabilmente dal mercato.

Ovviamente, si spera che ciò non accada, ma le cose per arrivare a questo devono decisamente cambiare…

Si deve tenere sott’occhio anche il flusso di denaro destinato al Gioco

Forse servirà anche inseguire la strategia di applicare al gioco mezzi di pagamento diversi in modo da poter monitorare al meglio il flusso del danaro ed anche questo percorso oltre ad essere spinto dall’intera industria del gioco sarà un altro argomento che il riordino dovrà tenere presente: ma si sa che questo argomento è divisorio e bisognerà vedere in pratica cosa accadrà, ma il settore pensa sia un passo in avanti che va fatto senza attendere più oltre.

Ciò anche in relazione al fatto che le persone “sono sempre più digitalizzate” e dunque far entrare anche nel mondo ludico questo sistema di pagamento tecnologico potrebbe forse servire.

Quello che si può aggiungere per avere un quadro finale dello scenario del gioco e delle sue intenzioni è che di cose sbagliate ne sono state fatte tante: sia da parte dello stesso settore che fino a qualche anno fa mirava soltanto al “mero guadagno” ed ora invece rincorre il gioco sostenibile, responsabile e consapevole. Dunque un cambiamento necessario, utile e raggiungibile che segue anche i cambiamenti della nostra vita.

Vita quotidiana di ognuno di noi che dal lungo periodo pandemico è cambiata nel modo di pensare, affidandoci delle priorità diverse da quelle credute importanti sino ad allora.

Guardare al passato per migliorare in futuro

E per gli errori commessi nell’ambito del gioco si pensa sia utile “farne buon bagaglio”, ma non pensarci troppo perché il futuro del gioco è alle porte e bussa prepotentemente per poter avere finalmente un mondo dei giochi sostenibile, rispettato, socialmente utile per la tutela della legalità sul territorio: ma sopratutto un gioco pubblico che dovrà essere sempre più divertente e sicuro.

E l’opinione pubblica dovrà essere giustamente informata di questo “passaggio” e di questa “crescita” che i suoi operatori stanno affrontando con le proprie forze sperando che il Governo con gli interventi racchiusi nel riordino faccia la sua parte, tutelando questa volta chiaramente tutte le sue “Riserve di Stato” che rappresentano così professionalmente il prodotto legale e lo difendono strenuamente dagli attacchi sferrati dall’illegalità che vuole minare la sua presenza da nord a sud dello Stivale.

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