Per un buon riordino del Gioco serve avere la mente aperta
A volte si percepisce la netta sensazione che nessuno dei protagonisti importanti del mondo dei giochi “voglia cedere” per non dimostrare… debolezza nei confronti degli altri e, quindi, i tavoli di raffronto e le rispettive trattative continuano a procedere troppo lentamente per trovare un accordo a breve termine e, conseguentemente, un riordino che davvero sia soddisfacente e tuteli gli interessi di tutti.
Questo era l’indirizzo intrapreso nell’arcinota Intesa del 2017 da parte dell’ex sottosegretario ai giochi Pier Paolo Baretta che continua ad essere tirato in ballo ultimamente quando si discute del decreto legislativo che riguarda la “ristrutturazione” del gioco online.
Ma se onestamente si riflette su questo tipo di atteggiamenti si scopre, mettendo in campo una certa chiaroveggenza ed anche un minimo di spudoratezza, che ognuno dei grandi attori principali che “muovono i fili” del mondo ludico, ha tutto sommato ragione anche se accontentare tutti risulterà “leggermente difficile”.
E proprio per dare seguito a questa piccola ed importante riflessione “ci piace” andare a toccare qualche “argomento caldo” che sta infiammando discorsi e trattative dei giorni più recenti e che sembrano argomenti difficili da bypassare anche perché si trascinano da anni.
Dobbiamo guardare tutti al futuro del settore ludico
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Naturalmente vengono fuori nei momenti di crisi, ma vogliono in ogni caso esprimere i pensieri che da sempre “covano sotto la cenere” e che i rispettivi “pensatori” esternano quando si presenta l’occasione di assumere decisioni importanti che andranno ad influire sul futuro dell’intera industria dei giochi.
É del tutto evidente che oggi si vede nel futuribile riordino, e specialmente quando si andrà a toccare il segmento terrestre che secondo chi scrive è decisamente quello più tartassato e “messo all’angolo” dalla Questione Territoriale e dalle Leggi Regionali “capestro” sul gioco, la possibilità di mettere in chiaro ancora una volta “i desiderata” sopratutto degli Enti Locali che coprono l’intero territorio con la loro “giurisdizione”.
In pratica “desideri” di quelle Istituzioni de-localizzate che in realtà si assumono l’onere di affrontare e cercare di risolvere il risvolto sanitario di coloro che, purtroppo, vengono coinvolti nelle derive che la cattiva gestione della propria personale voglia di gioco può procurare e che provoca risultati davvero difficili sia da accettare che da affrontare.
Le buone proposte vanno sempre ascoltate
É chiaro che in questi giorni queste stesse voci si facciano più ardite, visto e considerato che sembrerebbe proprio che il Governo sia intenzionato ad accogliere la proposta delle Regioni di destinare a loro una parte delle entrate derivanti dalla raccolta del gioco pubblico ed addirittura intende aprire un tavolo di confronto proprio su questa materia: risorse che andrebbero poi a cascata ad accasarsi presso gli Enti Locali soddisfacendo così le richieste che da tanti anni tengono banco e che riguardano gli esborsi che i vari territori impiegano per sostenere chi soffre di gioco problematico.
Però, è da sempre il tema delle compartecipazioni alle entrate ludiche da parte delle Regioni che crea discussioni e genera la consueta polemica girando attorno al mondo dei giochi d’azzardo legali ADM. Ma mai come questa volta sembra che il suo svolgersi possa essere più di un’ipotesi o più di una polemica come detto poc’anzi e dunque l’attenzione e la tensione… sale poiché sarebbe un passo “senza precedenti”.
Si continua a discutere attorno al Gioco online
Infatti, sembra proprio che la proposta sottoposta al Governo da parte della Conferenza Unificata Stato-Regioni nell’ambito del parere presentato sul decreto legislativo relativo al gioco online e reiterata anche dalla Conferenza delle Regioni venga presa in considerazione ed il Ministero dell’Economia e delle finanze avrebbe indirizzato al Presidente della stessa Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga, una “dichiarazione di apertura e disponibilità” per un tavolo di confronto con i Governatori.
E qui probabilmente si ritorna al concetto espresso inizialmente e quindi si sottintende che in questa fase di “disponibilità ed apertura” ognuno dovrà rinunciare a qualcosa. Così cominciando dalle Regioni, le stesse dovranno accettare che le sale slot e scommesse possano rimanere all’interno delle città e non vengano de-localizzate in periferia.
Lo Stato, da parte sua e da parte delle sue “povere casse erariali”, dovrà essere chiamato a rinunciare ad una parte importante di gettito fiscale da destinare alla sanità regionale che è quella che deve sostenere in pratica i costi per assistere le patologie collegate alle derive del gioco.
Rinunciare a qualcosa per migliorare l’intero comparto dei Giochi
Se ognuno di questi interpreti “accetterà dunque il relativo ruolo” si potrà proseguire per ottenere davvero “un gran bel riordino” con completa soddisfazione e finalmente si riuscirà a mettere in scena un mondo dei giochi più che soddisfacente, sicuro, tutelato e divertente.
Si avrà anche un occhio di riguardo alle attività commerciali che non saranno (forse) più costrette a spostarsi in luoghi periferici e creare luoghi soltanto dedicati al gioco dove si troverebbe a proprio agio l’illegalità e la criminalità organizzata che, come ben si sa, vede da sempre nel mondo ludico un interesse particolare e la possibilità di riciclarvi i propri proventi illeciti. Ma così con sacrifici da parte di ogni protagonista ludico si faranno gli interessi dell’intero sistema-gioco, obbiettivo di assoluto rispetto.
Argomento del riordino dei giochi davanti alle commissioni parlamentari
Si può di certo affermare che questo argomento è stato sollevato recentemente presso le Commissioni parlamentari e precisamente nelle audizioni effettuate per quanto riguarda il gioco online e si sono levate parecchie voci a favore della proposta delle Regioni: sopratutto da parte del Presidente della Commissione Finanze, Massimo Garavaglia che sostiene che la compartecipazione degli Enti Territoriali e delle Regioni agli utili derivanti dal gioco sarebbe davvero un modo perfetto di affrontare un tema da tempo piuttosto scomodo e scottante ed una simile decisione dimostrerebbe una profonda responsabilità considerato che in effetti gli Enti locali sono in diretto contatto con i cittadini e, quindi, con le loro problematiche.
In tali audizioni sia Pier Paolo Baretta che Massimo Garavaglia, entrambi con la massima esperienza ludica, si sono dichiarati propensi e favorevoli a percorrere questo cammino di responsabilità e di apertura che dovrebbe riuscire a rendere più morbida qualsiasi altra trattativa che porti poi alla stesura di “un felice riordino nazionale” dell’intero settore.
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Il Gioco è vietato ai minori di 18 anni e può causare dipendenza patologica Gioca Responsabilmente |
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Vanessa Maggi Giornalista |
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Vanessa Maggi è la nostra Giornalista di punta che coordina e scrive per la redazione di Casinoonlineaams.com. Spinta da una grande passione per il mondo dei giochi su internet, ricerca sempre notizie legate al mondo ludico per farti stare informato su tutto quel che riguarda questo mondo. La sua passione per questo lavoro è davvero invidiabile. La contraddistingue una grande tenacia nella ricerca della verità. |
Gioco Responsabile e Sicuro