Nuovi algoritmi per creare Norme sul Gioco d’azzardo

In questi giorni l’attenzione sull’intelligenza artificiale ha quasi polarizzato quella di chi scrive per il mondo dei giochi poiché ha assunto il ruolo non più di mera suggestione per quanto potrebbe riguardare il suo impiego per la stesura di norme piuttosto complicate ed estremamente articolate come quelle che dovrebbero riguardare il riordino nazionale dell’intero mondo dei giochi.

Forse, inconsciamente, ci si è voluti “attaccare” ad uno strumento alternativo alla mente di coloro che metteranno in pratica la riforma della normativa ludica: e, così, quale strumento migliore dell’intelligenza artificiale che ha già dimostrato, presso talune imprese, di poter essere impiegata in modo magistrale per risolvere e semplificare problematiche complesse, rappresentando una più che valida alternativa alla mente umana?

E non essere più soltanto suggestione, ma un rapido avvicinamento alla realizzazione pratica di qualcosa di davvero particolarmente utile: ma sopratutto strumento obbiettivo, equo, senza interessi di alcun tipo, special modo politico e di schieramento.

Forse, però, si sta “correndo” un po’ troppo “a cavallo della fantasia ludica” ma si è anche certi di essere “compresi” per questa nostra enfasi da parte della stragrande maggioranza delle persone.

Il settore ludico è davvero complesso

E ciò special modo quando si è costretti a considerare che il sistema-gioco è davvero caratterizzato dalla complessità della sua gestione dovuta, senza dubbio, da un’ormai troppo voluminosa proliferazione normativa (vedasi le famigerate Legge Regionali), ma anche dalla estrema complicanza delle sue regole iniziali che già erano “difficili” sin dalla nascita del mondo del gioco d’azzardo diventato legale, per volontà dello Stato, una ventina di anni fa.

Peccato, però, che al di fuori dei nostri italici confini il settore ludico sia ben disciplinato e rispettato, servirebbe prendere ad esempio uno per tutti il Regno Unito che ha un ottimo rapporto tra le Istituzioni ed il comparto del gioco che, tra l’altro, collabora e sostiene il sociale in quelle iniziative scelte e volute dal Governo: in Italia, disgraziatamente e con rimpianto da parte di tutto il settore ludico, non è così.

E ciò poiché il gioco d’azzardo è sempre stato -ed in parte è ancora oggi- visto e vissuto come se fosse “estremo”, ma nella più negativa delle accezioni. Ora, però, si è divagato veramente troppo e si vuole ritornare agli algoritmi ed all’intelligenza artificiale applicata al gioco ed a dipanare quei nodi che sono troppo ingarbugliati per riuscire a trovare il “bandolo” per poterli sciogliere.

Ci sono troppe norme non chiare

Primo tra tutti sarebbe indispensabile “dipanare” la matassa delle norme in essere per arrivare alla definizione di quel famigerato Testo Unico dei Giochi al quale potersi rivolgere per risolvere qualsiasi “tenzone” e del quale si parla “inutilmente” da anni ma che, invece, rappresenterebbe un punto fermo per il sistema-gioco e che fungerebbe anche da volano attorno al quale si potrebbe costruire il fatidico riordino nazionale dell’intero settore dei giochi. Però appena di parla di ristrutturazione della regolamentazione del gioco nascono immediatamente complicazioni.

Oggi, però, pensando al progetto della Legge Delega appena manifestatosi, e forse accolto con qualche “sorpresa” da parte dell’intera industria del gioco al momento della visione dell’articolo predisposto proprio per il riordino del gioco, e quindi prendendo atto dell’intendimento del Governo di riformare globalmente il settore, la fantasia spinge la voglia di poter usare strumenti come l’intelligenza artificiale che consentirebbe di poter attingere alle esperienze internazionali per poi definire nuove regole attuali ed aggiornate da applicare al nostro mondo dei giochi: chissà cosa penserebbe di questo suo possibile impiego a livello legislativo!

Forse “ci piace” anche credere che un simile strumento, possibilmente applicato anche ai  migliori siti di casino online ADM italiani con tante versioni di roulette con soldi veri, potrebbe davvero arrivare a risolvere una situazione così complicata come quella che le attuali Leggi Regionali sono riuscite “a creare” continuando a sovrapporsi ed anche a mettersi a contrasto con le norme statali che vanno decisamente seguite ed alle quali si deve “obbedienza assoluta”.

Alla ricerca di un grande equilibrio

Forse sempre l’intelligenza artificiale sarebbe finalmente in grado di mettere in campo quell’equità di trattamenti tra i diversi segmenti del mondo ludico, od addirittura anche tra i diversi protagonisti della filiera: ma sopratutto potrebbe suggerire il metodo migliore per applicare una tassazione equa da imputare ai diversi giochi, cosa che la “mente umana dei nostri esperti” non sono riusciti evidentemente a fare.

Ma ciò di cui pare di essere sicuramente certi è un ottimo risultato che si riuscirebbe ad ottenere dall’intelligenza artificiale è l’esame del numero di norme che sono attualmente applicate al gioco a livello internazionale, paragonandole a quelle che vengono caricate sulle imprese del nostro Paese che trattano gioco sopratutto quello che si occupa degli apparecchi da intrattenimento.

Chi non è a conoscenza di quanto è elevata la tassazione proprio su questi giochi? É un segmento che ancora oggi viene sottoposto ad una tassazione sul “cassetto” invece che sul margine: cosa peraltro che il settore ludico continua a sottolineare e discorso che sembra perennemente ignorato.

Ma altro discorso che potrebbe coinvolgere l’applicazione dell’intelligenza artificiale è senza alcun dubbio quello di nuovi sistemi di pagamento sempre in relazione alle apparecchiature di gioco, ma anche in termini della loro costruzione. E si potrebbe anche coinvolgere il comparto del puro intrattenimento, il cosiddetto amusement, che nel nostro Paese continua a lamentarsi di un trattamento non equo ed una sorta di ghettizzazione del segmento che non esiste in altre parti del Mondo.

La tecnologia che può servire per migliorare

Forse con questo nuovo strumento algoritmico si potrebbe arrivare alla definizione di norme che potrebbero far convivere i diversi principi che lo Stato centrale intende presidiare gestendo il gioco pubblico e che rappresenterebbero così alcuni punti di riferimento su cui basare tutte le altre “regole del gioco”. In queste ovviamente prima di tutto la tutela dei consumatori e del territorio, la sicurezza, il contrasto all’illegalità per chiudere con il rispetto assoluto della libertà di impresa garantita dalla Carta Costituzionale.

Ma ritornando alla realtà l’impiego di questa tecnologia forse non potrà mai realizzarsi sostituendosi agli attuali regolatori… quindi, piedi per terra e si deve sperare nel nostro tanto amato riordino del gioco a mezzo della Legge Delega: così è la vita!

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