Novità in vista per il Gioco nella Manovra di Bilancio
Se da un lato “ci piace” intravedere un nuovo Governo che per ottemperare agli impegni della Manovra di Bilancio non rispetta le soste spettanti ai suoi componenti e non si è fermato, arrivando così ad includere l’ingresso nella stessa Manovra la proroga di tutte le concessioni di gioco, spaziando dal terrestre all’online, sino al 31 dicembre 2024, cosa che renderà felici tutti gli addetti ai lavori, dall’altro lato questi ultimi non possono che dichiararsi invece in buona parte “scontenti” perché non si parla, e nemmeno in una riga, della presumibile apparizione del riordino nazionale dell’intero settore ludico.
Comunque, almeno, le concessioni hanno trovato un’uniformità di scadenza e per questo obbiettivo quindi la felicità viene divisa con lo sconforto… per la nuova regolamentazione “mancata”: ma senza dubbio tale risultato è meglio del niente che da sempre accompagna le decisioni che riguardano le “Riserve di Stato”.
La Manovra con questo “fare” è stata sottoposta all’esame dell’Aula seppur con qualche scossone e qualche ritardo con una minuscola parte delle criticità del gioco “andate a buon fine”.
Così, saltando a piè pari tutte le scadenze per i rispettivi pagamenti dovuti dagli operatori per questi spostamenti di scadenza per le concessioni, suddivisi in rate diverse per dare un mimo di respiro all’intera industria del gioco, per non annoiare con proclami di dati economici e tecnici chi ancora ha la forza e la pazienza di leggere ciò che si scrive, “ci piace” sottolineare che anche un piccolo passo come quello dell’uniformità delle scadenze è senz’altro molto apprezzato forse per voler credere che almeno qualcuno della politica ha sollevato la problematica del mondo ludico e “qualcosina” è stata fatta sia per il terrestre che per il gioco a distanza con un occhio di riguardo al terrestre che ancora oggi “sta facendo molta fatica” a riaffacciarsi alla normalità.
Scadenze per fortuna prorogate
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L’unico riferimento che “ci piace” evidenziare è una nota sotto il profilo finanziario: si tratta della proroga di un ulteriore anno nelle concessioni che andranno a scadenza il 31 dicembre 2024 che andrà a determinare un incremento delle entrate erariali pari a 3.602.238,10 analogamente a quanto previsto dalla relazione tecnica per l’anno 2023.
Questo anche per sottolineare “che l’Erario con il sistema gioco ci guadagna sempre e comunque”, cosa che dovrebbe anche spingere l’Esecutivo nel darsi da fare per la nascita del riordino nel più breve tempo possibile, considerando che lo stesso riordino pare essere l’unico strumento utile per poter far “viaggiare” la raccolta come un tempo.
Cioè quando chi aveva investito nel business del gioco sembrava essere stato toccato dalla Fortuna: cosa che desolatamente negli anni è venuta a mancare sino allo scomparire del tutto tramutandosi invece in un impegno lavorativo davvero difficile, molto rischioso ed innanzi tutto decisamente stancante.
Gesti di buona volontà molto apprezzati
Può essere che il Governo oggi abbia davvero percepito la necessità, che a tutto il settore sembra ovviamente più che palese, di far vedere almeno un gesto di buona volontà e di interesse prorogando tutte le concessioni in modo allineato ed uniforme e non soltanto quelle online come era già stato deciso.
Quanto meno la sensazione percepita dall’intera industria del gioco, compresi i siti legali dove giocare a briscola online con soldi veri, è che in questo modo oggi il Governo ha voluto metterci la faccia, dopo tanti altri atteggiamenti di indifferenza messi in campo da altri Esecutivi.
D’altra parte, però, è sin troppo evidente che questa “piccola decisione” assunta per la scadenza delle concessione deve rappresentare un primo passo verso una più ampia e generale riforma del comparto senza la quale, e lo si continua a ribadire, il settore non potrebbe più proseguire nei suoi percorsi e continuare ad operare per la tutela della legalità e la protezione della salute dei giocatori.
Il Gioco ha bisogno di grandi interventi
E forse anche il Governo Meloni se non darà seguito agli interventi indiscutibilmente indispensabili per il mondo dei giochi verrebbe a scontrarsi al cospetto dell’Europa come sembra sia stato evidenziato anche dalla Ragioneria di Stato.
In realtà chiedere un intervento di riforma a gran voce e non solo da parte dello stesso settore ma anche da parte di ADM e dalla Commissione Antimafia non può essere considerata “soltanto una “seppur grande” singola voce seguita dal tanto interesse ad ottenere tale riforma, visto e considerato che oggi sono le stesse istituzioni e parte della politica che richiedono “la ristrutturazione” del mondo ludico che, altrimenti, continuerà a ricorrere ai vari Tribunali per vedersi attribuire -o meno- il “diritto di vivere” commercialmente sui territori di propria competenza.
Infatti, presso gli svariati Tribunali Amministrativi Regionali il tema gioco continua a tenere banco oltre che a creare qualche bizzarra criticità decisamente imbarazzante che ci conduce per mano di fronte a colpi di scena come è successo presso il Tribunale di Trento che una volta si esprime a favore del gioco e l’altra invece no, pur applicando la stessa normativa relativa ai cosiddetti distanziometri che stanno complicando la vita anziché cercare di semplificarla.
Serve sempre essere obiettivi
E questo è di certo una delle prime cose che andrebbero regolamentate meglio, con più obbiettività ed uniformità: ma al momento le norme attuali si prestano ad interpretazioni alternative, cosa che può risultare “del tutto scomoda” per chi si deve pronunciare e dovrebbe farlo con equità della quale di certo non si dubita.
Come si dice da tempo le fatidiche Leggi Regionali “capestro” messe in campo dalle Regioni e dalle Province hanno instaurato una sorta di continue battaglie “anti-gioco” che potrebbero anche arrivare a cancellare il gioco legale dall’intero territorio nazionale, ad indiretto beneficio di quello illegale e proprio in un momento storico dove chiudere aziende e perdere il posto di lavoro sarebbe la cosa più “malvagia” possibile.
La salvaguardia del lavoro oggi dovrebbe essere il fulcro attorno al quale si studiano e si applicano i legislatori, la politica e le stesse istituzioni: ma quando si parla di gioco la parola “certezza” sicuramente non risulta nel dizionario ludico.
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Il Gioco è vietato ai minori di 18 anni e può causare dipendenza patologica Gioca Responsabilmente |
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Vanessa Maggi Giornalista |
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Vanessa Maggi è la nostra Giornalista di punta che coordina e scrive per la redazione di Casinoonlineaams.com. Spinta da una grande passione per il mondo dei giochi su internet, ricerca sempre notizie legate al mondo ludico per farti stare informato su tutto quel che riguarda questo mondo. La sua passione per questo lavoro è davvero invidiabile. La contraddistingue una grande tenacia nella ricerca della verità. |
Gioco Responsabile e Sicuro