Miracolo: In arrivo il Riordino Nazionale di tutti i Giochi

Calma… non vorremmo che a qualcuno capitasse un blocco del respiro per una notizia che se fosse “vera” potrebbe sconvolgere (finalmente) l’intera industria del gioco ed aprirebbe davvero una “nuova Era” del gioco pubblico che ha bisogno di questo famigerato restyling, indispensabile per la sua sopravvivenza.

Come non vorremmo tacciarci di essere stati “veggenti” allorquando si annunciava che il Governo Meloni si era già dichiarato disponibile nei confronti del “suo” gioco pubblico quando annunciava nella recente Legge di Bilancio 2023 l’allineamento della scadenza delle concessioni da ritenersi prodromo dell’avvento del famigerato riordino nazionale dell’intero settore del gioco seppur si fosse esposta qualche remora sulla tempistica che in quel momento poteva considerarsi di circa un paio d’anni.

Tempo che il gioco pubblico, sicuramente, non poteva e non può di certo attendere. Ma la notizia che la riforma del gioco sia stata scritta in “brutta copia” comincia a circolare ed ora basterà controllare che vi siano tutti gli elementi “riparatori”.

Obbiettivamente si stenta ancora a credere che ci si trovi di fronte a regole certe e definite per affrontare il prossimo futuro ludico che, a riordino avvenuto, potrebbe essere davvero roseo e redditizio.

Le promesse fatte in questi anni sono state tante

E ciò dopo anni di promesse che hanno sospinto gli addetti ai lavori soltanto verso tante speranze e poca concretezza costringendoli a fare “in proprio” qualche aggiustamento momentaneo per tentare di mettere in condizione le proprie attività di sostenere il confronto con le famigerate Leggi Regionali, e dopo le tante rinunce economiche che sopratutto il gioco terrestre ha dovuto subire durante il periodo pandemico che ha sottoposto il settore a sacrifici piuttosto “impegnativi”, a rinunciare a programmi e progetti che non si sono potuti realizzare

E dopo, infine, aver dovuto anche subire, purtroppo, un confronto tragico tra lo stesso comparto e l’illegalità settoriale che ha aggiunto ancor maggior peso al disagio psicologico ed economico subito dai suoi operatori.

Ma se da un lato, quello del “gioco giocato”, si trattiene a stento la voglia di “saltellare dalla gioia” a questa notizia dall’altro, quello del “gioco razionale” e delle associazioni di categoria, si vede aleggiare lo spettro di ritrovarsi di fronte ad una cosa già vista e già vissuta: cosa che innesta il principio della sana e collaudata prudenza. In realtà, ci si dovrà confrontare con il primo scoglio da affrontare, cioè il vaglio del Consiglio dei Ministri che è stato l’approdo mancato del precedente tentativo di riordino messo in campo dal Governo Draghi quando la bozza di Legge Delega sul gioco predisposta dall’Esecutivo di quel tempo non ha mai potuto venire alla luce, perdendosi in qualche cassetto istituzionale.

Aspettiamo prima di cantar vittoria

Ma seppur arrivasse il via libera del CdM non sarà sicuramente il via ufficiale alla riforma, che andrà a toccare anche i migliori siti di gioco online con licenza ADM dove puoi utilizzare paypal per giocare d’azzardo con soldi veri in modo responsabile,  ma si riuscirà unicamente a far partire l’iter parlamentare all’interno del quale si dovrà discutere dei vari provvedimenti da prendere in esame e da effettuare, ma con estrema circospezione.

Quindi una tempistica che non contempla un riordino nazionale del settore “dall’oggi al domani”, ma un provvedimento che si potrebbe concludere nell’arco di 24 mesi. Periodo, peraltro, che chi scrive aveva già preannunciato quando si era fatto un esame oggettivo di questo eventuale nuovo strumento di regolamentazione del mondo dei giochi.

Comunque, si percepisce, con l’accreditamento delle voci di corridoio sul riordino, che il Governo di Giorgia Meloni conferma di voler affrontare seriamente la materia del gioco in modo da intervenire in modo definitivo per spianare il futuro di un comparto che è di forte impatto nei confronti dell’economia del Paese e, di conseguenza, comparto che va trattato con la più alta attenzione possibile.

D’altra parte, il Governo con l’allineamento della scadenza delle concessioni si era già dichiaratamente esposto sul suo desiderio di “regolamentare nuovamente” il settore ludico insieme a tutto ciò che “vi gira attorno”.

Finalmente una buona e gradita notizia

Così la stesura della nuova Legge Delega tendenzialmente rappresenta senz’altro una buona notizia ed un buon segno circa l’intervento istituzionale ed ancora più gradita all’intera industria del gioco ed alla sua filiera proprio perché arriva in un momento davvero critico per il settore: anche se marzo potrebbe segnare un momento davvero positivo per il sistema-gioco vista la presenza di due Fiere importanti e settoriali: la FEEXPO conclusa da poco e che ha raccolto una presenza davvero “rasserenante” per il comparto del puro intrattenimento con espositori dello stesso segmento che hanno presentato le novità e le creazioni di prodotti per il mercato del gioco senza vincita in danaro.

Poi il mese si sta confrontando con ENADA Primavera altro simbolo classico del gioco che da anni lo rappresenta in generale con tutte le tendenze che andranno a fiorire sui mercati anche internazionali, tutti in stand-by da tempo ed anche in conseguenza del lungo periodo pandemico che ha fermato tutti i settori produttivi e commerciali ed il gioco in modo particolare.

Entrambi i comparti sono in attesa di una riforma sempre più improcrastinabile: e non ci si può dimenticare della Questione Territoriale che ancora incombe sul gioco pubblico e che sta spingendo verso la fine le attività in determinati territori.

Una pronuncia che scaturisce grandi polemiche

Oltre tutto, nei giorni scorsi un’ulteriore pronuncia relativa alla realtà del trentino sembra proprio aver messo “fuori gioco il gioco pubblico (lecito)”: attività che non hanno mai potuto avere una vita commerciale normale seppur attività che potevano agire in virtù di una concessione rilasciata dallo Stato.

Se non si farà chiarezza su questo, che è uno dei problemi più spinosi per quello che riguarda il gioco legale, e da cui dipendono un sacco di altre criticità, non si riuscirà a parlare di un futuro per il mondo dei giochi, delle sue imprese e particolarmente dei suoi tanti lavoratori.

Ma se neppure l’argomento rilevante dell’occupazione ha fatto muovere finora i vari Esecutivi che si sono succeduti ed ancora oggi la Questione Territoriale è rimasta irrisolta, le speranze che dovrebbero riaccendersi dopo la notizia di questi giorni per l’arrivo della riforma del gioco forse vanno a vanificarsi “dalla sera alla mattina”. Oppure no?

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