L’opinione pubblica ha visioni contrastanti sul settore dei Giochi
Ci sono momenti particolari in cui sembra che la politica e l’opinione pubblica si apra nei confronti della materia del gioco e cerchi di comprenderne le sue sfaccettature (perché di positive ve ne sono senz’altro) ed altri momenti in cui tutti si schierano contro il mondo dei giochi e ne ingigantiscono le derive.
Nessuno, però, che si ritrovi nella condizione di esporsi in modo totale sulla decisione se il fenomeno del gioco debba essere inseguito ancora e ben regolamentato con l’obbiettivo di tutelare in modo assoluto i cittadini, oppure che vada eliminato totalmente dall’intero italico territorio continuando e perseverando in ciò che ha portato il Decreto Dignità con il suo divieto alla pubblicità ai giochi ed alle scommesse: imponendo così questo percorso che definirsi proibizionistico non sembra essere eccessivi.
Ecco spiegato il motivo per il quale ci si trova a sottolineare un parere rilasciato da parte di AS.TRO, Associazione che tutela le imprese di gioco lecito, sempre sulle barricate per difendere i propri operatori ed i relativi loro diritti.
Per entrare nel dettaglio di questo parere serve, innanzi tutto, riferirne i contorni per riuscire ad avere un quadro meglio dettagliato: in pratica AS.TRO vuole esporsi e commentare l’ordine del giorno approvato dal Consiglio Comunale di Bologna per la riduzione del gioco pubblico.
Sono state tante le guerre contro il Gioco
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E ci si trova ancora, e purtroppo, a questo punto dopo anni di dissertazioni, di guerre sulle barricate, di distanziometri e di fasce orarie di accensione, di periodo pandemico e di riapertura delle attività di gioco, di introiti che terminano inesorabilmente nelle casse erariali perennemente “bisognose” della raccolta ludica nonostante lo Stato centrale a volte sembra che voglia eliminare l’intero comparto e le sue imprese “dalla faccia della terra”!
Quindi, seguendo l’ordine del giorno del Comune di Bologna, AS.TRO si domanda ancora una volta a cosa possa mai servire l’intenzione di ridurre l’offerta di gioco quando ormai è a conoscenza dei più che la richiesta c’è stata, c’è e ci sarà sempre, vedesi i migliori siti legali ADM di scommesse con bonus sulle arti marziali miste comunemente chiamate MMA che non conoscono crisi.
E sottolineato che il compito dello Stato, essendo il gioco pubblico una “sua Riserva”, dovrebbe essere quello di tutelare i suoi punti che rappresentano la legalità sull’intero territorio e non quello di distruggere il settore! Si farebbe senza dubbio più bella figura se si avesse il coraggio una volta per tutte di ammettere, e con chiarezza e trasparenza, che da parte dello Stato centrale si preferirebbe eliminarlo del tutto… mandando a monte tutto il lavoro che si è messo in atto in una ventina d’anni per togliere dal territorio l’illegalità nel settore che viene gestito dalla criminalità organizzata, con tutto ciò che può gravitare attorno al gioco illecito.
Si deve avere più coraggio nelle scelte
Ma questo coraggio sinora non è “uscito” e, quindi, ogni tanto ci si trova con le richieste delle varie Regioni di diminuire i punti di gioco: ovviamente quelli terrestri perché quelli online hanno lunga e più che vasta vita… Così, comunque, nel Consiglio Comunale di Bologna è passato all’unanimità il contenuto dell’ordine del giorno finalizzato alla riduzione dell’offerta ed alla “revisione dei parametri di maggiore pericolosità” del gioco, intervento promosso dal Partito Democratico.
Ed a questo AS.TRO risponde ancora una volta ed in modo più che chiaro che il “proibizionismo non serve a nulla” e che in Emilia Romagna proprio questa presa di posizione contro il gioco pubblico ha portato allo smantellamento di tante aziende e la perdita di tanti posti di lavoro costruiti dallo stesso settore.
Ma non finisce qui la riflessione di AS.TRO laddove si espone sottolineando di non riuscire a comprendere il comportamento del Partito Democratico che suggerisce una politica proibizionistica in tema di gioco mentre da un’altra parte, parallelamente, ne porta avanti una anti-proibizionistica su altri temi in favore della legalizzazione della cannabis: ed il pensiero di Elly Schlein ne determina l’esatta sua posizione.
Ma “l’alta marea” in cui si dibatte il gioco non finisce di certo qui: infatti, “ci piace” anche curiosare sulle parole rilasciate dal Ministro dello Sport in relazione al divieto della sponsorizzazione da parte delle società di gioco, provvedimento da ritenersi indiscutibilmente “una mosca bianca” a livello europeo.
In Italia fioccano i divieti per il Gioco
E per fortuna, si potrebbe aggiungere! Non esiste altro Paese nel quale esista un divieto così totalitario e proibizionistico come accade in Italia: le altre realtà non intendono affrontare “i disagi ed i guai economici” che il divieto della pubblicità contenuto nel noto Decreto Dignità ha provocato sia alle stesse imprese di gioco che alle società sportive che per anni hanno portato avanti rapporti e contratti più che soddisfacenti per entrambi i comparti.
Interessi che hanno prodotto introiti importanti, ma certamente non soltanto quei benefici: la “ricchezza dei due settori” ha comportato naturalmente una crescita nell’occupazione che è sempre un comparto da tenere d’occhio poiché sostiene l’economia del Paese.
Lo stesso Abodi, Ministro dello Sport sottolinea quanto sia importante l’argomento “pubblicità dei giochi e la sponsorizzazione sportiva anche nell’ambito delle scommesse”: importante ed estremamente delicato sopratutto quando si potrebbe ravvisare la possibilità di una sua rivisitazione, quando addirittura un’abolizione di tale divieto.
Una riflessione che trova il Ministro dello Sport sempre impegnato su questo fronte poiché ribadisce, appena ne ha la possibilità, l’unicità a livello europeo di un simile provvedimento che ha ottenuto anche l’effetto di allontanare gli investitori stranieri dal mercato italiano che ritenevano uno di quelli più interessanti ed in assoluta evoluzione.
Ancora grandi difficoltà per le aziende di Gioco
Questo è stato un altro “colpo basso” che hanno dovuto subire le società sportive, ma anche le società di gioco che sino alla emissione di tale divieto suscitavano davvero moltissimo interesse a livello internazionale.
Ed oggi, purtroppo, non è più così e da questo fatto, così controverso e pericoloso anche per l’economia globale della nostra realtà territoriale, si dovrebbero fare dei pensieri profondi e risolutori invece che lasciare entrambi i comparti, gioco e sport, in un certo senso andare alla deriva a causa di questo divieto così totalitario. Avere restrizioni di questo livello non ha fatto bene a nessuno: ma sopratutto si ritiene che non abbia ottenuto l’obbiettivo primario di contrastare le scommesse ed il gioco problematico.
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Il Gioco è vietato ai minori di 18 anni e può causare dipendenza patologica Gioca Responsabilmente |
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Vanessa Maggi Giornalista |
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Vanessa Maggi è la nostra Giornalista di punta che coordina e scrive per la redazione di Casinoonlineaams.com. Spinta da una grande passione per il mondo dei giochi su internet, ricerca sempre notizie legate al mondo ludico per farti stare informato su tutto quel che riguarda questo mondo. La sua passione per questo lavoro è davvero invidiabile. La contraddistingue una grande tenacia nella ricerca della verità. |
Gioco Responsabile e Sicuro