L’intelligenza Artificiale arriva anche nei Casinò terrestri

Essere diversamente giovani (come chi scrive ha sottolineato in diverse occasioni) da un lato è senz’altro positivo se si guarda all’esperienza acquisita e come la si può “piacevolmente” applicare per affrontare il proprio presente ed il futuro, ma dall’altro lato tale situazione quasi impedisce di confrontarsi con l’intelligenza artificiale argomento ancora un po’ astruso, quindi in parte sconosciuto e di difficile valutazione special modo quando si pensa di applicarla al mondo dei giochi, ma forse non soltanto in quel settore.

E ciò perché, di sua natura, il gioco è portato all’innovazione tecnologica e, quindi, l’intelligenza artificiale sembrerebbe un argomento congegnale al futuro della sua intera industria ma, di contro, accettarla significherebbe anche mettere in moto un “mare di controindicazioni” che si contrappongono a questa speciale evoluzione che ci lascia al momento ancora leggermente “straniti” per quanto potrebbe in realtà fare, ma che ci porterebbe senz’altro anche a riflettere a quanto “costerebbe” a livello di occupazione.

Ci sono ancora diverse incertezze da risolvere

Vista questa altalena di incertezze, e sinceramente dando prova di una certa ignoranza nei confronti di un argomento da considerarsi ancora nuovo, “ci piace” però rapportare l’intelligenza artificiale al mondo dei casinò terrestri per valutare se potrebbe essere una soluzione alle loro criticità, oppure addirittura se risultasse invece negativo “intrattenere rapporti con tanta, anzi forse troppa, intelligenza”.

Ci sarebbe da premettere che non solo è “complicato” addentrarsi in questo discorso “artificiale”, ma è anche difficoltoso reperire informazioni esatte sull’enorme mercato dei giochi cercando di recuperare dati per quanto riguarda proprio il segmento dei casinò terrestri.

Uno dei dati resi noti e che spesso vengono sbandierati con soddisfazione dal sistema-gioco è “quanto rende il mercato europeo”, comprendendo in esso scommesse sportive e giochi online/offline: infatti, pare che nel 2022, secondo EGBA, European Gaming and Betting Association, tale mercato abbia prodotto ricavi per circa 108 miliardi di euro.

Importo che porta a concretizzare una crescita, rispetto all’anno precedente, del 23% percentuale di tutto rispetto e di certo positiva, anche se tale crescita è in buona parte da attribuirsi al fatto che molte delle sale terrestri hanno riaperto alla fine del lunghissimo periodo emergenziale: ma, in ogni caso, le stime effettuate dagli osservatori del settore danno il 2023 con una chiusura altrettanto positiva e dunque dati del tutto rassicuranti.

Problemi reali che hanno impatto anche sul mondo dei Giochi

Resta, però, aperta la problematica di riuscire a tracciare un perimetro reale di tale enorme mercato, sopratutto rispetto alla possibilità di individuare e ben valutare a quanto ammontano gli introiti dei casinò terrestri rispetto a tutti gli altri giochi: impresa piuttosto complicata visto che i dati che si riescono a ricevere, come detto, non sono così dettagliati come forse si vorrebbe.

Ma esiste anche un altro discorso che appare alquanto semplicistico se si pensa ai casinò europei relativi ai 27 Paesi dell’Unione rispetto ai 46 Stati Membri del Consiglio d’Europa.

Sembra del tutto evidente che il raffronto risulti a dir poco insostenibile: ma mentre questo sembra essere un discorso davvero complicato per il raffronto di cui sopra, esiste un altro problema insormontabile quello dell’armonizzazione del mercato riferendoci alle regole ed alle licenze, anche se esiste l’assoluta certezza che giocare alla roulette od al black jack, oppure al punto banco in qualsiasi Stato ci si trovi ed ovunque abbia la sede un Casinò sarà esattamente la stessa cosa.

Riflessione od osservazione, che dir si voglia, che sottolinea quanto sia malleabile il gioco d’azzardo rispetto ai “diversi usi e costumi” che la cultura è riuscita a creare: un pregio non da poco anche preso atto della rivoluzione e della modernizzazione del suo mercato.

Una rivoluzione tecnologica di diffcile applicazione

Per questo risulta del tutto improbabile pensare al totale cambiamento tecnologico del suo settore: spingere la digitalizzazione ed aver creato la rete ha già rappresentato indiscutibilmente un importante passo, ma il DNA del gioco è rimasto intatto ed immutato e questo rimane il suo punto fermo.

Il che, secondo chi scrive, non appare un punto a sfavore anzi si può rimarcare che la “sua tradizione” può rappresentare uno dei migliori collanti per le varie contaminazioni che possono offrire divertimenti più moderni e senz’altro più che graditi alle generazioni giovani.

E questa cosiddetta tradizione forse ci porta anche lontano da un vero e proprio sentimento europeistico almeno a breve termine per quanto riguarda il gioco e “sentimento” che vada oltre l’utilizzo di una moneta unica: ci vorranno anni ed un cambio di generazione probabilmente.

E forse è proprio in questa ottica che si deve ritornare a parlare di intelligenza artificiale e del suo rapporto con il gioco: avrà sicuramente un impatto sui processi produttivi dell’industria ludica e forse non soltanto su quelli.

Impatterà forse anche sul modo di vivere ma di certo sul modo di lavorare nel quale potrebbe essere di grande aiuto, anche se questo comporterà, come già accennato, di valutare i risvolti a livello occupazionale, argomento sicuramente da considerare con estrema attenzione.

Studi scientifici analizzano l’impatto dalla IA

Infatti, chi si occupa di stimare l’ingresso dell’intelligenza artificiale nel mondo del lavoro, e quindi anche nel gioco, ha già stilato le prime stime elaborate da studi scientifici che prospettano cali della manodopera di oltre il 60% rispetto alla situazione attuale: in relazione a questo altre stime prospettano la creazione di nuove figure a livello professionale che dovrebbero in parte compensare la disoccupazione che il mondo del lavoro si troverà ad affrontare.

Cosa si può dire a questo punto relativamente a questa innovazione? Senza dubbio uno scenario difficile ed allo stesso tempo davvero preoccupante con impatti sul lavoro di difficile previsione e non soltanto per il settore ludico, naturalmente: è un discorso generale e la velocità del cambiamento con il quale ci si deve confrontare è difficile da accettare e da vivere.

Ma la realtà è che ormai si vive in una società “datata e diversamente giovane” che quindi deve camminare verso nuovi orizzonti che ancora però hanno contorni decisamente “oscuri”.

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