L’autonomia Differenziata potrebbe intralciare il riordino del Gioco
Non si può certo dire che la proposta sull’Autonomia differenziata oggi “goda di ottima salute”, anzi: sta creando davvero una forte spaccatura nel Governo con prese di posizione piuttosto accese. Il che lascia intravedere un suo percorso decisamente accidentato che potrebbe anche dare fastidio al mondo dei giochi, visto che con questo intervento potrebbero esserci Regioni che avranno ancora più potere di quello attuale.
Amministrazioni che potrebbero fare proprie le decisioni ritenute più giuste per contrastare le attività legali di gioco anche se serve aggiungere che tra le stesse ed il mondo ludico recentemente ci sono state aperture significative con l’applicazione di una forma di “sopportazione” del settore che sino a poco tempo fa non si poteva neppure immaginare.
Sopportazione, forse, non sembra il termine comunque giusto: si potrebbe forse cambiare in “convivenza forzata” visto che come si ripete spesso il gioco esiste, è sempre esistito ed i cittadini lo ricercano con una certa frequenza, ma non essendone schiavi come qualcuno potrebbe continuare a supporre.
C’è fibrillazione all’interno del settore ludico italiano
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Così, mentre l’intera industria ludica attende con una certa ansietà che si è stabilita in pianta fissa sopratutto negli addetti ai lavori del gioco d’azzardo terrestre il riordino così tanto atteso, il Governo mette in moto l’Autonomia differenziata creando come annunciato un po’ di scompiglio.
Con tante discussioni piuttosto “accese” tra maggioranza opposizione ed anche provocando una certa paura che questa “nuova carne al fuoco” possa interferire negli attuali percorsi istituzionali del settore dei giochi che ha già tantissimi problemi da affrontare e risolvere: aggiungerne altri ancora sarebbe davvero deleterio e complicherebbe maggiormente una situazione già critica.
É ovvio che l’Autonomia differenziata avrebbe a che fare con la Questione Territoriale affrontata in modo diverso da territorio in territorio: ma chi non si ricorda che nella gestione del gioco pubblico è stata la Provincia autonoma di Bolzano che nel lontanissimo 2011 ha aperto le danze contestando proprio le attività commerciali ludiche ritenendo che potessero nuocere al territorio ed ai suoi cittadini?
Infatti la Provincia autonoma metteva in campo una Legge Provinciale che già da allora rendeva la vita alquanto difficile a coloro che intendevano intraprendere il business del gioco ed operatori che hanno dovuto davvero lottare per sopravvivere e per acquisire il diritto di esistere su quel territorio: ovviamente, quelli che ci sono riusciti, e che hanno avuto sicuramente vita non facile.
La provincia di Bolzano ha già iniziato il suo percorso legislativo
Così la Provincia autonoma di Bolzano ha iniziato a legiferare in modo indipendente nonostante la Riserva di Legge applicata al mondo dei giochi vorrebbe la centralità delle scelte in capo allo Stato: ma che nessun Governo ha mai osato rivendicare e cosa che ha contribuito alla nascita della Questione Territoriale che si trascina sino ad oggi avendo anche procurato parecchie “vittime commerciali” ed operatori insoddisfatti e demonizzati.
Ma sopratutto creando una sorta di corto circuito istituzionale che ha accompagnato le attività di gioco sino ad oggi e che continua a pesare sul gioco pubblico come una Spada di Damocle.
Special modo non consegnando certezze a quegli operatori che avrebbero voluto continuare nel loro business del gioco, iniziato con tanto entusiasmo e che “hanno dovuto abbandonare” il proprio percorso quando la famigerata Questione Territoriale è riuscita in alcuni territori anche differenti da quello della Provincia autonoma di Bolzano ad espellere le attività ludiche dal territorio di competenza.
Non si devono fare passi indietro
É logico che oggi con il futuribile riordino del gioco in presenza si speri che questo impasse insidioso vada a superarsi sperando che continuino a concretizzarsi quei passi indietro fatti addirittura dalle stesse Amministrazioni che prima remavano contro il gioco pubblico ed oggi cercano di favorirlo.
Infatti, sono gli stessi Amministratori locali che insieme all’industria ludica attualmente chiedono al Governo di intervenire non sapendo più come gestire quella mole assurda di normative che nel corso degli anni sono andate ad aumentare, a sovrapporsi, ad eliminarsi, addirittura a contraddirsi.
Insomma, si chiede uno stop a quelle norme selvagge che per anni hanno segnato il mondo del gioco a livello locale: e proprio in ragione di questa situazione e proprio nel momento in cui il riordino terrestre “fa capolino” laddove il Governo attuale si è preso l’impegno di ristrutturare l’intero settore ludico, il Governo si dà la cosiddetta “zappa sui piedi” e si prepara a gestire una partita piuttosto scomoda ed ampia che interessa sempre i territori.
Si parla proprio di quell’Autonomia differenziata che sta agitando il Parlamento con le opposizioni che stanno provando a dare battaglia con la presentazione di un mare di emendamenti alla Camera trovando addirittura qualche sostegno sotto traccia da parte di un pezzo della maggioranza.
Sale la tensione anche nel mondo della Politica
Chi non sa che questo è un provvedimento fortemente voluto dalla Lega, quasi a diventarne una bandiera ma attorno al quale si sta creando un’ampia tensione che si aggiunge a quella relativa all’appuntamento di giugno per il voto europeo e che senza alcun dubbio incide sulla campagna dei partiti.
Posta questa alta tensione che aleggia nel Governo si ha la sensazione che l’Autonomia differenziata possa crearne altra tra il Governo ed i rappresentanti dei territori. Cosa che potrebbe procurare seri problemi anche per il settore dei giochi, andando ad inasprire i rapporti tra Governo centrale e Regioni interferendo con quelle trattative che sono attualmente in corso tra le quali inevitabilmente si deve pensare a quelle relative al riordino del gioco.
Un pasticcio all’italiana che si poteva evitare
Ecco, così, che il progetto dell’Autonomia differenziata potrebbe definirsi quasi una “zappata sui piedi”, un pasticcio all’italiana come accaduto qualche tempo fa per il disegno del Federalismo fiscale per anni cavalcato e sottoposto ai vari Governi senza mai incontrare un’aperta volontà né di “ascolto” né tanto meno di attuazione.
Sembra proprio che tutto questo assomigli, ed anche parecchio, alla cosiddetta Questione Territoriale che si trascina da anni, cavalcata da molti ed ignorata da tutti e che ancora oggi a distanza di quasi 15 anni sta aspettando una qualsivoglia trattazione e soluzione o quanto meno di trovare una seppur minima volontà di affrontare lo studio di questa materia.
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Vanessa Maggi Giornalista |
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Vanessa Maggi è la nostra Giornalista di punta che coordina e scrive per la redazione di Casinoonlineaams.com. Spinta da una grande passione per il mondo dei giochi su internet, ricerca sempre notizie legate al mondo ludico per farti stare informato su tutto quel che riguarda questo mondo. La sua passione per questo lavoro è davvero invidiabile. La contraddistingue una grande tenacia nella ricerca della verità. |
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