La pubblicità al Gioco potrebbe non essere cosi indispensabile

Forse chi scrive, ma non solo, ha speso troppe energie e tantissime parole per scagliarsi da tempo contro il famigerato Decreto Dignità ed il relativo divieto totale della pubblicità ai giochi ed alle scommesse: negli anni si sono messe in campo tutte le più variegate dissertazioni su questo argomento che ha coinvolto in modo massiccio a livello economico due settori come lo sport ed il gioco che da anni continuavano ad intrattenere rapporti contrattuali sinergici di estrema soddisfazione per tutti i protagonisti.

Cosa che con quel proibizionistico provvedimento è venuta a mancare con una certa velocità e che ancora oggi, nonostante il tempo passato, fa ancora discutere anche a livello internazionale visto che nessuno si rende conto della motivazione che lo ha spinto a comparire sui mercati: in altri territori la pubblicità è stata rivista, condizionata, ristretta, a volte cambiata ma sicuramente non eliminata del tutto in modo del tutto “brutale” per le casse dei due settori principalmente coinvolti.

Ma anche (e sopratutto direbbe qualcuno) per le casse dell’Erario che non ha potuto usufruire delle tante risorse che discendevano anche da quel tipo di rapporti commerciali subordinati dalla pubblicità del gioco sulle magliette dei giocatori di calcio.

Discorsi diversi che si potrebbero aprire

Comunque, posto tutto questo che è comunque un discorso ormai “ritrito” ma che “fa male” ogni volta che lo si espone, ci si deve ricollegare alle prime righe di questo intervento per aggiungere che della tanta pubblicità, così rimpianta, e di fronte alla cui mancanza si sono “sciolte” tante società, forse se ne potrebbe anche fare a meno anche se potrebbe sembrare azzardato.

Questo aprirebbe percorsi diversi sulla considerazione diretta alle imprese che fanno del gioco il proprio business, comprese le nostre Case da Gioco nostrane che da tempo si stanno attivando cercando alternative alla pubblicità per farsi conoscere magari da una nuova utenza, non abituata a questo tipo di “sala da gioco” ma che è curiosa di visitare queste strutture impostate con nuove formule e strategie alternative.

Di fatto la strana idea (e neanche poi così tanto particolare) è di farsi conoscere a mezzo della serietà e dell’innovazione delle diverse imprese, con eventi e nuovi modi di porsi ad una utenza che ormai sul gioco ha sentito tutto, ed anche di più di quello che avrebbe dovuto, e che quindi accoglie di buon grado qualsiasi innovazione d’immagine si voglia proporre per accattivarsi l’attenzione di una possibile nuova clientela.

Nuovo lustro all’immagine dei Brand di Gioco

Così, con questa indipendenza dalla pubblicità, dovrebbe imporsi la rilevanza dell’immagine aziendale, quella che viene fornita dai diversi punti di gioco o Casinò, compresi i siti di gioco legali ADM italiani che ti lasciano utilizzare Neteller per depositare e prelevare, e che viene percepita dal suo fruitore: innovativa immagine aziendale “perfetta” che va a sostituire in pratica quello che oggi viene proibito.

Quella stessa azienda di gioco “perfetta” che presenta l’importanza dei giochi tradizionali e dell’appeal che gli stessi possono ancora suscitare, nuovi giochi tecnologicamente innovativi, oltre naturalmente l’incremento del gioco online anche dal vivo che attualmente è un “articolo che intriga” sempre di più il giocatore, vecchio o neofita che sia.

Si può dire oggettivamente, senza paura di essere seppur lontanamente smentiti, che il gioco ha fatto moltissima fatica in tutte le sue varianti, a traghettarsi al di fuori del periodo pandemico che ha sottoposto tutto il settore ludico ad uno stress notevole: ma che si è impegnato davvero tanto sopratutto quello terrestre e quello delle Case da Gioco ad adeguare l’offerta alla domanda che è molto cambiata sia nella richiesta di nuove esperienze di gioco, ma anche nella disponibilità economica.

Il Gioco è stato salvato dalle restrizioni della Pandemia

Mentre, nel contempo, sono aumentati gli impegni economici da affrontare che non hanno subito certamente un crollo durante l’emergenza coronavirus ma sono invece decisamente accresciuti con grande disappunto di chi li doveva fronteggiare seppur in difficoltà.

Ma il mondo dei giochi, tutto unito, sta riuscendo non si sa bene come, a fronteggiare la situazione nelle acque decisamente “mosse” dell’attuale mercato anche senza quella “famosa pubblicità” tanto decantata e rimpianta e che magari avrebbe potuto migliorare il servizio all’utenza.

Ed è esattamente qui che si è fatto spazio il pensiero che sarebbe stato meglio “puntare” invece sulla valorizzazione della immagine e nel migliorare il servizio alla clientela e non sulla pubblicità, peraltro vietata. In questo momento di “crisi perenne” che gira nel nostro Paese uno sguardo attento delle strutture di gioco dovrebbe andare al vecchio tema della multifunzionalità: quindi non un aumento del personale con i conseguenziali costi, ma personale disponibile alla copertura di più ruoli e ciò non comporta che una minima incidenza sugli stessi costi.

L’immagine ed il servizio migliore per qualsiasi attività di gioco si ritrovano anche nell’introduzione di giochi nuovi da praticare nelle modalità possibili oggi: laddove anche l’online può crearsi una propria forma di fidelizzazione diversa in un mercato nazionale terrestre che oggi sembra davvero molto “provato”, sottoposto a tassazioni davvero eccessive e che aspetta e necessita di essere rinnovato.

Tanti sacrifici per rimanere competitivi

Pure le Case da Gioco, che nel nostro Paese sono davvero pochissime, stanno facendo salti mortali per innovarsi anche se lì il percorso può sembrare più difficoltoso, ma le stesse strutture stanno mettendo in atto “strategie di cambiamento” proprio per intervenire sulla loro immagine.

Soltanto che questo preciso segmento del gioco è piuttosto “restio” ai cambiamenti seppur la clientela attuale si sia senz’altro “ringiovanita” e, quindi, dovrebbe essere più disponibile alle innovazioni. Ma in pratica non è affatto così: e proprio per questo i Casinò tricolore stanno facendosi strada di nuovo sul mercato ma davvero con una fatica immane: oltre tutto si sa che le Amministrazioni di queste imponenti strutture hanno da sempre “qualche problemino economico” con la conseguenza che ogni cambiamento deve essere centellinato pur con l’obbiettivo di suscitare con queste innovazioni “un maggior richiamo di clientela”.

Dunque, è decisamente un impegno duro ricercare risorse da investire in strategie ed essere leggermente bloccati a volte anche dalla macchina burocratica che avvolge le Case da Gioco nostrane e che pare mettersi di traverso nelle manovre innovative.

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