La formazione degli operatori di Gioco è fondamentale

Più di una volta si è sottolineato, per chi ancora ci legge con un’infinita pazienza, quanto il mondo dei giochi ritenga importante, anzi quasi indispensabile, la formazione dei propri addetti ai lavori: che si parli di gestori di punti di gioco dedicati o dei dipendenti non ha molta rilevanza.

Tutti coloro che si occupano di gioco dovrebbero essere molto più professionali rispetto al passato e chi gestisce il gioco non dovrebbe farlo più soltanto con l’obbiettivo del “cassetto a fine giornata”, ma anche pensando di “crearsi un’utenza” con la quale instaurare un “vero e proprio rapporto” essendo anche in grado di intervenire nel caso si dovesse intercettare anche il più insignificante segnale di rischio da parte di un cliente-giocatore di incorrere nelle derive del gioco.

A nessun gestore, d’altra parte, piacerebbe intrattenere un cliente problematico nel suo punto di gioco, ma dovrebbero esserci soltanto persone che si divertono e passano in leggerezza il tempo libero che si possono dedicare, condividendolo con i propri giochi preferiti.

In ragione di questo oggi il settore ludico tende ad impreziosirsi della peculiarità che riguarda la formazione ed anche l’informazione su quanto riguarda il gioco e la sua specifica normativa in vigore, in attesa di accogliere a braccia aperte il riordino dell’intero settore dei giochi.

Si cerca di lavorare per migliorare tutto il comparto

Questi ragionamenti di base sono ampiamente condivisi e portati avanti da ACADI, Associazione Concessionari di Apparecchiature da Intrattenimento, che si sta attivando special modo recentemente per sviluppare appunto questa idea di particolare formazione per i suoi operatori e per gli addetti ai lavori in generale.

Ecco spiegato il motivo per il quale la stessa Associazione ha stretto un Accordo con il Comune di Bari e la Confcommercio per avviare un programma formativo in collaborazione con la ASL: ed il fine principale è quello di rendere realistica l’opportunità della formazione di chi opera nel gioco a qualsiasi livello, ritenendo come già anticipato, che questa sia un valore imprescindibile per la crescita anche della qualificazione del gioco pubblico.

Comparto che ha lo scopo predominante di tutelare i suoi frequentatori utilizzando per tale fine tutte le strategie che la normativa attuale mette a disposizione: e questa tutela che si riesce a raggiungere con una maggiore formazione degli addetti ai lavori è la vera e propria garanzia di presidio della legalità sui territori ed, ovviamente, anche della “tenuta” del gettito erariale che qualsiasi Esecutivo ritiene indispensabile per la “quadratura” del bilancio dello Stato.

Senza dimenticare che il gioco pubblico contribuisce a mantenere importanti livelli d’occupazione e riesce a farlo anche nei periodi “bui” nei quali nessuno si aspettava che il settore riuscisse a tenere vive le proprie imprese con impegni del tutto “personali” di un certo livello per gli stessi operatori che non hanno voluto cedere alle temibili insidie oltre che della concorrenza sleale dell’illegalità anche delle restrizioni messe in campo dalle Leggi Regionali “capestro” sul gioco che tutti i territori hanno studiato e fatte diventare “un’arma letale” per le attività di gioco legale.

Personale specializzato per il gioco d’azzardo

Ed è proprio per fronteggiare queste due “armi” che il gioco pubblico, compreso il gioco d’azzardo mobile tramite app sicure e certificate, ha pensato di mettere sul territorio una ambiziosa “compagine” di addetti altamente professionale che riesca a far crescere sempre di più il comparto, rendendolo ancora più sicuro e tenendolo a debita distanza dai minori e dalle persone particolarmente influenzabili.

Si può dire che questo percorso che ACADI tende a rendere nazionale sta trovando pareri favorevoli in tutti gli operatori che si sono resi conto di quanta importanza abbia l’informazione e la formazione in un campo così delicato e difficile come quello del gioco.

Sopratutto tenendo presente che proprio la formazione dei suoi protagonisti potrà contrastare l’avanzata del gioco problematico, ma che darà anche filo da torcere all’illegalità che sicuramente non riesce, o meglio non vuole perché lo ritiene superfluo, mettere in campo un sostegno per la propria utenza che nell’illegalità viene spinta a giocare sempre di più anche se si sa perfettamente che così facendo “si fa del male” a quel tipo di giocatore che non riesce a gestire la sua voglia di gioco.

E per ritornare all’accordo sottoscritto con il Comune di Bari “ci piace” specificarne gli estremi, seppur sommariamente anche per specificare che questa intesa è assolutamente in linea con la Legge Regionale n.43 del 20 dicembre 2013, modificata nel 2019, che tratta del “Contrasto alla diffusione del gioco d’azzardo patologico”.

Il programma formativo cui ci si riferisce ha la durata di 12 ore ed ha non solo quello di prevenire le sanzioni di quei gestori che non rispettano questa normativa regionale, ma sopratutto di contrastare l’instaurarsi della ludopatia tra gli utenti delle sale da gioco.

Come vengono formati gli operatori del Gioco

Il corso viene suddiviso in tre parti: sull’impianto normativo in essere, sull’aspetto psicologico della dipendenza da gioco d’azzardo, sulle modalità di prevenzione e riduzione del rischio di ludopatia ed al termine ai partecipanti verrà rilasciato l’attestato di frequenza. Si deve evidenziare che questo accordo è il primo che viene firmato in Italia da ACADI e grazie a questo corso di formazione si qualificherà senz’altro la “persona dell’operatore” del settore del gioco.

Infatti le nozioni trasmesse in questo corso saranno estremamente utili per affiancare coloro che svolgono la propria attività nel gioco e che potrebbero trovarsi a confrontarsi con giocatori problematici: sostenere ed accompagnare gli operatori offrendo loro gli strumenti informativi fondamentali per gestire in modo sano questa realtà a volte difficile ne diventa lo scopo primario.

Le lezioni saranno condotte da docenti esperti in discipline giuridiche e da medici che affronteranno le questioni sotto il risvolto patologico che si sviluppano con il gioco: si tende a coinvolgere il maggior numero possibile di operatori con i quali confrontarsi con i pericoli di un fenomeno che offre divertimento, ma che se non gestito con consapevolezza può anche travolgere la vita stessa dei giocatori, ma anche produrre risvolti negativi nelle attività dove si possono verificare episodi che riguardano il gioco problematico.

Si sottolinea, infine, che anche il Serd di Bari esprime parere favorevole sulla validità degli aspetti sanitari del programma formativa: dunque, “semaforo verde” e buon lavoro!

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