Incertezze e subbuglio nel mondo del gioco d’azzardo
Quando durante il lunghissimo lockdown, ed anche alla riapertura delle varie attività di gioco e di nuovi casino risalenti a giugno scorso e via via che i mesi passavano verso il post-pandemìa, il discorso del riordino nazionale dell’intero settore rimaneva sempre il fulcro delle varie discussioni ed incontri per poter sistemare l’industria del gioco per il futuro.
L’obbiettivo di questo benedetto riordino sarebbe quello di far proseguire il gioco pubblico nel suo percorso legale ed autorizzato di rappresentare nei confronti dell’opinione pubblica la legalità, la tutela dei giocatori e la sicurezza del territorio.
A questa continua ed anche affannosa richiesta di tutta la filiera al Governo Draghi, veniva data più volte assicurazione anche dal sottosegretario con delega ai giochi, Federico Freni, che prima di arrivare all’obbiettivo tanto atteso del riordino, l’Esecutivo avrebbe messo in campo le proroghe delle concessioni per gli operatori che si occupano di scommesse, del bingo e degli apparecchi di intrattenimento assolutamente necessarie per poter dare al settore una continuità lavorativa che altrimenti andrebbe a decadere.
Però, quando Freni “prometteva” queste indispensabili proroghe certo gli operatori pensavano che il sottosegretario avrebbe tenuto conto della posizione attuale di tutto il mondo del gioco, in ogni comparto: come tutti sanno, infatti, il gioco d’azzardo già pre-Coronavirus, durante il lockdown ed anche dopo alla riapertura delle attività per diversi motivi che si riferiscono anche agli stop forzosi, non ha potuto provvedere alla sua consueta raccolta e, quindi, gli incassi dal 2020 ad oggi non sono certamente da paragonare a quelli degli anni precedenti.
Incassi del Gioco non molto incoraggianti
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Magari! Ed allora perché il conteggio per la proroga onerosa delle concessioni pare sia stato fatto con “vecchi parametri” relativi agli “anni d’oro” degli incassi del gioco che non sono decisamente paragonabili a quelli recenti che lasciano alquanto a desiderare?
Ma come mai può essere stato fatto un errore così marchiano ed importante da mettere in crisi, ancor prima che le proroghe vengano concesse, tutti i protagonisti di questa operazione che sono in grande subbuglio se non ancor di più “ingarbugliati” nella matassa del gioco che pare sempre più difficile da dipanare.
Al momento, certamente, non è stato fatto nulla di ufficiale, ma se le indiscrezioni che sono trapelate sono anche velatamente queste bisognerebbe gridare “allarme rosso” per tutto il popolo degli operatori del gioco che si sentono in parte anche presi in giro a seguito di queste valutazioni tanto distanti da quelle reali.
Si ritorna, quindi, ad usare la stessa terminologia che ormai è diventata “un sol corpo” con il mondo del gioco quando si parla delle sue criticità: incertezza, confusione e subbuglio sono infatti i termini che più rispecchiano il settore ludico che aspetta di certo il suo riordino, ma che non può concepire che vengano fatti errori simili.
E ciò anche se nulla di ufficiale è uscito dai corridoi della politica, ma solo indiscrezioni che però quando cominciano a circolare con tanta insistenza si presume abbiano un fondamento.
Ed in questo caso sarebbe davvero tragico per chi continua a sperare nel Governo Draghi, vedendo in questo la possibilità di trovare finalmente una stabilità per tutte le sue imprese, comprese quelle che effettuano un confronto imparziale sui migliori casinò online italiani legali ADM.
Un primo passo verso il Riordino dei Giochi
In effetti, la proroga delle concessioni era il primo passo che avrebbe potuto rappresentare l’inizio del cammino verso il riordino del gioco, cosa che tutta l’industria del gioco si aspetta da tempo: ma se già con il primo passo si barcolla dove si potrà mai arrivare? Che obbiettivo si potrebbe raggiungere?
Un riordino già claudicante e privo di trasparenza: quindi più che un provvedimento prodromo della riforma del settore sembra quasi un’ulteriore tassazione sullo stesso riordino e questo non può dirsi soddisfacente per tutte le speranze che l’industria del gioco e del poker online vi aveva riposto.
Purtroppo, una delle certezze che arriveranno saranno senza dubbio queste proroghe che il sottosegretario Freni aveva sempre considerato, ogni volta che è stato affrontato con le associazioni di categoria il discorso del riordino, un “fatto dovuto” in quanto inevitabile per il prosieguo delle attività statali a fronte della tutela della legalità.
Ma mentre i tecnici governativi da un lato affrontavano il discorso proroghe, dall’altro “facevano i conti in tasca al settore” partendo però da dati decisamente imperfetti e queste sono state proprio le indiscrezioni che sono uscite “dai corridoi della politica” e che hanno destabilizzato tutto il settore: infatti, quei conti in tasca proprio non tornano e lasciano basiti tutti gli operatori che pensavano l’Esecutivo “fosse a conoscenza” dell’attuale situazione disastrosa del settore.
E non solo: gli addetti ai lavori pensavano che i tecnici del Governo fossero a conoscenza delle condizioni in cui il mercato si trova oggi: quello del gioco, ed anche quello delle migliori app casino, non è più florido come quello di tre o quattro anni fa e quindi, se si tengono come parametro del comparto gli incassi storici non ci siamo proprio.
Guardare al passato è davvero inutile
Non solo tale raffronto non è realistico, ma forse quegli “incassi storici” non si potranno mai più raggiungere, almeno per come stanno le cose tuttora e con le restrizioni che continuano ad esserci e che aspettano di essere eliminate dal famigerato riordino nazionale.
Infatti, secondo il settore il Governo è bene a conoscenza sia delle ripetute restrizioni introdotte negli anni sia a livello centrale, sia sopratutto di quelle “regionali” con le famigerate Leggi sul Gioco che sono addirittura arrivate in alcuni casi ad espellere le attività legali e sicure di gioco dai propri territori.
Per non parlare, poi, della tassazione che viene imposta al gioco “in qualsiasi momento serva allo Stato”, cercando anche di ricordare che uno step relativo appunto all’aumento della tassazione è scattato persino durante la pandemìa: più di così.
È stata davvero un’aberrazione: come sparare per così dire sulla Croce Rossa per usare una frase conosciuta da tutti. Oggi, si è arrivati al punto che risulta impensabile valutare il valore medio di un’apparecchiatura da intrattenimento sulla base dei famosi “parametri precedenti”, ma sottolineando anche che i valori ipotizzati per la proroga delle concessioni risulterebbero comunque improponibili agli operatori anche in un periodo “di normalità”, figuriamoci dopo il periodo pandemico!
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Vanessa Maggi Giornalista |
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Vanessa Maggi è la nostra Giornalista di punta che coordina e scrive per la redazione di Casinoonlineaams.com. Spinta da una grande passione per il mondo dei giochi su internet, ricerca sempre notizie legate al mondo ludico per farti stare informato su tutto quel che riguarda questo mondo. La sua passione per questo lavoro è davvero invidiabile. La contraddistingue una grande tenacia nella ricerca della verità. |
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