Il Gioco legale messo in pericolo da infiltrazioni mafiose
Purtroppo, si continua a parlare di gioco d’azzardo in connubio con le organizzazioni criminali che in questo effimero settore trovano “parecchio pane per i loro denti” e vedono in questo business qualcosa di interessante per “lavare e stirare i propri quattrini” provenienti dalle manovre illecite e dai loro loschi affari.
Ed ancora, purtroppo, si è qui a segnalare che le infiltrazioni mafiose sono sempre più frequentemente presenti, persino nel gioco lecito, a mezzo di prestanome che acquistano società, o parti di esse, che trattano il gioco d’azzardo comparendo agli occhi dei più come strutture trasparenti, che ovviamente trasparenti e pulite certo non sono.
Soltanto che non si comprende bene come facciano le infiltrazioni criminali ad essere sempre un passo avanti della legge e come riescano a trovare cavilli e sistemi legali per “intrufolarsi” tra la gente per bene, mettendo in atto le loro manovre criminali e super organizzate.
Certo è che gli imprenditori legali del gioco lecito e dei migliori casino, seguendo questo link puoi leggere le nostre recensioni sui migliori siti di gioco online legali ADM, non possono più tacere e lanciano un forte e chiaro grido di allarme alle istituzioni politiche nazionali e locali che, nonostante questi squillanti “campanelli di allarme”, perseverano ostinatamente nel contrastare il gioco lecito mediante logiche normative assurde ed a volte scriteriate dando così ulteriore spazio e massa di manovra alle organizzazioni criminali che non aspettano altro che mettere le loro mani su una parte di mercato che è particolarmente congegnale alla malavita vuoi per il tornaconto economico, vuoi per il riciclo di danaro “sporco”.
Il marcio alla fine è venuto fuori
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Eppure la Direzione Nazionale Antimafia ed Antiterrorismo ha svelato alle istituzioni la presenza di forti infiltrazioni delle mafie, particolarmente la ‘ndrangheta reggina, mafia catanese e famiglie pugliesi, che hanno monopolizzato il mondo delle scommesse online illecite, arrivando al controllo di giocate per più di 4 miliardi di euro!
É stata naturalmente allertata la politica, sollecitandola ad intervenire in questo settore del gioco: l’economia degli imprenditori onesti senza dubbio viene danneggiata e calpestata e non poco. Il Procuratore nazionale ha sottolineato, in modo più che esplicito, che “il gioco è un settore di grande rischio, ma pensare di intervenire vietando di giocare non garantisce certamente una libertà che deve essere il primo diritto da rispettare”.
Di fronte a cotanta dichiarazione, forse, il nostro Esecutivo dovrebbe riflettere, ed anche profondamente, sulle restrizioni che si stanno consentendo di effettuare da parte delle istituzioni decentralizzate, oppure sui divieti o proibizioni che vengono messi in campo: la strategia, invece, che dovrebbe essere migliore per arrivare a contrastare e sconfiggere le infiltrazioni criminali è quella di formare adeguatamente le persone, educare, vigilare ed intervenire non solo con la repressione, che come detto non è strumento idoneo a risolvere e combattere questa situazione particolarmente difficile, ma attraverso altre iniziative che la politica dovrebbe avere molto bene presente.
Proibire non è la migliore soluzione
Il proibizionismo, sottolinea ancora una volta il Procuratore nazionale, “non è assolutamente una soluzione”. E questa “dichiarazione illuminante” dovrebbe finalmente far riflettere tutti coloro che decidono sulle leggi e sulle normative che riguardano il mondo del gioco d’azzardo e far agire di conseguenza, una volta per tutte, ma questa volta veramente nell’interesse dell’italico territorio e dei suoi cittadini.
La malavita che si intrufola nel settore ludico va stroncata con ogni mezzo, sia perché contraria alla legge sia per non danneggiare ulteriormente questo settore che già viene penalizzato da normative restrittive che continuano ad ostacolarne il cammino.
É evidente che ogni volta che viene alla luce una operazione delle Forze dell’Ordine che smantella una qualsivoglia organizzazione criminale e mafiosa vi siano delle riflessioni da parte delle associazioni che tutelano gli operatori del gioco: le medesime, quasi quotidianamente, sono costrette ad ascoltare le profonde lamentele degli operatori onesti che, oltre a subire concorrenza dal gioco illegale e privo di autorizzazione statale, sono anche “vessati” dalla introduzione di limiti e restrizioni della loro offerta lecita di gioco, a volte veramente insostenibili e particolarmente irrazionali, tali da condurre gli operatori “in ginocchio” ed in determinati territori persino alla espulsione di qualsiasi attività ludica.
Il Gioco legale andrebbe più tutelato
Mentre, poi d’altro canto, si vede che il settore del gioco lecito viene continuamente gestito ed usato come un perenne “bancomat” al quale ci si raccomanda attraverso una imposizione fiscale oltre ai limiti della sostenibilità economica per le imprese e questo, ovviamente, è ancora più triste e disdicevole.
Sembra davvero impossibile credere che le istituzioni non si rendano conto che con questo atteggiamento “irresponsabile” si lascia campo aperto alla criminalità: per le istituzioni forse questa guerra contro il gioco viene ispirata da una concezione particolarmente etica dello stesso Stato nei confronti del settore.
La stessa manovra “irresponsabile” non sta portando certamente beneficio alla lotta alle dipendenze, ma sta invece consegnando il territorio ed il mercato del settore ludico nelle mani delle infiltrazioni mafiose ed alla criminalità.
Avvenimenti brutti che purtroppo sono accaduti
Testimoni sono gli avvenimenti recenti che sono stati portati a conoscenza dell’opinione pubblica dai media, come è giusto che sia. Questa concezione ideologica dello Stato non tiene assolutamente conto che la domanda di gioco non verrà mai “scalfita” da alcun divieto, ma invece potrebbe essere gestita in modo efficace solo attraverso una regolamentazione nazionale razionale.
Quello che invece risulta, oggi, è che questa guerra non viene “guerreggiata” contro il gioco d’azzardo ma praticamente contro coloro che vi lavorano e che ogni mattina alzano la propria saracinesca, pagano regolarmente le tasse (e che tasse, poi!), che agiscono per conto dello Stato sotto il suo diretto controllo, costituendo l’unico baluardo della legalità sui territori con l’offerta legale di gioco: questo è ciò contro cui si battono le istituzioni, sia nazionale che locali. Si dovrebbe riflettere profondamente su questo, ma una volta per tutte e con raziocinio e non con dissennatezza.
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Il Gioco è vietato ai minori di 18 anni e può causare dipendenza patologica Gioca Responsabilmente |
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Vanessa Maggi Giornalista |
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Vanessa Maggi è la nostra Giornalista di punta che coordina e scrive per la redazione di Casinoonlineaams.com. Spinta da una grande passione per il mondo dei giochi su internet, ricerca sempre notizie legate al mondo ludico per farti stare informato su tutto quel che riguarda questo mondo. La sua passione per questo lavoro è davvero invidiabile. La contraddistingue una grande tenacia nella ricerca della verità. |
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