Il Gioco d’azzardo legale è un fenomeno sporadico o una consuetudine giornaliera?

Sembra di poter affermare che oggi il gioco non è più il cosiddetto “fenomeno” che è scoppiato sul nostro territorio tantissimi anni fa: si tratta quasi di una consuetudine giornaliera, un’abitudine che per la stragrande maggioranza di chi lo ricerca tende a trasmettere leggerezza ed anche gioia, oltre ad essere un passatempo ed ovviamente un divertimento.

É anche del tutto evidente che proprio mentre continuano “i lavori in corso” per il riordino nazionale dell’intero settore si stia parlando tanto di questo intrattenimento: di come viene vissuto, come viene proposto al suo popolo di estimatori, e se davvero il gioco sta effettuando il suo personale viaggio verso la sostenibilità che viene ormai inseguita da tempo e che sembra essere sulla strada giusta per arrivare all’obbiettivo che occupa “i pensieri e l’organizzazione” delle tante imprese che operano nel sistema-gioco. Proprio per questa futuribile “ristrutturazione” tutti i suoi comparti vengono messi sotto i riflettori, giocatori compresi, special modo per ricavarne numeri più rispettosi della realtà.

Diamo uno sguardo piu in profondità

Ed andando a scavare in profondità nelle imprese ed in quello che le offerte di gioco sempre più sofisticate trasmettono seguendo in modo simil-spasmodico l’avanzamento delle innovazioni tecnologiche che riescono a comunicare quelle nuove esperienze sempre più richieste dall’attuale popolo di giocatori maggiormente esigente e curioso di provare nuove sensazioni per intrattenersi e divertirsi.

Nello sviluppo che il settore ludico sta attraversando si fa spazio la curiosità di “ciò che i numeri non rivelano” e proprio per questo “ci piace” curiosare con più attenzione in questo mondo avvincente e coinvolgente che a volte, purtroppo, ci fa confrontare con risvolti per nulla piacevoli che il settore sta cercando di affrontare, contrastare e prevenire per togliere una buona parte dei disagi che il disturbo da abuso di gioco d’azzardo può provocare.

Così, non per essere chiamati i cosiddetti “salvatori della Patria”, ma semplicemente per fare luce su di un settore da sempre demonizzato e criticato si vorrebbe “entrare con maggior efficacia” nelle dinamiche ludiche.

Ovviamente, cercando di non percorrere scorciatoie che non fanno percepire esattamente il settore, e per spianare la strada ai futuri interventi destinati a regolamentare la “nuova Era del gioco”.

Trovare un’equilibrio sano è una questione delicata

Tutto ciò potrebbe sostenere la rincorsa a quel famigerato “equilibrio delicato” tra gli interessi delle imprese che hanno investito nel business del gioco tutelando la salute dei giocatori, e quelli delle casse erariali che dalla raccolta del gioco pubblico riescono sempre “a portare a casa un buon bottino”.

Equilibrio tra la tutela della salute e quella della legalità e della sicurezza del territorio, sino alla libertà di iniziativa economica che riguarda un numero immenso di lavoratori che operano nel settore.

Serve impegno per entrare in questo mondo speciale, analizzandolo nella sua innata complessità, seguendo i suoi cambiamenti repentini proprio perché il comparto si basa sulla tecnologia e l’innovazione, pensiamo all’introduzione delle applicazioni mobile per giocare in modo sicuro online, nei confronti delle quali “prendere le misure” non è affatto semplice: come non sarà semplice rivoluzionare la normativa ludica costretta a seguire le evoluzioni del settore.

Sino ad oggi, le Istituzioni si sono spesso mosse in ritardo rispetto alla “movimentazione” del settore, arrancando di fronte a qualsiasi sfida innovativa e lasciando “andare la barca in balìa dei mari tempestosi” che il gioco da sempre è costretto ad affrontare, cercando di stare a galla nel modo migliore: salvo arrivare in affanno a fronteggiare qualsiasi cambiamento di scenario che si tratti di quello politico, economico o tecnologico non fa differenza.

Il settore dei Giochi pare aver riconquistato la sua dignità

Ma oggi, davvero, qualcosa sta cambiando ed il gioco sembra aver “recuperato” quel rispetto e quella dignità propri di chi rappresenta lo Stato: e per questo si affrontano gli studi settoriali con la certezza che ci si troverà di fronte a risultati che potrebbero sorprendere per renderci conto delle “novità” sinora non scoperte o quanto meno non rese pubbliche.

Sorprese a parte la complessità del mondo ludico, per quanto riguarda il percorso verso lo sviluppo del gioco sostenibile, poiché è da tempo si è diffusa la forte consapevolezza che non può esserci un futuro senza una presa in carico di tutti gli svariati aspetti di responsabilità.

Ovviamente derivanti dall’esercizio di un’attività in un settore così delicato come quello del gioco: e non è che prima d’oggi questo non fosse un problema tenuto presente nelle imprese ludiche, affiancato alla presa di coscienza delle possibili derive patologiche che possono coinvolgere i soggetti sensibili che si approcciano al gioco con vincita in danaro magari con poca consapevolezza. Anzi, l’industria settoriale ha sempre dimostrato una particolare attenzione verso quest’ultimo aspetto, molto più di quanto possa essere venire raccontato.

Ci sono ancora persone che odiano profondamente il settore ludico

Ma chi non odia il gioco, come i consueti suoi detrattori, capisce perfettamente che le sue imprese possono prosperare soltanto con la speranza-certezza di avere una clientela sana e duratura mentre il giocatore problematico non può garantire nulla a nessuno e proprio per questo le stesse imprese ludiche si sono sempre adoperate per tutelare il proprio popolo di giocatori.

Forse la differenza è che sino a qualche tempo fa sembrava effettiva la convinzione che la prevenzione fosse a carico dello Stato attraverso le proprie strutture.

Quindi a livello politico, legislativo e normativo: e non addebitale alle singole aziende che dovevano pedissequamente seguire la normativo ed i vincoli imposti dai rapporti di concessione: sembrava che tutto ciò che le aziende di gioco potevano fare per prevenire il gioco problematico fosse un “qualcosa in più” rispetto la consueta attività, legato alle singole responsabilità aziendali.

Il mondo dei Giochi è un’animale particolare

Ora tutti sembrano aver capito che il comparto del gioco non è uguale a tutti gli altri settori e che per renderlo sostenibile serve uno sforzo ulteriore: lo hanno compreso tutti anche la politica e le istituzioni, ma dopo aver pagato ed anche a caro prezzo, le conseguenze di approcci semplicistici che hanno creato tanti problemi ed un mare magnum di distorsioni normative.

Purtroppo, è facile comprendere come gran parte delle indagini sinora realizzate da importanti istituti di riferimento oppure dagli organi tecnici del nostro Parlamento siano incomplete e poco realistiche rispetto a dove si colloca il mondo dei giochi oggi.

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