Il divieto della pubblicità ai giochi è da rivedere
A prescindere dalle mille discussioni, sia pratiche che in diritto, che ha suscitato e che sta suscitando l’italico divieto totale della pubblicità ai giochi ed alle scommesse, quello che è emerso ancor prima dell’evento Betting on Sports che ha chiuso i suoi battenti a Londra nella scorsa settimana e dove se ne è discusso a lungo, è la disparità che tale divieto sta provocando sul mercato.
Indubbiamente, da tale provvedimento è stato favorito il mondo del gioco fisico, per chi ancora onestamente lo riesca a commercializzare, viste le innumerevoli ristrettezze normative con cui è costretto quotidianamente a convivere.
Betting on Sports, ha solo evidenziato questa situazione nei vari interventi che lì si sono sviluppati e che hanno sollecitato l’attenzione di tanti operatori operatori di settore: ancora oggi, in ogni caso, questo argomento attrae, con i suoi sviluppi, discussioni e riflessioni particolarmente da parte di chi si occupa del gioco online inevitabilmente più penalizzato di quello fisico per l’applicazione di questo “scriteriato” divieto.
Non si devono creare squilibri
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Risulta, infatti, sempre più evidente lo squilibrio tra i due segmenti che quest’ultimo è venuto a creare, oltre ai danni a livello economico che sta riservando alle imprese che avevano contratti con aziende di gioco e di casino online e che sono stati “costretti” a rescindere tali rapporti anche pagando, purtroppo, penali che come si sa sono sempre piuttosto salate.
La pubblicità, non ce ne voglia la “vecchia Legislatura” Giallo-Verde, è l’unico mezzo che può sostenere ed indirizzare il giocatore verso il gioco lecito, ad esempio verso i migliori siti legali dov’è possibile giocare con i Gratta e Vinci online, e l’unico mezzo che possa togliere i dubbi sulla scelta da effettuare: questo, al momento, nel nostro Paese non è più possibile e, quindi, risulta inevitabile confrontarsi con la rinascita, purtroppo, del mercato illegale che con tutti questi provvedimenti assurdi sta facendo “affari d’oro” a discapito del mercato legale, “riserva di Stato”, ma anche dello Stato stesso che, senza dubbio, dal gioco illecito risorse non ne ricava sicuramente.
La crescente presenza del Gioco illegale sul territorio italiano
Anzi, che dire anche dei danni che si stanno provocando al territorio con una maggiore presenza della criminalità organizzata che ne detiene il controllo? E che dire, pure, del gioco online già segmento, oggi, ancora poco controllabile dove il gioco illecito viene sottoposto ai giocatori, usufruendo pure della pubblicità assolutamente vietata alle imprese lecite che operano online?
Ma di tutte queste problematiche se ne sta già parlando tanto e l’unica speranza potrebbe essere che il nuovo Esecutivo Giallo-Rosso possa mettere mano a questo provvedimento cercando una soluzione “più equa e responsabile” per tutti i protagonisti, ma anche nell’interesse delle risorse per l’erario che sicuramente non potranno rispecchiare quegli importi che già sono stati messi a bilancio, ma che non si potranno, purtroppo, concretizzare.
Chissà, poi, se l’argomento gioco pubblico verrà toccato in fretta dal nuovo Esecutivo: anche se pare quasi impossibile considerate le urgenze che si dovranno affrontare tra poche settimane e che rivestono, senza ombra di dubbio, priorità nei confronti del gioco pubblico e delle sue imprese.
Problemi che mettono il settore del Gioco in difficoltà
Tutto questo insieme di problematiche sta mettendo il settore ludico in crisi, sia il comparto terrestre che quello online: da qui poteva nascere una soluzione forse con la multicanalità.
Anzi, più che una soluzione poteva essere un’opportunità anche se le regole che sono in essere oggi per quanto riguarda l’italico mercato del gioco non riuscirebbero forse a farla stare in piedi. Ma da tutti questi discorsi cosa emerge?
Inevitabilmente e senza andare incontro a giri di parole che servono soltanto a far perdere del tempo prezioso, si vede per il mondo del gioco pubblico un’unica soluzione: la riforma nazionale del gioco e la revisione della sua pubblicità è il volano attorno al quale si potrebbe nuovamente sviluppare un gioco sostenibile, utile allo Stato, divertente e soddisfacente per tutti i suoi comparti.
Ma intervento che richiede una certa fretta se non si vuole “soltanto raccogliere i cocci” del settore ludico e null’altro.
Il divieto alla pubblicità dei Giochi non convince molto
D’altra parte, ci si dovrà pure rendere conto che questo benedetto italico divieto della pubblicità risulta attaccabile da un punto di vista legale ed in questo senso si sono già espressi noti professionisti che si occupano di gioco da anni e che non aspettano altro che si istituiscano ricorsi dai quali poter estrarre dei “precedenti” per poter attaccare questo provvedimento.
Anche le Linee Guida di Agcom, anche se non hanno fatto completa chiarezza “sulle modalità d’uso” del decreto, lo hanno senza dubbio depotenzializzato: cosa che ha anche fatto andare su tutte le furie il suo creatore, leader penta-stellato Luigi Di Maio.
Ma così è stato e già probabilmente alcune aziende hanno tirato un sospiro di sollievo, anche se la strada da percorrerne per trovare una “congrua soluzione” è ancora lunga ed aspra.
Oltre tutto, questo famigerato provvedimento viene anche visionato da altri Regolatori esteri che ovviamente hanno rapporti commerciali con il nostro e questo è stato argomento di discussione sempre nel recentissimo evento di Betting on Sports a Londra.
Tutti gli eccessi del mondo del Gioco
Regno Unito ed anche altri Paesi ritengono che la situazione italiana relativa alla restrizione pubblicitaria siano da attribuire ad eccessi in questo senso effettuati proprio dalla stessa industria del gioco.
Ma, pur cercando di valutare “le parti buone” di questo intervento sul mercato dei giochi, si ritiene di poter affermare che mai nel loro Paese potrà essere presa in considerazione una tale strada così proibizionistica e totalitaria: forse, anche in quei territori verranno prese misure restrittive per la pubblicità, ma sicuramente non con norme così drastiche che vanno anche a soffocare indirettamente la libertà di impresa.
Cosa che risulterebbe loro intollerabile per un mercato redditizio per i rispettivi Paesi come il gioco d’azzardo: forse saranno decisioni veramente da affrontare anche per “accontentare” l’opinione pubblica che, special modo nelle manifestazioni sportive di calcio, viene bersagliata da messaggi pubblicitari che riguardano proposte per il gioco ed, ovviamente in questo particolare caso, per le scommesse sulle partite.
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Il Gioco è vietato ai minori di 18 anni e può causare dipendenza patologica Gioca Responsabilmente |
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Vanessa Maggi Giornalista |
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Vanessa Maggi è la nostra Giornalista di punta che coordina e scrive per la redazione di Casinoonlineaams.com. Spinta da una grande passione per il mondo dei giochi su internet, ricerca sempre notizie legate al mondo ludico per farti stare informato su tutto quel che riguarda questo mondo. La sua passione per questo lavoro è davvero invidiabile. La contraddistingue una grande tenacia nella ricerca della verità. |
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