Il comparto ludico vuole riconquistare la dignità che si merita
Tutto l’operato che il mondo dei giochi sta attivando “personalmente”, unito alla ristrutturazione della normativa che dovrebbe regolamentare il settore nelle sue diverse sfaccettature, ha come unico obbiettivo quello di restituire a tutto il suo “insieme” quel rispetto e quella dignità che negli anni è stata tolta.
E, purtroppo, addirittura dallo stesso Stato e dalle sue istituzioni de-localizzate che hanno pensato bene di mettere in atto quel mare magnum di norme a volte estemporanee, distanziometri di varia metratura e fasce orarie di accensione dei suoi apparecchi di gioco.
Tutto ciò, inequivocabilmente, ha tolto rispetto e dignità alle attività ludiche che sono nate per rappresentare la legalità sul territorio e salvaguardare la salute dell’immenso popolo di assidui frequentatori. Se a tutto questo ci si “mette il carico da 90” con la creazione del Decreto Dignità, portatore sano del divieto totalitario della pubblicità ai giochi ed alle scommesse, si ottiene quel “disastro economico” che il mondo ludico ha dovuto subire negli ultimi anni.
Un Gioco troppo spesso preso di mira
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“Disastro” che oggi è arrivato quasi a far crollare l’intero settore procurando un forte impatto sul mercato: ancora oggi, ed a distanza di ben cinque anni, il gioco pubblico è costretto a subire l’ingerenza di quel provvedimento emesso dal Governo Conte di allora, a tinte giallo-verdi, che ha fatto davvero “carte false” per farlo approvare con la velocità della luce mettendosi di traverso ai percorsi delle varie attività ludiche che continuano a combatterlo con tutte le loro forze sottoponendo in più di un’occasione la richiesta di una sua revisione, di un ridimensionamento, di un’abolizione.
Ma non è accaduto nulla di tutto questo e, forse, non avverrà neppure attraverso il riordino del mondo dei giochi in tutta la sua normativa. D’altronde anche prima dell’emissione di quel famoso Decreto Dignità, di rispetto e dignità il sistema-gioco ne godeva davvero pochina riuscendo a trasmettere soltanto espressioni di disdegno e di mancanza di moralità nei suoi confronti ed in quella dei suoi operatori e di tutto questo ancora oggi non se ne comprende il motivo.
Anche se sinceramente il rapporto tra politica ed industria del gioco non è mai stato “scorrevole”: anzi sopratutto negli ultimi anni vi è stata una latitanza assoluta da parte di tutte le Istituzioni alle quali il mondo dei giochi si poteva rivolgere per diversi chiarimenti e per l’applicazione delle sue norme piuttosto complicate.
Il Decreto Dignità torna ancora a far discutere
Tante volte ci si è interrogati sul famigerato Decreto Dignità, e del suo provvedimento di divieto totalitario relativo ai giochi in generale ma anche ai bonus che danno giri gratis alle slot machine dei casinò, rispondendoci che proprio la dignità dei cittadini, per ciò che riguarda il gioco, era stata violata con quello stesso provvedimento proibizionistico che si stagliava forte nei confronti dei lavoratori del gioco.
Cittadini uguali a tutti gli altri, ma che venivano privati di qualcosa che spettava loro: la dignità di poter scegliere come e cosa giocare e quando farlo, ma sensibilità della quale nessuno si è mai occupato in profondità ed è questo il dato di fatto con il quale tutti i cittadini-giocatori si devono confrontare ed è proprio questo divieto totale della pubblicità che continua a provocare un forte squilibrio sul mercato.
Divieto che riesce ad alterarne la concorrenza e mette a rischio un aumento dell’illegalità, anche se si può aggiungere che, passati questi anni veramente duri senza la pubblicità al gioco, oggi ci si trova di fronte alla voglia di cambiamento del Premier Meloni che si è dichiarato pronto ad assumersi la responsabilità del riordino totale del gioco.
Intervento che metterebbe finalmente in ordine la Questione Territoriale e le altre anomalie normative che per anni si sono sovrapposte, eliminate, raddoppiate creando una grande confusione al punto da non essere più gestibili addirittura da chi tali norme aveva creato.
Il settore ludico cerca di rinascere dalle ceneri
E se tutto questo si realizzasse davvero e finalmente, può essere che il mondo dei giochi torni in possesso di quella Dignità della quale è stato privato, cosa che non avrebbe mai dovuto accadere. Sopratutto perché il più volte richiamato divieto della pubblicità oltre ad aver tolto dignità alle imprese settoriali ha portato danni ingenti sia allo stesso sistema-gioco che alle società sportive e culturali che intrattenevano da anni rapporti tra di loro.
Rapporti sinergici che riuscivano a far quadrare i bilanci grazie agli introiti provenienti dalle sponsorizzazioni dei giochi e non si finirà mai di sottolineare quanto sia stato disastroso tale impatto per tutte le categorie coinvolte, anche se ancora oggi sembra strano che il vecchio Governo Conte alla stesura del Decreto Dignità non abbia tenuto tutto ciò nella più alta considerazione.
É molto probabile che oggi la rincorsa per la riconquista del Rispetto e Dignità effettuata dal gioco pubblico stia volgendo al termine ed a ben guardare i movimenti che si registrano nei palazzi della politica sembra davvero che sia il momento giusto per arrivare alla ristrutturazione della normativa ludica che ha necessità assoluta di un intervento globale.
Infatti serve mettere in ordine i suoi segmenti, che sono diversi sicuramente, ma che compongono un solo ed unico settore: quello del gioco pubblico legale, dunque settore che andrebbe affrontato nella sua globalità ed interezza.
Ma non ponendo più attenzione ad un comparto (l’online) piuttosto che un altro che da anni è tenuto in ostaggio dalla Questione Territoriale (il gioco terrestre).
Grazie al Riordino il Gioco potrebbe migliorare di molto
A riordino avvenuto, con tutte le attività ludiche destinate a rappresentare la legalità da nord a sud dello Stivale, senz’altro anche l’opinione pubblica si renderà conto di cosa rappresenta il gioco per il sociale: le innumerevoli professioni che è riuscito ad “inventarsi” ed alle possibilità che riesce ad offrire alle tante menti creative che si preoccupano di mettere il proprio talento al servizio dei prodotti di gioco, all’occupazione con un numero veramente importante di lavoratori che riesce ad impiegare, ed all’economia del Paese con le risorse ludiche impiegate per aiutare il bilancio dello Stato e la concretizzazione di operazioni sociali che non sarebbe possibile realizzare.
A questo punto, Rispetto e Dignità, non saranno più semplicemente sostantivi maschili o femminili o neutri, ma forti sentimenti di appartenenza ad un settore che è sempre stato primario per lo Stato e per la sua economia.
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Il Gioco è vietato ai minori di 18 anni e può causare dipendenza patologica Gioca Responsabilmente |
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Vanessa Maggi Giornalista |
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Vanessa Maggi è la nostra Giornalista di punta che coordina e scrive per la redazione di Casinoonlineaams.com. Spinta da una grande passione per il mondo dei giochi su internet, ricerca sempre notizie legate al mondo ludico per farti stare informato su tutto quel che riguarda questo mondo. La sua passione per questo lavoro è davvero invidiabile. La contraddistingue una grande tenacia nella ricerca della verità. |
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