Il comparto dei videogiochi sta suscitando una certa preoccupazione
Si spera di non annoiare chi ancora ci legge con la nostra “quasi fobia” di richiamarci a vecchi proverbi, ma mai come in questa occasione ne appare uno più che adatto: “Non è tutto oro quel che luccica”. Queste parole indiscutibilmente rispecchiano la situazione del mondo dei giochi, dei videogiochi e della tecnologia che gira attorno ad essi considerato che strutture aziendali di un certo peso stanno “licenziando a raffica”, cosa che porterà a riflettere ed a farci confrontare con una realtà economica che non è poi così florida come a volte vogliono farci credere da più parti.
E, purtroppo, tale realtà non riguarda soltanto il nostro Paese dove le imprese ludiche sono sempre più in ostaggio della normativa attuale ancora oggi portatrice di tanto dissesto economico nel mondo ludico: ma ovunque si guardi,e quindi anche dall’altro capo del Mondo, esistono situazioni economiche ed occupazionali che “fanno drizzare i capelli in testa” se si pensa al numero immenso di lavoratori che vengono lasciati a casa.
Tanti licenziamenti nel mondo ludico
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Ed anche se tali licenziamenti vengono accompagnati dall’inaspettata frase e dall’assicurazione che “il fine rapporto lavorativo sarà regolarmente supportato da quanto spetta loro a livello previdenziale”… -e ci mancherebbe che non fosse così, si potrebbe aggiungere, considerato che queste parole vengono pronunciate con un inappropriato e mal celato “pseudo-umorismo”- purtroppo, la realtà con la quale ci si sta confrontando recentemente ci suggerisce questi dati: 2000 licenziamenti nel comparto video-ludico di Microsoft, 530 in Riot Games che fanno seguito ad altri interventi che sono accaduti durante tutto il 2023 e che dimostrano che questa tendenza sta “tenendo banco”.
Aziende come Microsoft che ha raggiunto i tremila miliardi di capitalizzazione, e che quindi volano in borsa, ma che hanno licenziato tantissimi lavoratori: occupazione a rischio nel settore tecnologico e special modo nel comparto video-ludico, anche se non accade esclusivamente in quello specifico settore.
Quello che appare tragico è che questi licenziamenti sembrano il proseguimento di quanto accaduto durante tutto il corso del 2023 che ha lanciato un segnale di malessere nel mondo dei giochi e dei videogiochi: sistema che si è trovato di fronte a delle scelte sgradevoli e sgradite perché si è più volte sottolineato quanto lo stesso tenga ai suoi collaboratori, anche nelle aziende enormi come Microsoft ed anche se le stesse strutture “volano in borsa” e questo lascerebbe intendere una certa solidità economica.
Non lasciamoci accecare dalle apparenze
Ma evidentemente, si ribadisce che “non è tutto oro quel che luccica”, pensando anche ai sistemi di pagamento sicuri accettati dai casinò che crreano sempre aspre discussioni, e proprio per questo ci si ritrova a guardarci un po’ in giro nel mondo video-ludico e tecnologico per avere contezza di quel che accade.
Sopratutto quel che riguarda Microsoft che dall’esterno sembra una “certezza granitica” come azienda, lascia alquanto disorientati: infatti, il giorno successivo ad aver superato i tremila miliardi di dollari di capitalizzazione, ha annunciato un taglio di 1900 dipendenti impiegati nella sezione che si occupa proprio dei videogiochi.
Un comparto nel quale soltanto pochi mesi fa Microsoft ha investito capitali acquisendo il colosso Activisio Blizzard con un esborso di circa 70 miliardi di dollari e dopo una operazione decisamente lunga e complicata. Ma dopo questa manovra finanziaria, gli stessi decidevano di impegnarsi in un piano di revisione dei costi per riuscire ad arrivare a renderli più sostenibili ed a garantire la crescita complessiva dell’impresa.
Senz’altro la decisione del licenziamento di così tanti lavoratori non è stata né semplice, né facile: su di un totale di 22mila persone che fanno parte del team è stata fatta una riduzione del personale del settore gaming di 1900 unità.
Ma come è stato già anticipato Microsoft non è la sola a trovarsi in questa situazione, infatti anche un altro colosso come Riot Games ha ufficializzato il licenziamento di circa 530 dipendenti che ha argomentato nel voler cambiare approccio e concentrarsi su pochi progetti specifici per assicurarsi un futuro più sostenibile dal punto di vista finanziario.
Fanno fatica anche videogiochi storici
Riot Games è l’editore del gioco molto conosciuto e seguito “League of Legend”, un videogioco di squadra con oltre 140 campioni con cui realizzare giocate davvero epiche: però a livello aziendale sulle spalle di Riot Games sembra aver pesato qualche scelta errata in investimenti che non hanno reso quanto ci si aspettava.
Cosa che ha comportato degli “squilibri” che hanno spinto l’Azienda a concentrarsi su altri titoli come LoL appunto, ma anche su Valorant, Teamfight Tactis e davvero poco altro.
A questo punto, vale la pena di aprire e chiudere velocemente una piccola parentesi, sottolineando che anche i social sono colpiti da simili “decisioni occupazionali”: ci si riferisce a TikTok, il social cinese che ha percorso questa stessa strada nel post pandemia e che ha comunicato che erano in corso nuovi licenziamenti.
Anche un altro colosso, ma dell’intrattenimento, ByteDance ha confermato il licenziamento di 60 persone dopo aver lasciato a casa circa un centinaio di dipendenti del suo studio di videogiochi Nuverse in tempi recenti.
Insomma, si tratta davvero di un “male comune” da attribuirsi molto probabilmente all’inflazione, all’aumento dei tassi di interesse e ad un insieme economico: elementi che hanno avuto un peso sia sulle aziende che sull’utenza che non spende più come un tempo nei videogiochi e nell’intrattenimento.
Tutti vogliono tornare ai fasti di un tempo
Comparto che non riesce più a splendere come sino a poco tempo fa ed anche se ha dimostrato che l’intero settore dei giochi era in ripresa durante tutto il 2023: ma può anche essere che questa mole piuttosto imponente di licenziamenti sia da attribuire all’intelligenza artificiale che è stata valutata, discussa e che continua a sollevare estrema perplessità in tanti settori compreso quello del gioco.
Senz’altro l’AI è già stata utilizzata per compiti che sino a poco tempo fa si pensava avessero avuto bisogno sempre e comunque del supporto umano: ma probabilmente non si può imputarle questo trend di licenziamenti che ha avuto origini diverse.
Non rimane altro che continuare a monitorare il settore del gioco, nel suo globale, per avere contezza che queste decisioni non “degenerino” in qualcosa di troppo pesante da sopportare. Ma se il gioco od il videogioco non ce la facessero?
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Vanessa Maggi Giornalista |
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Vanessa Maggi è la nostra Giornalista di punta che coordina e scrive per la redazione di Casinoonlineaams.com. Spinta da una grande passione per il mondo dei giochi su internet, ricerca sempre notizie legate al mondo ludico per farti stare informato su tutto quel che riguarda questo mondo. La sua passione per questo lavoro è davvero invidiabile. La contraddistingue una grande tenacia nella ricerca della verità. |
Gioco Responsabile e Sicuro