I Casinò fisici italiani non sono stati inseriti nel riordino del Gioco terrestre
Quelle poche occasioni nelle quali si è voluto parlare degli attuali quanto risicati italici Casinò non si è sottaciuto che “ci piacerebbe” assistere all’apertura di altre strutture simili e che, purtroppo, ne è mancato il coraggio da parte di questo ramo dell’industria del gioco che non è stato inserito nel riordino dell’intero settore che sta prendendo forma e che presto consegnerà al suo popolo di giocatori un “mondo più tutelato e sicuro” al quale rivolgersi per passare in leggerezza qualche ora.
Ma cosa c’è di più sicuro di una struttura come quella di una Casa da Gioco? L’accesso è severamente vietato ai minori, il controllo del danaro è costantemente monitorato ed ogni transazione viene di certo attenzionata…
Dunque perché non si intende aprire altri luoghi in cui il gioco può essere disponibile nella massima sicurezza? Quasi ogni regione potrebbe averne uno, sfruttando talune località turistiche che potrebbero fare da richiamo ed avere anch’esse un risvolto economico interessante.
Ma questo argomento non è stato preso in considerazione dall’attuale riordino del Governo Meloni, nonostante se ne parli sin dal lontano 2017-2018 tempo della vecchia e famigerata Intesa dove ne aveva discusso l’allora sottosegretario Baretta a lungo: ma anche in quel momento il discorso è stato abbandonato e mai più ripreso dai successivi Esecutivi che nei confronti del gioco hanno sempre “sofferto di un’orticaria piuttosto estesa”!
Forse si stà perdendo un’occasione importante
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La stessa fine, d’altronde, si rispecchia nell’attuale mancanza di inserimento di questo discorso nel riordino attuale e ciò può far pensare che sia un’altra occasione persa a meno che non ci sia un minimo spazio per essere recuperata… ma pare obbiettivamente che non sia un discorso attuabile.
Quello che è certo è che oggi appare passato il tempo dove un Movimento urlava ai quattro venti che i punti di gioco, quindi compresi i Casinò, erano luoghi di perdizione… ora il “sentiment” in generale nei confronti del mondo dei giochi sta davvero cambiando.
Forse queste imponenti strutture tutt’oggi vivono dell’antica eleganza delle loro sale che hanno un fascino del tutto particolare ma che non si sono modernizzate neppure a livello organizzativo come si dovrebbe fare per stare al passo con i tempi.
Ed anche con le esigenze di un nuovo numero di frequentatori che è molto diverso da quello di una quindicina di anni fa: per questo i Casinò andrebbero organizzati meglio e forse andrebbero previsti investimenti seri sul tema dell’informazione come è nell’orientamento del riordino online.
Serve avere la mente aperta per migliorare il comparto ludico italiano
Serve, in ogni caso, occuparsi anche di questo ramo del gioco e nel modo più serio possibile, considerando sopratutto che a questa parte dell’industria manca una visione prospettica e si rimane troppo ancorati ad una realtà che rispecchia una vita ludica “vecchia” ed ancora attaccata a degli stereotipi di Casinò d’altri tempi.
Ed avere orizzonti così limitati oggi senza dubbio non giova, special modo in un mondo come quello del gioco che è in perenne movimento ed innovazione!
Ed a questa staticità ha contribuito come non mai anche la proprietà delle stesse Case da Gioco italiane che si deve far risalire obbligatoriamente ad Enti pubblici la cui organizzazione lascia alquanto a desiderare… e non solo per ciò che riguarda i Casinò, con tutto il rispetto.
Ma oltre alla mancanza di organizzazione e di una immagine visionaria del futuro si crede che la staticità nelle idee è stata senz’altro sostenuta dall’aver gestito il gioco in questo vecchio modo per anni con indubbi vantaggi a livello di introiti: ciò è andato a condizionare le aziende tenendole ben lontano da rischi che potrebbero discendere dall’investire in qualsivoglia novità alla ricerca di nuove opportunità.
Sembra che il Governo abbia poco interesse verso questo settore del Gioco
E non ha messo un “po’ di pepe” su queste possibili iniziative neppure la concorrenza con il gioco pubblico che non ha stimolato alcuna reazione da parte dei Casinò nostrani non fosse altro che per denunciare comportamenti sleali del tutto ipotetici da parte dello Stato.
Ma neppure il Governo, e dunque lo Stato, si è mosso per immettere novità nel segmento dei Casinò non cogliendo l’occasione del riordino dell’intero settore dei giochi: forse perché per lo stesso Stato questa parte del gioco riveste poco interesse visti gli introiti prodotti che nulla hanno a che vedere rispetto al volume di affari messo in campo dai concessionari autorizzati.
E questo probabilmente ha impedito l’avanzare dell’idea di aprire altre Case da Gioco magari nella parte centrale e meridionale del Paese visto che i pochi Casinò esistenti sono tutti posizionati nel settentrione.
Vecchi discorsi che tornano piu che mai in auge
Il discorso proposto da Baretta contemplava l’apertura di una struttura ludica per ogni Regione che potesse rappresentare magari il suo punto più caratteristico per ottenere il risultato di spingere anche il settore turistico che in certi luoghi riesce a mantenere una laison del tutto particolare con queste strutture ludiche: si pensi a Sanremo o Venezia che ospitano tre Casinò spettacolari di grande richiamo per sé stessi ed, ovviamente, anche per le città che li ospitano.
E non si può che riflettere sul fatto che l’apertura di altre Case da Gioco sull’italico territorio avrebbe senz’altro creato nuova occupazione, contribuito anche al rilancio di alcune località turistiche: ovviamente, sarebbero stati altri punti per svolgere il gioco d’azzardo legale che avrebbero potuto tutelare maggiormente i giocatori ma si sarebbero anche generate risorse indiscutibilmente importanti da destinare ad investimenti.
I Casinò fisici italiani non hanno mai fatto fronte comune
D’altra parte sono stati gli stessi Casinò con le rispettive proprietà, tutte enti pubblici, a non credere alla creazione di un vero fronte comune con il quale proporsi per ipotizzare nuove opportunità di sviluppo di questo loro business: forse nessuno delle persone interessate ha voluto valutare modelli di assoluto interesse e successo come il CasinosAustria, Holland Casinos o Hit Casinos noti a chiunque operi all’interno delle Case da Gioco.
Sembra davvero strano che il loro successo non abbia contribuito a creare un minimo di interesse per orientare verso un progetto ampio per un business che è difficile, ma in ogni caso più che vitale.
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Il Gioco è vietato ai minori di 18 anni e può causare dipendenza patologica Gioca Responsabilmente |
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Vanessa Maggi Giornalista |
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Vanessa Maggi è la nostra Giornalista di punta che coordina e scrive per la redazione di Casinoonlineaams.com. Spinta da una grande passione per il mondo dei giochi su internet, ricerca sempre notizie legate al mondo ludico per farti stare informato su tutto quel che riguarda questo mondo. La sua passione per questo lavoro è davvero invidiabile. La contraddistingue una grande tenacia nella ricerca della verità. |
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