Gioco Pubblico: I disagi sembrano non finire mai purtroppo
Quando si affronta la tematica del riordino del gioco pubblico, purtroppo, ci si è dovuti scontrare con la latitanza dei vari Governi, che si sono succeduti anche con troppa frequenza, e che non hanno potuto o voluto intervenire nei confronti delle proprie istituzioni de-localizzate laddove queste hanno messo in campo le famose Leggi Regionali “capestro”.
Il risultato primario delle quali senz’altro non è stato quello di regolamentare le attività di gioco, ma di mettere nel caos completo la loro gestione, visto che non potevano sicuramente lavorare in leggerezza con questa “spada di Damocle” che pendeva sulle loro teste!
Questa lunghissima latitanza da parte del Governo centrale nel corso degli anni “non ci è piaciuta affatto”: infatti, è stata contestata anche con il nostro scrivere nonostante il nostro parere rivesta davvero poco conto, ma lo si è espresso per far comprendere quanto il mondo dei giochi sia seguito con “fervore ed attenzione” e quanto lo si vorrebbe vedere ben regolamentato e sopratutto rispettato particolarmente da chi lo aveva “creato e messo in campo” tanti anni fa.
Un pericoloso immobilismo dei Governi
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Così, posto che tante volte si è imputato ai vari Governi un certo immobilismo politico unito alla conseguente latitanza di interventi sostanziali per sostenere di fatto tutta l’industria del gioco e rimostranza rivolta anche in minima parte nei confronti dell’Esecutivo di Mario Draghi che pur aveva cercato di muovere i primi passi per arrivare finalmente alla Legge Delega che avrebbe potuto aprire davvero le porte al riordino nazionale dell’intero settore del gioco, oggi non ci si vorrebbe ritrovare ancora una volta con un identico percorso di una ipotetica Legge Delega ancora da considerarsi prodromo al riordino del gioco pubblico.
Sarebbe davvero il colmo, come sarebbe davvero arrivata alla fine la pazienza dell’intero comparto dei giochi, comprese le migliori piattaforme di casino online legali ADM che offrono tante slot machine sicure e diverse, che onestamente aspetta da troppo tempo una nuova regolamentazione trasparente che tuteli gli interessi di tutti: come peraltro si era tentato di fare con la famosa Intesa di buona memoria sottoscritta in Conferenza Unificata tra Stato, Regioni ed Enti Locali nel 2016 caldeggiata da Pier Paolo Baretta, allora sottosegretario al MEF.
Primi passi verso il miglioramento
Ma ora siamo proiettati e concentrati sui nostri giorni ed a quello che intende fare l’attuale Governo Meloni a mezzo del sottosegretario Sandra Savino che ha iniziato a muovere i suoi primi passi in forza della sua delega che comprende anche i giochi.
In mezzo alle tante speranze che stanno accompagnando i discorsi effettuati dall’Esecutivo, in questi giorni di pieno ritmo di lavoro istituzionale quella che primeggia in mezzo alle altre iniziative che si potranno prendere per il mondo ludico è la realizzazione di un Testo Unico dei giochi.
Intervento che dovrebbe tentare di razionalizzare e semplificare una gestione omogenea del comparto da nord a sud dello Stivale in modo che l’italico giocatore, ma anche le imprese alle quali vi si rivolge per il suo divertimento, si sentano protetti in egual modo sia nel Veneto come in Sicilia.
Questo Testo Unico è stato invocato da tutta la filiera ed ormai da anni perché potrebbe essere lo strumento che indica la strada per arrivare poi al riordino nazionale del settore.
Si metterebbe così un punto fermo al quale “aggrapparsi positivamente” in caso di eventuali contestazioni e sarebbe già un bel passo avanti nella consapevolezza di avere un riferimento uguale per tutti gli addetti ai lavori: cosa che, inutile sottolinearlo ancora una volta, manca decisamente.
Il Testo Unico sarebbe forse una soluzione tecnica e non politica e forse per questa peculiarità potrebbe avvantaggiarsi di un percorso istituzionale più snello e meno irto rispetto al lavoro di estrema concentrazione che dovrebbe essere messo in campo per arrivare ad una riforma generale del settore dei giochi che, per accontentare tutti i suoi protagonisti, richiederebbe un grande e profondo lavoro.
Regna ancora tanta confusione
Oggi esiste davvero troppa confusione tra le pieghe della normativa ludica e metterci mano significherebbe quasi “ridisegnare tutto” con un criterio più moderno ed adeguato ai tempi, cosa che al momento richiederebbe “un impegno più che impegnativo” se si consente il gioco di parole.
Ma, in ogni caso, qualsiasi strategia si voglia mettere in campo dovrà necessariamente passare a mezzo della Legge Delega che pare essere la strada più semplice per garantire almeno degli interventi che possano risolvere le anomalie dell’intero comparto che ne ha una necessità estrema.
E qualunque cosa si voglia studiare per entrare nelle criticità del gioco sarà senza dubbio ben accetta da tutto il mondo dei giochi che sta aspettando interventi mirati al proprio comparto come “acqua nel deserto”!
E soltanto percepire la sensazione che “davvero si voglia fare qualcosa per il gioco pubblico” già mette una qualche tranquillità visto che le “Riserve di Stato” da anni sono in totale balìa degli umori giornalieri delle istituzioni de-localizzate e delle Amministrazioni Regionali o locali… e sicuramente non è un bel vivere (seppur commerciale).
Alla ricerca delle luce in fondo al tunnel
Qualunque fare reale e qualsiasi intervento per attaccare le problematiche del comparto saranno viste come “pensieri di luce” nel buio totale degli interventi che la politica non ha voluto attuare per anni.
È sin troppo evidente che l’entusiasmo con il quale il comparto ludico tende ad accogliere “qualsiasi intervento” delle istituzioni non vuole significare “basta fare qualcosa”: no di certo. I
l comparto dei giochi segue pedissequamente il dire del Premier Meloni quando sostiene che il suo Governo non vuole mettere in campo “spot promozionali” per il fare del Governo, ma che deve proporre per i suoi vari interventi idee e strategie che portino ai settori destinatari degli interventi stessi soluzioni realistiche e che trasmettano sicurezza e certezze ai vari imprenditori che credono fermamente in quello che stanno facendo oggi.
Periodo decisamente di risalita per tutta l’economia del Paese, ma anche periodo estremamente difficile per tutti i settori: non esiste un solo comparto che di fatto “stia bene economicamente”.
E, conseguentemente, il Governo centrale ha senz’altro un gran bel da fare e voler intervenire davvero e praticamente per arginare “le ferite” dei vari settori è un grande pregio e trasmette forza e caparbietà che onestamente caratterizzano il nostro nuovo Premier.
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Vanessa Maggi Giornalista |
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Vanessa Maggi è la nostra Giornalista di punta che coordina e scrive per la redazione di Casinoonlineaams.com. Spinta da una grande passione per il mondo dei giochi su internet, ricerca sempre notizie legate al mondo ludico per farti stare informato su tutto quel che riguarda questo mondo. La sua passione per questo lavoro è davvero invidiabile. La contraddistingue una grande tenacia nella ricerca della verità. |
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