Gioco Problematico: Urge fare buona informazione
Più di una volta, nel nostro scrivere, si è sottolineato che si vuole informare l’opinione pubblica con dati relativi al gioco problematico, patologico o ludopatico estremamente confusi, vuoi artatamente vuoi invece per disattenzione.
Ma il risultato è, comunque, deleterio poiché si ha la sensazione che chi abusa del gioco e dei nuovi casino online è una percentuale “importante” e proprio per questo il gioco d’azzardo viene sempre più discriminato e guardato con una certa negatività.
Senza contare, poi, le varie campagne denigratorie che vengono messe in campo sempre da quella “tribù di detrattori” che continua a scagliare strali contro l’industria del gioco, le sue imprese e contro quei poveri operatori che hanno creduto il business del gioco un’operazione legale e positiva rappresentando la legalità sull’intero territorio.
Detto ciò, ed a sua riprova, si vuole “raccontare” di un comunicato effettuato dal Ministero della Salute, a seguito di un report dell’Osservatorio a contrasto della dipendenza grave che recentemente, anche se non richiesto, ha suggerito di studiare strategie restrittive più di quelle già in essere proprio per i punti gioco.
Secondo questo elaborato i punti di gioco rivelano dati allarmanti in relazione al numero di persone coinvolte nel Disturbo da Gioco d’Azzardo, nonché di essere attività da ritenersi a rischio per ciò che riguarda la nascita di focolai per il Coronavirus che potrebbero concretizzarsi proprio in questi punti.
Prima di leggere ciò che ha evidenziato il Ministro Speranza nel decreto per il Regolamento Nazionale sul Gap, messo in campo proprio a fronte dei suggerimenti sottoposti dall’Osservatorio, si vuole specificare la differenza tra gioco problematico e ludopadia che sono due cose ben distinte e differenze che non dovrebbero sfuggire al Ministro della Salute.
I rischi per la salute del giocatore problematico
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Sommariamente, dato che non è sicuramente il nostro compito, ma vuole essere soltanto una sorta di “precisazione” si sottolinea che il giocatore problematico ha un comportamento che mette a rischio la sua salute psicofisica e sociale che può avere una possibile evoluzione verso una forma di “malattia”.
Il giocatore problematico, che spesso tenta di vincere i tanti jackpot progressivi offerti dai migliori casinò online italiani, ha un rapporto periodico con il gioco che determina un aumento del tempo impiegato giocando, sia nelle spese dedicate al gioco.
Il giocatore ludopatico, purtroppo, è guidato nel suo comportamento dalla dipendenza dal gioco ed alle scommesse che innesca una sorta di “serpente che si morde la coda”, in pratica una spirale dalla quale non riesce più ad uscire e che lo porta a conseguenze devastanti sia a livello economico che personale a livello sociale che, infine, nei rapporti interpersonali. dati esposti dal Ministro Speranza vengono estrapolati da una ricerca dell’ISS e rilevano la stima di 1.2 milioni di giocatori problematici: però, l’ISS distingue tra giocatori problematici e ludopatici il che significa che i ludopatici in Italia “non sono 1.2 milioni”: oggi non superano i 30 mila, fonte de Il Sole 24ore.
Altro dato che sempre nel “nuovo regolamento per il contrasto al GAP” il Ministro Speranza dimentica di puntualizzare è che per gli apparecchi da intrattenimento il giocato a persona nel nostro Paese è assolutamente allineato con quello degli altri Stati Europei e non supera comunque i 50 centesimi al giorno.
Ma anche se la cifra può sembrare irrisoria non si deve interpretare che la ludopatia non sia da combattere, bisogna farlo senza alcun dubbio: sia il settore che le associazioni di categoria si battono da tempo perché i giocatori vengano tutelati.
Attuare politiche di salvaguardia
Per questa battaglia, però, servirebbe scegliere strumenti idonei a questo obbiettivo e tra questi, indiscutibilmente non si dovrebbe inserire per esempio il “famigerato distanziometro” che da esperti della materia non è stato qualificato come strumento che possa togliere la voglia di giocare.
Sempre il settore, che le stesse associazioni di categoria, sono state storicamente d’accordo nella diminuzione degli apparecchi di gioco, slot machine, che, con l’andare degli anni forse erano cresciuti a dismisura anche se negli anni più recenti il Governo in carica aveva provveduto ad eliminarne una quota importante.
Però, altri approcci che soffrono di forte demagogia non hanno mai aiutato nessuno ad uscire dalla ludopatia: in questi ultimissimi giorni, poi, e sempre a seguito del report dell’Osservatorio già citato, si sta parlando di vietare il fumo e la somministrazione degli alcolici, ma esclusivamente nei punti di gioco.
Invece, nei bar dove pure esistono e sono funzionanti le apparecchiature da intrattenimento si potrà continuare a consumare ed a fumare. Quindi, il “pericolo” di focolai viene ad attribuirsi ai soli punti di gioco?
Ma si sta studiando un ulteriore deterrente per il gioco problematico: la possibilità da parte dei Comuni di poter far spegnere gli apparecchi di gioco ogni 30 minuti per cinque minuti anche se sinceramente non si capisce la razionalità di questo provvedimento, ma sopratutto forse si sottovalutano i problemi tecnici che tali sospensione potrebbero provocare agli stessi apparecchi, nonché le conseguenti problematiche contrattuali con i concessionari.
Occore agire sul serio per limitare i danni
Ma quando si parla di gioco e di casino sul telefono apparentemente si “prende un po’ troppo tutto alla leggera”. Infatti questi suggerimenti o raccomandazioni o strategie restrittive sembrano davvero estemporanee, sopratutto appaiono senza alcuna base scientifica ed iniziative che non aiuteranno i giocatori coinvolti nel gioco problematico.
Anzi, potrebbero addirittura spingerli o verso il semplice ricorso allo smartphone, oppure verso le bische clandestine dove le restrizioni non esistono e, sopratutto, dove non si guarda assolutamente se un soggetto soffre di ludopatia o meno.
Si pensa solo a spingere al gioco ad oltranza assolutamente senza alcun retro-pensiero. Si è dunque nella chiara situazione di applicare per il gioco il vecchio e caro proibizionismo anche se un anno di lockdown avrebbe dovuto insegnare qualcosina sia al Ministro della Salute che alle Regioni.
Il lockdown ha aiutato il gioco illegale
Come non è arrivata a chi di dovere l’esternazione dell’Agenzia delle Dogane e Monopoli laddove con parole chiare è stato affermato che il lockdown ha aiutato il gioco illegale a rifiorire e servono regole anti-criminalità e non per osteggiare il gioco pubblico sicuro e lecito.
E l’Osservatorio non ha neppure dato raccomandazioni sul bere ed il fumare neppure quando c’era la domiciliazione forzata: i fruitori di questi “vizi” non sono dunque in pericolo? Evidentemente, lo sono soltanto quelli del gioco.
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Il Gioco è vietato ai minori di 18 anni e può causare dipendenza patologica Gioca Responsabilmente |
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Vanessa Maggi Giornalista |
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Vanessa Maggi è la nostra Giornalista di punta che coordina e scrive per la redazione di Casinoonlineaams.com. Spinta da una grande passione per il mondo dei giochi su internet, ricerca sempre notizie legate al mondo ludico per farti stare informato su tutto quel che riguarda questo mondo. La sua passione per questo lavoro è davvero invidiabile. La contraddistingue una grande tenacia nella ricerca della verità. |
Gioco Responsabile e Sicuro