Giochi: L’importanza del marchio per imporre i nostri prodotti

In diverse occasioni ci si è trovati a sottolineare quanto sforzo stiano facendo le menti dei nostri creativi tanto apprezzati per riuscire ad inventare e proporre al popolo dei giocatori sempre in crescendo, special modo si sa durante e dopo il periodo coronavirus, prodotti sempre innovativi e che mettono a disposizione, costantemente e con grande impegno, nuove sensazioni ed intense emozioni a chi si intrattiene, divertendosi, con questo comparto ludico.

Comparto che si dimostra essere sempre pronto ed a completo servizio della propria utenza, che sia terrestre od online davvero importa poco, visto che il talento messo in campo opera indistintamente su queste due linee parallele, ma che portano in egual misura allegria, leggerezza e divertimento.

Ovviamente, però, tutti questi prodotti di gioco considerato che “costano parecchio impegno, studio e dedizione”, oltre che ricerca ed applicazione, devono essere effettivamente “coperti” da tutele commerciali di un certo rilievo: altrimenti, sarebbe senza dubbio troppo facile “copiare” un prodotto.

Prodotto-gioco che si è conquistato magari una buona parte di mercato con un’ottima distribuzione e ben accolto dalla utenza e che sarebbe semplice surclassare con una sua “fotocopia aggiustata” in qualche parte e rimesso in circolazione con altro nome e con qualche piccola ed insignificante variante.

Il Gioco Online durante la pandemia

E qui, purtroppo, si può parlare di esperienza acquisita in quanto, durante il lunghissimo periodo emergenziale e l’impennata del tutto inattesa del gioco online, ci si è trovati con i creativi a caccia di idee nuove, ma con cadenze troppe ravvicinate e, quindi, giocoforza il mercato allora si è riempito di giochi, e loro fotocopie, sostenuti come già detto da qualche piccola variazione sul tema o sulla grafica per farli sembrare diversi uno dall’altro.

Certo, il tutto è durato poco anche perché l’utenza non è sicuramente stupida e questo pessimo comportamento è finito con lo spegnersi di queste “furbesche” iniziative che stavano però mettendo in crisi il mercato in quel momento già difficoltoso e messo a dura prova.

Ma perché tutto questo discorso che si riferisce oltre tutto quasi strettamente al lunghissimo periodo emergenziale? Soltanto perché sembra del tutto indispensabile che la salvaguardia del “marchio” sulla creatività ludica se non era già molto presente prima, oggi diventa davvero indispensabile per poter vincolare un nuovo prodotto allo studio o l’azienda dove “la nuova creazione è nata”: e, quindi, dovrebbe essere coperto da marchio e/o brevetto.

Per dare due dati solo per chiarire la differenza tra brevetto e marchio si può sottolineare che mentre il primo serve per tutelare le caratteristiche tecniche di un’invenzione ed il proprio impiego, il secondo -il marchio- stabilisce il nome che viene dato ad un prodotto che viene immesso sul mercato per distinguerlo da qualsiasi altro tipo di prodotto messo in circolazione magari dalla concorrenza.

Cerchiamo di tutelare la legalità

Quindi il gioco, in particolare quello online che forse è più soggetto ad “incursioni illecite”, sarà sempre più proiettato a sottoporre i propri prodotti a marchio: special modo quei giochi che hanno realmente qualcosa di speciale nella loro creazione.

E si parla dell’online in particolare, con particolare attenzione per i siti mobile di casino online e le rispettive app uffciali dei siti di gioco ADM, poiché la frequentazione sempre più presente di questo segmento del gioco aumenta automaticamente il suo mercato ed anche la propria utenza e la conseguente richiesta di nuove creazioni che vanno indiscutibilmente difese.

Infatti, il gioco che si crea e si mette in campo non risulta più essere un prodotto proposto in una sala specifica, ma online viene offerto a chiunque che può intrattenersi da qualsiasi parte a mezzo di qualsivoglia strumento tecnologico.

E tutto ciò ci riporta alla richiesta in costante aumento che, a sua volta, impone sempre più novità e nuove emozioni: insomma, si può parlare di un’autentica spirale che va tutelata alla base per non disperdere il talento dei nostri creativi messo senz’altro sotto pressione dalle proprie “case di appartenenza” che stanno chiedendo loro sforzi più che impegnativi.

E questo sforzo, come già detto, va indiscutibilmente protetto per non “gettare alle ortiche” tutto quello che è stato pensato, messo in pratica ed applicato al nuovo prodotto-gioco.

Anche i nuovi prodotti vanno protetti

Oltre tutto, serve ancor di più tutelare quei nuovi prodotti che hanno preso piede e si stanno sviluppando nelle richieste: il cosiddetto live gaming, giochi che devono il loro successo alla capacità di assemblare le caratteristiche migliori del gioco online e di quello più tradizionale fisico.

Così, approfittando delle enormi potenzialità messe a disposizione dallo streaming in tempo reale, i siti di gioco live permettono al giocatore di sfidare avversari come se fossero nella stessa stanza in contemporanea ed anche questo è un sistema-gioco da preservare.

Non serve ricordare che i titoli di proprietà industriale, marchi, brevetti e disegni o segni distintivi e modelli registrati offrono agli stessi prodotti una tutela territoriale importante e limitata al Paese od ai Paese per i quali viene richiesta tale protezione.

Ma naturalmente la diffusione di giochi online fa emergere “la debolezza di questa tutela nazionale” proprio perché lo stesso online “abbatte e fa scordare” i cosiddetti confini territoriali e consente una diffusione decisamente “senza limiti e confini”, come diceva una vecchia canzone di Battisti-Mogol.

L’internazionalizzazione del Marchio in Italia

In Italia l’internazionalizzazione del marchio avviene attraverso la registrazione dello stesso a livello europeo od internazionale ed è stata agevolata negli ultimi anni con la “misura Marchi+” promossa dal Ministero dello Sviluppo Economico per la tutela della proprietà industriale in sinergia con l’Ufficio Italiano Brevetti e Marchi ed insieme alla Unioncamere con l’obbiettivo primario di supportare le piccole e medie imprese nella tutela dei marchi dell’Unione Europea ed internazionali.

E come qualsiasi buona iniziativa che nasce nel nostro Paese, viene immediatamente messa in discussione e non è operativa a causa dell’esaurimento delle risorse disponibili… e qui si vuole calare un velo pietoso che ci metterebbe in condizione di disquisire sullo svolgimento di un procedimento di fatto estremamente giusto ed emesso a salvaguardia dell’impegno delle imprese che spesso non vengono proprio tutelate da uno Stato che le dovrebbe invece sostenere ad oltranza. Ma per ora nulla da fare!

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