Durante le tempeste ci si rivolge sempre al settore dei Giochi
Non necessitava essere “veggenti” per preventivare che di fronte alla crisi che ha travolto le popolazioni e le imprese dell’Emilia Romagna inevitabilmente ci si sarebbe rivolti al mercato del gioco per recuperare fondi importanti in aiuto a quel territorio ed ai suoi abitanti: è stato detto esattamente nello stesso momento in cui si sono viste le prime immagini della devastazione che ha coinvolto cittadini ed aziende di quella realtà.
Subito è tornato in mente lo stesso “intervento istituzionale” che dopo il terremoto de l’Aquila ha organizzato una lotteria e tanti gratta&vinci che successivamente hanno portato alla creazione del cosiddetto “fenomeno del gioco” che ha toccato tutto il Paese diventando argomento controverso.
Ma senza essere tragici nel nostro “racconto” serve fare una semplice considerazione: purtroppo, quando si continuano a concretizzare crisi di ogni natura, inevitabilmente si rendono necessarie le riforme che vadano a cercare di risolverle poiché quando lo stato di crisi diventa “perenne” la stessa crisi diventa “quasi normalità”.
Cosa che richiama la disponibilità delle Istituzioni ad intervenire per portare l’intero territorio… alla salvezza ed al di fuori delle acque tempestose. Però, a questo punto ci si domanda, anche forse con un po’ di retorica, “ma allora perché la crisi del gioco che si trascina da anni non ha “procurato” alcun intervento istituzionale?” La crisi continua ad esistere nel settore, colpendo le sue imprese e gli investimenti dei suoi operatori senza che non venga messa in campo alcuna azione a salvaguardia di ciò che nel tempo sta veramente degradando.
Cerchiamo di non fare passi indietro
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E sinceramente il comparto del gioco pubblico sta subendo un immenso passo indietro se non si interviene con il riordino nazionale dell’intero settore del gioco così tanto preventivato, promesso, messo in lavorazione, ma ancora non arrivato a destinazione: cosa che continua a trasmettere incertezza negli addetti ai lavori che vorrebbero, in ogni caso, percepire la sensazione della speranza nel fare dell’attuale Esecutivo del Premier Meloni.
Ma settore che, invece, sta navigando con le proprie attività in un mare magnum di restrizioni, normative, divieti, distanziometri e quant’altro si può ritenere utile per contrastare il gioco problematico.
E che invece sono imposizioni che riescono a bloccare soltanto il gioco pubblico, e quindi lecito, obbligando i giocatori ad effettuare una continua “caccia al tesoro” per rintracciare un punto di gioco disponibile e congegnale alle esigenze personali del “povero giocatore” che appare sempre di più un “esploratore” del territorio.
Esploratore che purtroppo a volte si arrende non trovando il gioco legale e si confronta con quello che lecito non è, con tutti i rischi conseguenti. Da questo scenario piuttosto demotivante, ne discende che il riordino del gioco e la riforma del settore hanno senz’altro un ruolo importante per il futuro dello stesso comparto, ma anche per il presente delle attività ludiche che sono arrivate al “lumicino” delle proprie forze finanziarie per affrontare quotidianamente gli impegni che ogni azienda deve affrontare.
Il comparto ludico presidio di legalità e sicurezza
Sopratutto quelle del gioco che hanno un rilevante impegno nei confronti del Paese poiché dovrebbero rappresentare con la loro presenza la legalità sul territorio e tutelare la salute dei suoi cittadini-giocatori: ed impegno che oggi, purtroppo, hanno difficoltà ad eseguire.
Ma senza voler pensare a tutte le altre crisi che assaltano il nostro territorio, chi scrive guarda naturalmente alla perenne crisi del comparto del gioco che da troppo tempo è in una specie di “limbo” dal quale non riesce a muoversi: e questo seppur in questi ultimi tempi la sensazione che il riordino davvero arrivi a sistemare la vita commerciale delle sue attività è sempre più viva e sembra davvero realistica.
Nel frattempo, si deve assistere come detto all’inizio di queste righe all’autorizzazione di estrazioni straordinarie del Lotto e del SuperEnalotto per trovare una parte dei fondi necessari per intervenire a sostegno del territorio emiliano-romagnolo e dei suoi abitanti davvero provati dall’evento recente che ancora una volta ha colpito quella realtà.
Così, dispiace veramente dover constatare ancora una volta che si debba ricorrere al comparto del gioco per affrontare le crisi e le emergenze e di certo non per cattiva volontà: ma solo per riferire di essere in presenza quasi di un “copione” che si ripresenta in modo sempre uguale e sempre di fronte alle emergenze ambientali che sembrano diventare ormai una “terribile consuetudine”.
Dobbiamo pensare anche alle necessità del Gioco
Ma allora ci si ricorda del gioco pubblico soltanto in emergenza? E dell’emergenza del gioco pubblico, perché ormai di emergenza per tutto il comparto si deve parlare, chi se ne occupa? Chi la risolve questa crisi dell’intero settore che continua a sottolinearla all’Esecutivo?
Esecutivo che “tenta di parare il colpo” assicurando che sta lavorando per il riordino nazionale e che, almeno in questa occasione per la crisi dell’Emilia Romagna non è ricorso “banalmente” ad aumentare la tassazione al gioco pubblico che era forse la via più facile da percorrere.
Ma questa volta non è stato così e di questo bisogna essere riconoscenti a chi non ha voluto “infierire” ancora una volta nei confronti delle varie attività ludiche…
Anche se si è quasi certi che inizialmente si sia valutato questo intervento forse rendendosi conto che non esistono ad oggi più margini per un simile “percorso”. E così si deve guardare con un certo interesse alle idee dell’attuale Esecutivo che sembrano davvero innovative: cioè di prevedere alcune coperture che arriveranno da ulteriori strategie come la vendita dei mezzi confiscati dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli.
Troviamo soluzioni che vadano bene per tutti
Senz’altro idee diverse dal solito ed alle quali si dà il “benvenuto” se il ricavato servirà a supportare la popolazione e la realtà territoriale colpite da questa emergenza terribile.
Altra riflessione positiva che ne consegue è che il ricorso ai giochi per ottenere nuovi fondi in questa occasione non stona con l’approccio che il Governo centrale sta riservando al settore ludico: lo considera evidentemente come una risorsa del Paese dalla quale attingere per il sociale e non come accadeva negli anni scorsi con i precedenti Governi di vario colore composti che ne sfruttavano le risorse, ma ne demonizzavano (indirettamente) gli interpreti.
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Vanessa Maggi Giornalista |
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Vanessa Maggi è la nostra Giornalista di punta che coordina e scrive per la redazione di Casinoonlineaams.com. Spinta da una grande passione per il mondo dei giochi su internet, ricerca sempre notizie legate al mondo ludico per farti stare informato su tutto quel che riguarda questo mondo. La sua passione per questo lavoro è davvero invidiabile. La contraddistingue una grande tenacia nella ricerca della verità. |
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