Dobbiamo tutti promuovere un gioco bello, sano e responsabile
A volte pare proprio che non ci sia il modo di “scompigliare le carte sul banco” così da mettere in atto delle strategie adatte per cercare di cambiare sia il concetto che il gioco d’azzardo sia una “piaga sociale”, sia che non si riesca a rendere lo stesso gioco compreso dai suoi stessi giocatori: affinché lo conoscano a fondo, nei suoi “angoli bui” ed in quelli che possono davvero far male se non affrontati in modo approfondito.
Conoscenza che deve avvenire con la sua cultura, la sua conoscenza ed il cammino che si può intraprendere se non si riesce a gioire del gioco con responsabilità e ritenendolo unicamente un gioco, come in effetti è, e non la soluzione ai problemi della vita quotidiana.
E, sopratutto, essere consapevoli che non è sicuramente con il gioco che si affrontano le criticità economiche che in questo periodo stanno falcidiando le famiglie con la crisi energetica e con l’inflazione che sta rendendo gli stipendi che un tempo bastavano a soddisfare le esigenze di ognuno, quasi ad essere “inutili”.
Il gioco d’azzardo, non bisogna mai dimenticarlo, diventa “insano” quando chi ne fa uso lo vive in modo insano con l’intendimento di “sfruttarlo” per arrivare alle mirabolanti vincite milionarie che dovrebbero cambiano la vita!
Usare il Gioco nel migliore dei modi
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Così come il gioco diventa divertimento quando lo si conosce e “lo si usa come tale”, come quando trasmette leggerezza e spensieratezza perché è solo la consapevolezza che così lo fa vivere e seguire: con la gioia sana di una vittoria di una partita particolarmente difficile che fa confrontare la nostra abilità con quella della macchina E soltanto quando per chi vince rappresenta una vittoria ludica e nulla di più.
É precisamente questo che deve accompagnare sempre chi si avvicina al gioco o ai siti legali ADM dove si può scommettere sugli scacchi in modo sicuro. La consapevolezza di essere di fronte ad un gioco destinato a dare leggerezza: e quando termina il gioco e non ci si diverte più, vuol dire che si sta intraprendendo un cammino sbagliato, da sospendere immediatamente e senza pensarci due volte, altrimenti si può anche rischiare grosso!
Il Gioco d’azzardo legale può essere anche divertente
Quindi, ritornando a chi ritiene che il gioco d’azzardo sia di per sé insano, serve dissentire nettamente da questo: però serve anche dire che il gioco appartiene ad una categoria piuttosto speciale che contiene al proprio interno esperienze vissute in modo assai diverso per ognuno dei giocatori e per qualsiasi gioco si affronti: quello con vincita in danaro è senza dubbio quello più indiziato a “tradire chi non lo affronta restando entro i suoi confini ed il suo perimetro”.
E, quindi, partendo dal presupposto che il gioco legale risulta essere molto meglio di quello illegale, sicuramente anche nel suo perimetro ci sono tipi di gioco potenzialmente più pericolosi di altri: sono tutte quelle offerte che vengono sottoposte invitando il giocatore ad esporsi con una frequenza eccessiva, di conseguenza pericolosa o rischiosa.
Ciò si concretizza sicuramente nelle lotterie istantanee, quando si perde vedendo dei simboli che ci fanno percepire la sensazione di aver “quasi” vinto e ciò spinge a rigiocare.
Ma il fenomeno è più evidente nel caso delle Vlt che consentono una vincita anche minima, ma che “costringono” a continuare a giocare: senza scordare che, nel tempo, qualsiasi gioco legale ha subito una specie di accelerazione come il lotto che si può definire un gioco tradizionale e che ha subito l’aumento dell’estrazione settimanale togliendolo proprio da quella stessa abitudine.
Così lo si è fatto diventare un gioco con un appuntamento non soltanto collegato a quella scadenza ma un appuntamento quotidiano: e questa spinta voluta dallo Stato sembra essere la parte “insana del gioco”, che deve far prendere atto che il gioco rimane sano e socializzante sino a quando si rimane nel perimetro di frequenza moderata, anzi che rasenta lo scarso.
Nessun passo indietro dal settore dei Giochi
Ma è fin troppo evidente che ormai l’industria del gioco non accetterà mai un passo indietro perché si andrebbero a ledere gli obbiettivi di fare profitto: però, indiscutibilmente, una proposta di gioco più contenuta potrebbe essere una strategia da adottare per rendere il prodotto meno presente e meno pressante.
Con questa riflessione non si deve pensare che gli operatori siano dalla parte del torto o da quella insana del gioco anche perché l’aumento delle scelte dei vari prodotti non è stato deciso dagli stessi addetti ai lavori: loro hanno solo esercitato il loro diritto di “un buon profitto”.
Bisognerebbe rivolgersi ai grandi concessionari, quelli importanti e rappresentativi dell’intero sistema gioco che a volte si trovano a comportarsi in un certo modo “quasi per forza e si sentono forzati nel loro lavoro quando escono i bandi nei quali sono inserite richieste importanti: ma forse proprio da loro dovrebbe partire l’iniziativa di “rallentare il gioco”, offrire meno occasioni e renderlo meno frequente.
Ma, in realtà, l’allargamento del mercato del gioco pubblico è di matrice statale, governativa. E di fronte a questo allargamento tanto temuto per le sue conseguenze gli operatori dovrebbero dimostrarsi disponibili per la promozione del gioco sano e mettere in campo tutta la loro sensibilità per rendere la presenza ludica meno “ossessiva”.
Alcune rinunce che tutti devono fare
Quindi, un addetto ai lavori può anche rinunciare a partecipare al bando di gara con cui vengono fatte delle specifiche richieste agli operatori, che in pratica si tradurranno in forme di gioco “pressanti ed estremamente coinvolgenti”, ma lo Stato da parte sua dovrebbe rinunciare spontaneamente ad acquisire una corposa parte di introiti che gli provengono dal gioco e che annualmente aiutano alla quadratura dei suoi bilanci.
E la verità è proprio questa: lo Stato ormai è abituato a questi introiti corposi ed a rinunciare a questo “benessere” certo non ci pensa, ritenendo di “potere e dovere” fare cassa aumentando gli introiti dal gioco confezionando un certo tipo di richieste.
Ma se l’operatore deve sentire l’obbligo di dimostrarsi sensibile nei confronti del popolo di giocatori ed “offrire meno gioco”, altrettanto lo Stato dovrebbe essere parimenti sensibile e “pretendere meno” dai suoi concessionari e non fare più richieste tanto “stressanti” per le “Riserve di Stato”!
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Il Gioco è vietato ai minori di 18 anni e può causare dipendenza patologica Gioca Responsabilmente |
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Vanessa Maggi Giornalista |
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Vanessa Maggi è la nostra Giornalista di punta che coordina e scrive per la redazione di Casinoonlineaams.com. Spinta da una grande passione per il mondo dei giochi su internet, ricerca sempre notizie legate al mondo ludico per farti stare informato su tutto quel che riguarda questo mondo. La sua passione per questo lavoro è davvero invidiabile. La contraddistingue una grande tenacia nella ricerca della verità. |
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