Bisogna ragionare su nuovi modelli di Gioco da proporre
Nel nostro scrivere si è spesso sottolineato che il mondo del gioco non vuole certamente fare “lo struzzo” e nascondere la testa sotto la sabbia laddove non si vorrebbe ammettere che il fenomeno del gioco “qualche problemino” potrebbe anche procurarlo.
Sopratutto e special modo quando chi si avvicina al gioco d’azzardo non lo fa con consapevolezza assoluta di cosa va ad incontrare: il disturbo da gioco d’azzardo, cosiddetto DGA, c’è ed esiste e con responsabilità bisognerebbe non farlo mai approdare in un divertimento. Perché questo dovrebbe essere il gioco, intrattenimento e divertimento e non certo portatore di paure e devianze difficili da combattere quando si fanno spazio nella mente e nel cuore di chi gioca non conoscendo i “lati oscuri” del gioco.
Dunque, sembra proprio inutile ripetere e non ammettere che il gioco, senza adeguate campagne di informazione, può portare problematiche: e proprio per questo il settore deve schierare tutte le sue forze per fare in modo che le stesse problematiche siano contrastate con la cultura del gioco e con l’informazione.
Il Gioco ha ancora un grande richiamo
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D’altra parte è inevitabile che il gioco, in tutte le sue sfumature, svolga un certo appeal nei confronti dei giocatori, nuovi o vecchi che siano, con la conseguenza che i territori dovrebbero affrontare decisamente i risvolti negativi che il suo abuso potrebbe provocare: mettendo in campo campagne particolarmente mirate a farlo conoscere nei suoi lati più pericolosi, senz’altro contrastando una distribuzione “troppo presente” e quindi sostenere coloro che ne vengono coinvolti negativamente.
Così facendo si metterebbero in atto strategie mirate a che le attività di gioco che svolgono il loro compito di rappresentanti del prodotto di gioco di Stato siano sempre più confortevoli, rassicuranti e che siano gestite da personale formato sulla materia ludica e che sappia riconoscere quando qualche utente può rischiare di restare coinvolto nel gioco problematico.
Dunque, personale più professionale, punti di gioco più aperti e confortevoli, prodotti sicuri coinvolgenti ed appaganti, ma sopratutto che abbiano quegli “step” che possono frenare la troppa presenza sulle apparecchiature da intrattenimento: questo rappresenta il “nuovo modello di gioco”.
Un Riordino Nazionale per sistemare tutto al meglio
Tutto ciò sembrerebbe dove rientrare nel compito del riordino nazionale dell’intero settore (tanto atteso ed agognato) che dovrebbe riuscire a sistemare queste posizioni, nonchè quelle dei siti italiani dove la canasta online si può giocare con soldi veri in modo sicuro, oltre modo scomode e non ancora totalmente acquisite.
Ciò anche se il sistema-gioco, in proprio, cerca di fare il massimo e di proporre i prodotti, anche quelli più tecnologicamente innovativi, in modo congegnale per salvaguardare la salute della sua utenza affezionata che, in ogni caso, lo ricerca sempre e nonostante la presenza dei detrattori che continuano ancora oggi, anno 2023, nella loro “perenne caccia alle streghe”!
É anche del tutto evidente che nel futuribile riordino forse si dovrebbe pensare, ma seriamente, a sostenere le Regioni e gli Enti Locali economicamente con una parte dei proventi che lo Stato incassa dal gioco e che potrebbero sostenere le istituzioni de-localizzate in ciò che mettono in campo proprio per contrastare le problematiche discendenti dal gioco pubblico.
Sembrerebbe, dopo tanti anni di attesa, un’operazione che darebbe diritto agli Enti Locali di ricevere una quota a sostegno di tutto ciò che viene fatto sul territorio: e ciò onde evitare che gli stessi Enti mettano in essere quelle norme restrittive che chi ama il gioco d’azzardo ben conosciute e che si concretizzano con le Leggi Regionali “capestro” che davvero hanno fatto ingenti danni al mondo dei giochi, oltre che regolamentarne la presenza nelle varie realtà.
Si spera anche in una Riforma Fiscale
Quindi, le speranze dei territori sono indirizzate a credere che la riforma fiscale voglia assegnare agli Enti Locali una congrua parte delle entrate che derivano dal gioco proprio con questo obbiettivo: non permettere che nuove norme regionali mettano in campo la mancanza di uniformità per gli operatori, creando una chiara disparità di trattamento anche per i giocatori.
Di fatto il gioco e la sua normativa dovrebbero uniformare il territorio nazionale che dovrebbe applicare una sua regolamentazione identica da nord a sud dello Stivale.
La disparità di trattamento si vive anche tra gli operatori del gioco terrestre e quelli che operano online e proprio per questo motivo sarà indispensabile trovare una sorta di “Linee Guida” tra Governo e Conferenza delle Regioni che consegni agli Enti Locali un indirizzo sulla uniformità di azione.
Dalla riforma del gioco ci si attende, senza alcun dubbio e senza alcuna alternativa, la riduzione delle macchine da gioco che dovrà avvenire con equità, sia da comune a comune, sia all’interno degli stessi: ovviamente, rispettando le attività di gioco già esistenti ed anche quegli operatori che intendono credere ancora nel business del gioco ed intendono avviarne una nuova.
Concretamente, però, sino a quando esisterà la Questione Territoriale aprire un punto di gioco nuovo è davvero un rischio e, quindi, ciò frena qualsiasi tipo di investimento, seppur fortemente voluto. Altrimenti una nuova attività si troverà a “discutere” con i cosiddetti distanziometri che decisamente sono strumenti che “ostacolano” le nuove e possibili aperture commerciali.
Si devono fare dei ragionamenti per risolvere i problemi
Ma questo già si sa ed è di dominio pubblico ma, sopratutto, dovrebbe essere a conoscenza degli addetti ai lavori. Dunque, da queste osservazioni e riflessioni emerge il risultato che sarebbe davvero opportuno ragionare su nuovi modelli di gioco: in modo particolare per quello che riguarda l’online che naturalmente non può assoggettarsi alle stesse norme del gioco terrestre.
Ci si riferisce, in questo caso, ovviamente al “distanziometro” che di certo non è argomento che può interessare il gioco a distanza per i motivi “di spazio illimitato” più che evidenti.
Si è del tutto sicuri che dalla riforma del gioco l’intera industria del settore si aspetti tanto e così pure si aspettano gli Enti Locali, ritenendo giusto che in una condivisione comune delle regole, possano ricevere anche loro un parziale ritorno delle spese che devono affrontare per il contrasto al gioco problematico: Enti Locali che, quindi, avrebbero diritto ad una minima parte delle entrate derivanti proprio dalla raccolta dello stesso gioco.
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Il Gioco è vietato ai minori di 18 anni e può causare dipendenza patologica Gioca Responsabilmente |
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Vanessa Maggi Giornalista |
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Vanessa Maggi è la nostra Giornalista di punta che coordina e scrive per la redazione di Casinoonlineaams.com. Spinta da una grande passione per il mondo dei giochi su internet, ricerca sempre notizie legate al mondo ludico per farti stare informato su tutto quel che riguarda questo mondo. La sua passione per questo lavoro è davvero invidiabile. La contraddistingue una grande tenacia nella ricerca della verità. |
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